Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?
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mercoledì 20 gennaio 2010
Manca poco
venerdì 15 gennaio 2010
Libri ribelli
"Prof ho capito perchè ci ha fatto leggere questi libri!"
Così un alunno di prima.
"Perchè?"
Sembra che leggere libri serva ancora a qualcosa: per saper scrivere bisogna aver letto, e per saper leggere bisogna saper vivere.
lunedì 11 gennaio 2010
Poesie dorsali
Inevitabile il compito per casa. Ecco qualche risultato davvero interessante:
giovedì 19 novembre 2009
Vitadaprof
giovedì 22 ottobre 2009
Irriverenza
L'Odissea comincia ad entrare nel sangue dei miei ragazzi di prima.
L'irriverenza.
Pisistrato diventa un incontinente Pipìstrato.
Essere un "procio" si trasforma in un appellativo per colui che scrocca la merenda di qualcun altro.
Ma quel che è peggio è quando il prof viene paragonato a Nestore, perché, come tutti vecchi, parla troppo...
Calvino diceva che i classici sono un rumore di fondo che accompagna il nostro muoverci nel mondo. Aveva ragione; e spesso l'irriverenza che li attualizza liberamente e non li idolatra, come fossero divinità, ne è il segno migliore.
domenica 4 ottobre 2009
Zibaldino domenicale
Frammenti settimanali che frammenti non sono:
neppure dalla morte potrai essermi strappato"
giovedì 1 ottobre 2009
Odissea ad alta voce

Non finisco mai di stupirmi di fronte alla selva di domande, che il poema suscita nei cuori e nelle menti di un gruppo di quattordicenni, cresciuti a mulinobianco e ipod.
E niente vale quanto la mano alzata alla fine della lettura del primo libro, dopo aver appena lasciato Telemaco, che non riesce ad addormentarsi per la eccessiva emozione del viaggio di ricerca del padre che sta per intraprendere.
Timoroso Prof 2.0 dà la parola a quella mano alzata, in attesa della tipica reazione da incontinenza che solo i classici sanno suscitare con tale violenza ("Posso andare al bagno?").
E invece no!
Timida la voce si fa strada, temendo la reazione dei compagni:
"Possiamo leggere anche il secondo libro?".
Purtroppo ti devo dire di no, mano alzata, ma non sai cosa darei per continuare.
domenica 27 settembre 2009
D è D

D scrisse (in contemporanea con Delitto e Castigo) Il giocatore, uno dei punti di riferimento della sua narrativa, per pagare dei debiti che aveva contratto proprio per il vizio del gioco d'azzardo. Lo scrisse dettandolo a colei che sarebbe diventata la sua fidanzata (al contrario di quanto accade nel romanzo, in cui il gioco distrugge la vita del protagonista e il suo grande amore). D è D perché non c'è una riga, una pagina che non gli siano costate vita e che dalla vita non sgorghino.
La scrittura prepara ai fatti, ci mette in dialogo con quei personaggi che ci portiamo dentro e che dobbiamo o vogliamo imparare a conoscere, guardare in faccia senza paura, scongiurare, comprendere, abbracciare, redimere...
***
venerdì 25 settembre 2009
Letture

BIANCO: Perché? Pensa che mi potrebbe parlare?
NERO: No, non credo. Ma io che ne so.
BIANCO: Non sono abbastanza virtuoso.
NERO: No, professore. Non c'entra niente. Non si tratta di essere virtuosi. Si tratta di stare zitti. Non è che posso mettermi nei panni del Signore, ma l'esperienza mi porta a credere che lui parla a quelli che l'ascoltano. E non c'entra un accidente se sono virtuosi o no.
mercoledì 23 settembre 2009
Applausi

In un mondo che mette in piazza - gridandole - emozioni false, condividere scoperte ed emozioni quotidiane sembra difficilissimo. Ci si vergogna di sè e non di quello che guardiamo in tv.
Ma poi l'applauso degli altri dopo la lettura di ognuna delle poesie è scaturito spontaneo. Qualcuno (la cui opera non era stata ancora letta) ha proposto di applaudire ad ogni poesia, onde evitare di sentirsi morire, senza quell'applauso... Che paura non essere accettati in ciò che si ha di più profondo. Che paura, a quindici anni.
Ma per fortuna le parole sincere svelano mondi che spesso restano nascosti sotto le maschere o i ceroni che la vita di tutti i giorni o la paura ci impongono. E di fronte a queste scoperte non resta che applaudire, come credo un giorno faremo quando sapremo la verità. Applaudiremo.
Oggi in classe le scorze si sono ammorbidite.
Qualche maschera è volata via.
E' diminuita la paura di essere se stessi.
Applausi.
lunedì 21 settembre 2009
Ri-letture

«Certo» rispose la vecchia. «Anche loro devono morire e la lunghezza della loro vita è più breve della nostra. Noi possiamo arrivare fino a trecento anni, quando però non viviamo più diventiamo schiuma dell'acqua, non abbiamo una tomba tra i nostri cari; non abbiamo un'anima immortale e non vivremo mai più: siamo come le verdi canne che, una volta tagliate, non rinverdiscono! Gli uomini invece hanno un'anima che continua a vivere, vive anche dopo che il corpo è diventato terra; sale attraverso l'aria fino alle stelle lucenti! Come noi saliamo per il mare e vediamo la terra degli uomini, così loro salgono fino a luoghi bellissimi e sconosciuti, che noi non potremo mai vedere!».
«Perché non abbiamo un'anima immortale?» chiese la sirenetta tutta triste «io darei cento degli anni che devo ancora vivere per essere un solo giorno come gli uomini e poi abitare nel mondo celeste!».
«Non devi neanche pensare queste cose!» esclamò la vecchia. «Noi siamo molto più felici e stiamo certo meglio degli uomini».
«Allora io devo morire e diventare schiuma del mare e non sentire più la musica delle onde, o vedere i bei fiori e il sole rosso! Non posso fare proprio nulla per ottenere un'anima immortale?».
«No» rispose la vecchia. «Solo se un uomo ti amasse più di suo padre e di sua madre, e tu fossi l'unico suo pensiero e il solo oggetto del suo amore, e se un prete mettesse la sua mano nella tua con un giuramento di fedeltà eterna; solo allora la sua anima entrerebbe nel tuo corpo e tu riceveresti parte della felicità degli uomini. Egli ti darebbe un'anima, conservando sempre la propria».
giovedì 17 settembre 2009
Necrologio

Generazioni di professori l'hanno ammazzata. E forse anche qualche poeta...
L'hanno sostituita con la critica alla poesia.
L'hanno resa astrusa, lontana, bizantina.
La poesia non è caviale, la poesia è la cosa più quotidiana che io conosca.
La poesia non è un abito da sera, ma un paio di jeans.
La poesia è la luce in fondo al tunnel e il buio dentro il tunnel.
La poesia è ciò che esiste tra le righe.
La poesia è il gioco più serio che io conosca.
La poesia non vale nulla e perciò non ha prezzo.
La poesia è la ghigliottina dei luoghi comuni.
La poesia è il vero soggetto della grande prosa.
La poesia è il borseggiatore della realtà.
La poesia non è fatta di parole, ma di cose. Di parole divenute cose.
Della poesia non si parla, si fa esperienza.
La poesia è pensare con la pelle.
La poesia non si critica, si impara a memoria.
La poesia è un mistero e per questo oggi non è di casa.
domenica 6 settembre 2009
Zibaldino domenicale

***
sabato 5 settembre 2009
Il più bello che abbia mai letto...
Caro prof,
leggevo il mio nuovo miglior amico: il signor "Il conte di Montecristo" e arrivato quasi alla fine credo proprio che questo sia il libro più bello che abbia mai letto. E se non ci fosse stato lei io non avrei mai avuto il coraggio di leggerlo. Quindi la ringrazio moltissimo per questo regalo che lei mi ha fatto. Come dice il retro del libro ''Il conte di Montecristo'' ha tutto!
Sembra proprio che la barbarie di cui tutti si lamentano non sia dappertutto... Sembra che basti un po' di coraggio e di fiducia da parte degli adulti!
mercoledì 8 luglio 2009
Un abbraccio estivo: di libri

E.E.Schmitt, Oscar e la dama in rosa;
E.E.Schmitt, La mia storia con Mozart;
J.Giono, L’uomo che piantava gli alberi;
J.Giono, L’ussaro sul tetto;
D.Grossman, Qualcuno con cui correre;
S.Vikas, Le 12 domande;
P.Suskind, Il profumo;
P.Suskind, Il piccione;
C.Divakaruni, Sorella del mio cuore;
R.Bradbury, Fahrenheit 451;
C.McCarthy, La strada;
C.Zafon, L’ombra del vento;
P.Maurensig, La variante di Luneburg;
B.Muriel, L’eleganza del riccio;
N.Ammanniti, Io non ho paura;
U.Riccarelli, Il dolore perfetto;
C.Potok, Il mio nome è Asher Lev;
C.Potok, Il dono di Asher Lev;
G.Durrell, La mia famiglia e altri animali.
martedì 7 luglio 2009
Di volata

Adesso il prof va a fare due passi con la mamma in visita da queste parti per ragioni di lavoro.
Meno male che esistono le mamme dei prof.
"Dio quando vide che non poteva arrivare a tutto, creò le mamme"Detto ebraico.
lunedì 29 giugno 2009
Gli sposi più odiati dagli italiani...

Tutti dicono di averlo letto perché a scuola (un luogo dove si impara ad odiare anche Dante...) se ne leggono dei pezzi e si passa più tempo a farne i riassunti che a leggerlo per intero. Eppure a leggerlo ci vorrebbe meno tempo. Ma si sa che oggi il mondo, e la scuola in testa, non punta alla realtà, ma alle sue interpretazioni, spesso antologiche...
Tutti dicono di odiarlo proprio per questo motivo: non l'hanno letto (e concedo che ci sono delle parti noiose, ma i ritmi del cinema Manzoni non li conosceva...).
Allora il prof se lo sta rileggendo.
Ed è una continua scoperta. Una meraviglia.
Leggete questo risveglio di don Abbondio e ditemi se don Abbondio non è dentro di noi, ogni mattina:
"Il primo svegliarsi, dopo una sciagura, e in un impiccio, è un momento molto amaro. La mente, appena risentita, ricorre all'idee abituali della vita tranquilla antecedente; ma il pensiero del nuovo stato di cose le si affaccia subito sgarbatamente; e il dispiacere ne è più vivo in quel paragone istantaneo. Assaporato dolorosamente questo momento, don Abbondio ricapitolò subito i suoi disegni della notte, si confermò in essi, gli ordinò meglio, s'alzò, e stette aspettando Renzo con timore e, ad un tempo, con impazienza" (cap.II)
mercoledì 17 giugno 2009
Maturità è un elemento imprescindibile...
Da una mail di una collega conosciuta tramite il blog, dedicata a tutti i maturandi, in questo momento di sofferenza...
domenica 14 giugno 2009
Le eccessive piccolezze
E lo dice Leopardi, che era pessimista, come ci hanno fatto credere a scuola...
martedì 9 giugno 2009
Estati indimenticabili
Il dialogo con la Lettricesedicenne del post del 7 giugno continua, alla mia domanda: "A che punto sei della tua ricerca?", così risponde:
"Che bella domanda! Sono ancora al 20%... di strada ne ho tanta da fare... ma, al contrario di tanti che arrivati a 50 anni ancora non sanno cosa faranno da grandi, almeno io so quello che mi piace, quello che mi affascina e mi appassiona.
Sono a un punto della mia ricerca in cui mi appassiona sentire parlare chi ha tanta cultura, vorrei averne anche io da vendere... E sto cercando di acquisirla.
Sono a un punto della mia ricerca in cui ho voglia di fare e scoprire cosa si nasconde dietro quelle attività che mi piacciono di più come recitare a teatro, cosa che faccio da 4 anni, e che ogni anno mi forma, mi stupisce, mi fa felice e mi arricchisce sempre di più.
Sono a un punto della mia ricerca in cui scopro ancora passioni che non pensavo di avere nascoste dentro di me, come la fotografia. E' un'emozione bellissima immortalare qualcosa che solo nella frazione di secondo in cui la catturi è in quello stato... perché si evolve continuamente; è bellissimo fotografare una persona che con un semplice movimento, una semplice espressione del viso ti sta trasmettendo un'emozione, la stessa che probabilmente arriverà a chi guarderà la foto.
Sono a un punto della mia ricerca in cui credo proprio che quest'estate non sarà solo relax e divertimento, ma sarà anche l'approfondimento di tutto quello che voglio sapere sulla fotografia, sul cinema, sul teatro...cose (teatro a parte) che quasi mai posso fare d'inverno.
Sarà un estate in cui divorerò più libri possibile, visto che finora non ho letto moltissimo, purtroppo... ma da poco ne ho capito la vera importanza (anzi, se ne hai qualcuno da consigliarmi, insieme a qualche film, mi saresti molto d'aiuto).
Insomma sono a un punto della mia ricerca in cui sono attirata da molte cose... un po' tutto è da vedere".
Cara Lettricesedicenne la tua ricerca sta ponendo le domande giuste e ti aspetta un'estate indimenticabile di scoperte e magari risposte...
ps. questo blog lo fate voi, sempre di più. Grazie!