Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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sabato 5 dicembre 2009

Primi regali di Natale

Ho la fortuna di lavorare in una scuola in cui i prof oltre che colleghi sono anche amici.
Così ho ricevuto due regali che mi hanno riempito di gioia:

La versione tascabile della Divina Commedia della Hoepli che sta comodamente nella tasca della giacca e risolve ineguagliabilmente il problema dell'avere sempre un libro con sè e Il mago dei Numeri di H.M. Enzensberger, un interessante saggio-favola che aiuta ad appassionarsi alla matematica e che la mia collega fa leggere ai ragazzi durante la vacanze natalizie.

I due doni erano accompagnati rispettivamente da queste dediche:

"Un dono piccolo, piccolo, ma Totale, insondabile e inestimabile... come la passione che anima i nostri scambi letterari" ;

"e -1=0" 
che sembra essere la formula matematica capace di dimostrare l'esistenza di un Dio trascendente.

La scuola che non si vede, la scuola che nessuno racconta è così: gente che condivide passioni con altra gente, senza chiudersi nel recinto ristretto della propria aula o materia.

mercoledì 10 giugno 2009

Vivi ora le domande

Ultimo giorno di scuola.

Ho regalato ad ogni mio alunno un quadernetto di pagine bianche.
Le pagine bianche saranno riempite durante l'estate con ciò che ogni giorno non può e non deve essere dimenticato, perché ogni giorno contiene la quantità di realtà necessaria ad essere felici, ma troppo spesso non ce ne rendiamo conto.
Le pagine bianche erano precedute da queste parole:

Tu sei così giovane, così al di qua di ogni inizio, e io ti vorrei pregare quanto posso di aver pazienza verso quanto non è ancora risolto nel tuo cuore, e tentare di avere care le domande stesse come stanze serrate e libri scritti in una lingua molto straniera. Non cercare ora risposte che non possono venirti date perché non le potresti vivere. E di questo si tratta: di vivere tutto. Vivi ora le domande. Forse ti avvicinerai così, a poco a poco, senza avvertirlo, a vivere un giorno lontano, la risposta.
R.M.Rilke, Lettere ad un giovane poeta


Se le pagine restano bianche è la vita che lo resta...

lunedì 4 maggio 2009

Gradazione di auguri


Anche gli auguri hanno una gradazione.

Livello 1: facebook e derivati o Sms
Livello 2: email
Livello 3: telefonata
Livello 4: sms/telefonata a mezzanotte e un minuto
Livello 5: lettera scritta a mano o regalo personalizzato, per personalizzato intendo un regalo che non si potrebbe fare a nessun altro se non a te (quest'anno il disegno nell'immagine della figlia di 5 anni di un grande amico, che sintetizza tutto: la primavera, l'amicizia, la gioia; una crostata fatta da un amico con le sue mani (!), un taccuino di pagine bianche con dedica, un libro scelto ad hoc con dedica, la ricetta di una torta nell'impossibilità di far giungere la torta reale, una versione contraffatta e comica del blog).

Gli auguri che ti toccano il cuore sono quelli in cui percepisci il tempo donato gratuitamente, che in altre parole dicono: "è bello che tu anni fa sia venuto al mondo e per questo con gioia spreco il mio tempo per te".

giovedì 18 dicembre 2008

Consigli per gli acquisti

- Prof cosa ha chiesto a Babbo Natale?
- Libri
- Solo libri?!
- Solo libri!

Se volete regalare bei libri ecco la mia inadeguata lista delle pagine più belle lette o rilette quest'anno, secondo una classificazione per generi piuttosto incomprensibile:

Esistenziale parabolico
E.E.Schmitt, Oscar e la dama in rosa, Rizzoli
Corporeo mistico
P.Suskind, Il profumo, Tea
Solido magnetico
D.Grossman, Qualcuno con cui correre, Mondadori
Evocativo realistico
R.Bradbury, Fahrenheit 451, Mondadori
Essenziale teologico
C.McCarthy, La strada, Einaudi
Avventuroso avvolgente
J.Giono, L’ussaro sul tetto, Guanda
Elegante fiabesco
B.Muriel, L’eleganza del riccio, E/O
Essenziale provocatorio
A.Galdo, Non sprecare, Einaudi

lunedì 8 dicembre 2008

Regali che non si sciolgono

Ieri passeggiavo per le strade del centro. Pur essendo domenica erano gremite di persone risucchiate da vetrine rutilanti. Tutti erano - alla faccia della crisi - pieni di pacchi e di regali. I volti sembravano felici. Non ce l'ho con i regali. Mi sono però chiesto che felicità fosse quella dipinta su quei volti. Mi è tornato così in mente questo passo di uno splendido libro (il tu a cui è rivolta la lettera è Mozart e il contesto l'essere stato sorpreso per le strade natalizie della propria città da un coro che cantava l'Ave Verum di Mozart, che sto riascoltando mentre scrivo, fatelo anche voi vi prego):

Io non sono molto religioso. Tu – insistente, soave, di una dolcezza inesorabile – mi costringevi tuttavia ad un esame critico. Perché festeggi il Natale? mi domandavi. Perché spendi tutti quei soldi? Le risposte raggiungevano la mia coscienza e mi facevano paura. Dopo che per tutta la mattinata mi ero sentito buono, scoprivo che ero soprattutto soddisfatto di me: cancellavo l’egoismo che aveva contrassegnato il mio comportamento durante l’anno, compensavo con regali le premure che non avevo avuto, le telefonate che non avevo fatto, le ore che non avevo dedicato agli altri. Invece di irradiare generosità mi compravo la tranquillità dell’anima. La mia frenesia di doni non aveva niente di evangelico: era un investimento preciso teso ad acquistarmi una buona reputazione. Non auguravo la pace, auspicavo la mia. Ed ecco che venivi tu a ricordarmi cosa festeggiamo: la nascita di un Dio che parla d’amore…
(E.E.Schmitt, La mia storia con Mozart)

Prof 2.0 vuole impegnarsi quest'anno a fare dei regali che siano pezzi di vita donata. E non solo cose.

ps. Naturalmente il libro (a cui è accluso il cd da ascoltare durante la lettura delle lettere associate ai brani mozartiani) lo consiglio vivamente... anche come regalo!

domenica 4 maggio 2008

Alice 2.0 (nel Paese delle Meraviglie)

Prof 2.0 ha un'amica sofferente per un legame sentimentale. Lei se ne rammarica quasi con rabbia:

Prof chiede: Anche se non va cosa ci perdi a voler bene?
Lei: Perdo tempo!!!

Sulle prime Prof 2.0, ribattezzato Alice (nel paese delle meraviglie) dall'amica, per il suo ottimismo, rimane stordito dalla risposta che gli sembra quasi cinica. Ma poi Alice (Prof 2.0) superata la "paura" di qualcuno che la pensa in modo apparentemente opposto fa i conti con quello che non è cinismo, ma realismo, e scopre che lei ha ragione. Quando amiamo cosa facciamo se non donare tempo ad un altro? Ciò che ogni uomo ha di veramente proprio è il tempo, e il darlo a qualcuno (o qualcosa) è la costruzione di un legame. Senza dono del proprio tempo non si crea legame. Gli sposi arrivano a donarsi anche il tempo, che ancora non hanno, in una promessa: regalano all'altro anche il tempo futuro.
E' vero: a voler bene si perde tempo. E questo è rischioso. Fa male, è inevitabile, perchè il tempo è qualcosa di talmente proprio che a darlo ci si sente strappare la vita (che è tempo).
Per creare legami con una persona ci si fanno regali. Due persone che si vogliono bene si fanno il regalo del loro tempo. Due fidanzati che rompono, infatti, restituiscono i regali. Se potessero si riprenderebbero indietro anche il tempo "perduto", perchè la vita è così breve che sembra di averlo sprecato quel tempo.
E' vero: a voler bene si perde tempo, perchè voler bene è voler perdere il proprio tempo per qualcuno. Se ne varrà la pena non lo si sa, questo è il rischio. Ma sembra che per essere felici questa sia la strettoia attraverso cui tutti misteriosamente, pur sapendo che fa male, cerchiamo di passare...

venerdì 2 maggio 2008

Regali

Da una mail di auguri di un amico. Non è autocelebrazione, ma un altro tentativo di mostrare che provare a darsi agli altri, nonostante i propri limiti, è ciò che dà senso e sapore alla vita.
Anche a Shit-City.

"... Anche io a volte ho calpestato la merda di cane in questa città, tu sai a me cara, e mi è sembrato chissà che tragedia... a volte ci ho anche sguazzato, e tu lo sai bene, ma... in questi anni mi hai fatto capire che anche questa realtà, così sporca e puzzolente, ti fa cambiare la vita e e ti fa comprendere quanto vale! E... ora eccomi qui, davanti a un computer, contento di essere quello che sono (con i miei limiti), innamorato pazzo della vita e di questa realtà, mi ritengo molto fortunato di questo e... di averti conosciuto! GRAZIE"

Non ci sono regali migliori di questi...