Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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martedì 8 aprile 2008

The End

Prof 2.0 è a Napoli per una conferenza: “Aristotele va ad Hollywood. Perché andiamo al cinema?”. Parla (anzi straparla) del perché abbiamo fame di storie, perché il cinema è diventato il più importante luogo di divertimento e piacere estetico contemporaneo…
Coglie un po’ meglio la verità imparata sui libri di sceneggiatura: il successo di un film dipende dai suoi ultimi 20 minuti. Il film è il suo finale. Perché? Perché il finale di un film dà la risposta alla vita di un uomo che ti è stata raccontata fino a quel momento. E noi vogliamo sapere in anticipo se e come una vita vale la pena di essere vissuta. E siccome non possiamo farlo con la nostra vita, perché la stiamo vivendo, cerchiamo di fare l’esperimento con le vite degli altri. E le vite degli altri sono spesso quelle dei personaggi dei romanzi e dei film.
Insomma i film ben fatti dimostrano l’esistenza dell’aldilà: il personaggio ha cambiato sé e il mondo e gli effetti sono irreversibili, nel bene e nel male. Massimo l’ispanico muore ma Roma è libera, Wallace viene torturato a morte ma la Scozia è libera, Julianne non riesce a riconquistare l’ex fidanzato ostacolandone il matrimonio, ma ha imparato cosa vuol dire amare (Il matrimonio del mio miglior amico), Guido muore ma il figlio e la moglie sono salvi (La vita è bella), Truman scopre la verità ed esce dallo show televisivo, Michael diventa il nuovo Padrino ma a prezzo della sua innocenza iniziale, Riccardo III ha ottenuto il potere eliminando tutti i rivali, ma alla fine darebbe il suo regno per un solo cavallo, Anna Karenina ha tradito il marito ma si è ritrovata più sola di prima… Insomma nel finale di un film, di un romanzo, il personaggio riceve ciò che si è meritato – nel bene e nel male – con la sua vita. E i film più amati sono proprio quelli che rendono visibile questo “premio” di dannazione o redenzione. Il finale di un film è l’aldilà reso visibile nell’aldiqua: il senso di una vita intera spesa per qualcosa. Tutti vorremmo conoscere il finale della nostra vita. Il suo consuntivo: è valsa o non è valsa la pena? E cerchiamo risposte nelle vite dei personaggi con i quali ci identifichiamo.
E allora Prof 2.0 vuole lanciare un sondaggio: qual è il tuo finale preferito e perchè?

12 commenti:

Anonimo ha detto...

E' proprio vero...io non riesco a giudicare il film se non conosco il finale, xkè il finale è l'epilogo di tutto, è frutto degli avvenimenti, e spesso è la spiegazione di tutto(come nei thriller).Proprio ieri ho visto "sogni e delitti" di Woody Allen e la fine insoddisfacente, anche se un po' prevedibile, non ha fatto apprezzae molto il film dal punto di vista narrativo...
per quando riguarda il sondaggio i finali piacevoli sono uno, nessuno e centomila, ma solo chi vivrà vedrà quale sarà il nostro!! =)
Laura

Anonimo ha detto...

Il film è il suo finale. E' vero, non ci avevo mai pensato! Beh, io vado pazza per il finale di "La vita è meravigliosa", film ingiustamente bistrattato come sdolcinato, mentre dice cose molto dure! anche se le dice con dolcezza. Nel finale il protagonista scopre la bellezza profonda, reale e vibrante della propria vita che, finchè la confrontava con il suo pregiudizio e i suoi sogni, gli sembrava così brutta da cercare il suicidio.

Anonimo ha detto...

Certe volte è necessario sperare in un lieto fine altrimenti non si va avanti, perchè alcune cose non siamo noi a volerle, ci ritroviamo risucchiati in un vortice e solo l'happy ending può esserci di stimolo per non mollare. Che poi il lieto fine è una grande presa in giro lo scopri mano a mano che cresci, però ci speri sempre.

Divagazioni artistiche ha detto...

Il mio finale preferito è quello del mio film preferito..."Colazione da Tiffany"...Dopo avere trascorso tutta la sua vita a conquistare uno dopo l'altro uomini ricchi che le potessero garantire una vita piena di agio e mondanità, ma cercando a tutti i costi di non amare e soprattutto appartenere a nessuno di questi, Holly si arrende finalmente all'amore vero e sincero, anche se meno "prezioso", di Paul e abbandona ogni sua paura diventando finalmente felice... Forse è un pò sdolcinato e romantico per qualcuno ma credetemi più che attuale in questi tempi....

Anonimo ha detto...

beh senza dubbio è vero che un film è il suo finale ma allora vorrei sapere che ne pensate dei film che iniziano dal pre-finale. quelli con il flashback lungo quanto lo sviluppo del filme e che (ri)iniziano dalla scena iniziale. mi viene in mente the inside man.
prof, mi illumini.
marco

BUIO ha detto...

sei un grande devi ritornarci in residenza

Anonimo ha detto...

Ehy, Prof. 2.0,
hai ragione (anche stavolta)!
Non ci avevo mai pensato ma è così.
Il finale del film è ciò che ne rivela il senso!
Hai come la capacità di aprire delle finestre perennemente chiuse, dalle quali si scorge un panorama inaspettato.

Aggiungo che per me sono importanti anche i primi 5 minuti di un film. Non tanto per comprenderne il messaggio, bensì per decidere se proseguire a vederlo oppure spegnerlo.

Vengo al tuo sondaggio.
Il finale che preferisco è quello di "Titanic".
Sarà banale ma, al di là della tragica trama dei "Giulietta e Romeo" della Belle-Epoque, questo film mi ha impressionato per il realismo degli effetti speciali.
Il finale è forse sì tipicamente hollywoodiano, tuttavia è riuscito persino a commuovermi.

La vecchia Rose muore nel sonno (o sogna?) e la sua anima raggiunge nel profondo del buio degli abissi il relitto del transatlantico.
Dal buio alla luce. Dalla ruggine allo scintillio degli ottoni della stumentazione nautica.
Rose è tornata nel fiore dei suoi anni; entra nel salone d'onore dove trova tutti i soggetti che ha incontrato nella sua vita. E più ognuna di queste persone ha avuto un ruolo importante nella sua esistenza, più è collocato su un gradino più alto della scenografica scalinata, in cima alla quale ritrova l'amore che le fu prematuramente strappato: Jack!

Le cose di prima sono passate. C'è la ricompensa delle sofferenze patite. Non ci sono più buoni e cattivi, ma anime purificate.
L'applauso è magari eccessivo ma non fastidioso.

Ho sempre pensato che quando saremo nell'al di là, vedremo la moviola della nostra vita terrena, dove tutto ci apparirà come una recita senza copione. Il mondo un grande set, un enorme palco scenico. Le persone che abbiamo conosciuto saranno come delle comparse.
Saremo tutti insieme (o perlomeno in due gruppi: inferno o paradiso)e guardando il film delle nostre vite di tante cose rideremo, di altre ci vergogneremo e di alcune ci commuoveremo. Soprattutto ci perdoneremo vicendevolemente, perchè le colpe e i peccati di ciascuno saranno noti e l'unico rimedio sarà di rimetterceli gli uni agli altri.

Bye,
Charles

Anonimo ha detto...

Io non riesco mai a capire la fine dei telefilm del Dr House: dopo aver discusso per mezz'ora se il paziente ha l'amiloidosi o la nonsochecososi e martoriandolo in tutti i modi possibili (ma è davvero così che si fanno le diagnosi, provando ad muzzum?) ad un certo punto spuntano le scritte e uno si ritrova con un enorbe embeh?! critto su una faccia già peraltro provata dalla giornata.
Ma forse si tratta di ottusità congenita mia...
Biancaneve

Prof 2.0 ha detto...

Provo a rispondere in breve a tutti:
Per Laura: devi dire quale è il tuo finale preferito...
Per Pokankuni: è uno dei miei film preferiti e ha un finale tutt'altro che sdolcinato. Va al cuore di cosa significa che una vita vale la pena di essere vissuta. Posterò uno spezzone!
Per Anonimo: sull'happy end farò un post a parte. grazie per la suggestione...
Per Paola: e che mi dici dell'inizio di Colazione da Tiffany??? Comunque pienamente d'accordo con te sul finale di quel film!
Per Marco: hai dato tu la risposta. In quel caso si tratta degli effetti del finale, ma a noi quello che interessa è sapere come ci si arriva e se il modo in cui ci si arriva è giusto. Il finale è gli ultimi 20 minuti, non solo la scena che ti viene anticipata. Ti convince?
Per Buio: grazie! tornerò. Napoli è troppo bella per non tornare.
Per Charles: non ti facevo così sentimentale... Comunque il finale che citi è proprio un aldilà nell'aldiqua. Grazie!
Per Biancaneve: per i telefilm il discorso è diverso, il finale non è mai il finale, altrimenti non torni a vedere la prossima puntata. E i tecnicismi di House servono solo a dare realismo alla serie, non serve che li si capisca nel dettaglio. Il pubblico dice: parla difficile, allora sta dicendo cose vere...

Anonimo ha detto...

Grazie dello spunto, è molto vero quello che scrivi...amiamo le storie perchè possiamo vederne il finale, perchè possiamo vedere che tutto alla fine acquista magicamente un senso e vorremmo che anche nelle nostre vite fosse lo stesso... ed io sono convinta che sia così...
è difficile scegliere un finale tra i tanti film che amo... a partire da tutti quelli ambientati in scuole e collegi, primo fra tutti il meraviglioso "Capitano mio capitano"...
Forse, fra tutti, preferisco i finali dei due film "il cielo sopra Berlino" e il seguito "Così lontano, così vicino". Nel secondo, l'angelo divenuto uomo, dopo aver scoperto che si può fare il male anche senza averlo voluto, compie un gesto d'amore che lo porta a ritrovare se stesso...le ultime parole piene di speranza e amore sono davvero toccanti...

asterope

Anonimo ha detto...

Ciao prof 2.0
Sono Peppe dalla residenza, ti ricordi?Quello da prendere per il c....dai sto scherzando lo so che ti ricordi, e poi uno come me non si dimentica.ahahah questa era bella.
Tornando a scrivere cose semiserie sono sicuro che il finale migliore sarà il mio, cioè, niente gladiatore, troppa gloria.
Niente titanic, troppo miele e lacrime.
Niente, il mio finale.
Vivo la mia vita in modo che succeda questo:
Quando sono nato io piangevo e tutti gli altri intorno a me ridevano, nel mio finale succederà esattamente il contrario.
Spero che la risposta sia stata abbastanza soddisfacente.

p.s. quando hai un po di tempo vatti a fare un giro nel mio blog:
www.ilsilenziodiuninnocenti.blogspot.com, magari qualche mia frase finisce in qualche diapositiva!!

Un saluto e torna a trovarci presto

Giuseppe Innocenti

Prof 2.0 ha detto...

Grazie Asterope, devo recuperare quei due film, perchè ancora mi mancano. E' vero che nel finale tutto trova magicamente un senso. Credo sia proprio questo quello che troviamo nei finali che amiamo di più.
Per Giuseppe: grazie dell'entusiasmo e della pazienza con cui mi avete seguito, soprattutto tu che sei stato il mio bersaglio preferito...
Il tuo finale è troppo bello per non rubartelo e metterlo in bocca a qualche mio personaggio. Ti citerò nei ringraziamenti... A presto!