Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

PS. Potete ricevere gli aggiornamenti direttamente al vostro indirizzo di posta elettronica, iscrivendovi al link a fianco.

Visualizzazione post con etichetta sballo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sballo. Mostra tutti i post

sabato 11 ottobre 2008

Uffa... che noia!

La scuola è una noia. I grandi sono una noia. Lo studio è una noia. Ma anche questa festa è una noia. Questo ragazzo è una noia. Questa ragazza pure.
La noia. Il nemico mortale delle nostre giornate. La noia che ti prende sia quando lavori sia quando sei in vacanza. Anzi a volte ci si annoia di più in vacanza che al lavoro. La noia non dipende da quello che si fa, ma è una condizione del cuore. Non è altro che un preziosissimo indicatore: non stai vivendo tutta la vita che c'è da vivere, la tua vita non è all'altezza della vita vera. Ti manca qualcosa. Ci sono due possibili soluzioni.
La prima facile, immediata, ma incerta: cercare subito un'emozione forte che mi tiri fuori dallo stato "annoiato". E allora: compro qualcosa di nuovo, mi sballo... Ma finito l'effetto "adrenalina" ritorno alla noia di prima, che però è diventata più profonda, perché sono caduto da più in alto.
Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all'altezza di sé stessa? Di cosa ho nostalgia? La risposta è sempre: manca la meraviglia. E la meraviglia sta in ciò che è nuovo. Ma non in senso temporale: l'ultima cosa che è uscita (l'ultimo film, l'ultimo paio di scarpe... insomma il nuovo della pubblicità). Ma il "nuovo" come: ciò che sa darmi sempre di più di quello che è. E dove si trova? Un po' nella realtà, un po' nel cuore che sa accoglierla: un amico vero, un grande romanzo, un panorama, il quadro di un grande artista, un progetto da realizzare, Dio... e chi più ne ha più ne metta. E cosa sa essere sempre nuovo ogni volta che lo interroghi? Ciò che ha profondità. Occorre scovare quel qualcosa di meraviglioso che si nasconde in ogni situazione, anche quella apparentemente ripetitiva, ma questo richiede impegno, attenzione, fatica.
E non sempre abbiamo questo coraggio...

martedì 25 marzo 2008

Elogio della noia

Entro in classe. Gli occhi vitrei dei miei alunni sono specchi impermeabili. Occhi annoiati. La scuola è una noia. I grandi sono una noia. Lo studio è una noia. Ma anche questa festa è una noia. Questo ragazzo è una noia. Questa ragazza pure. Insomma la noia è il nemico mortale delle nostre giornate. La noia che ti prende sia quando lavori sia quando sei in vacanza. Anzi a volte ci si annoia di più in vacanza che al lavoro. Quindi la noia non dipende da quello che si fa, ma è una condizione del cuore. Esiste un antidoto? Se avessimo la pozione anti-noia la nostra vita sarebbe uno spasso continuo. E allora il prof deve inventarsi qualcosa. O semplicemente restituire la meraviglia agli occhi vitrei e impermeabili dei suoi ragazzi. La noia non è altro che un preziosissimo indicatore: non stai vivendo tutta la vita che c'è da vivere, la tua vita non è all'altezza della vita vera. Manca qualcosa. Due strade per la soluzione.
La prima facile, immediata, ma incerta: cercare un'emozione forte che mi tiri fuori dallo stato "annoiato". E allora: compro qualcosa di nuovo, mi sballo... Ma finito l'effetto "adrenalina" ritorno alla noia di prima, che però è diventata più profonda, perchè sono caduto da più in alto. E mi sento ancora di più non all'altezza...
Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all'altezza di sè stessa? La risposta è sempre: manca la meraviglia. E la meraviglia sta in ciò che è nuovo. Ma non in senso temporale: l'ultima cosa che è uscita (l'ultimo film, l'ultimo paio di scarpe... insomma il nuovo della pubblicità). Ma il "nuovo" come: ciò che sa darmi sempre di più di quello che è. E dove si trova? Un po' nella realtà, un po' nel cuore che sa accoglierla: un amico vero, un grande romanzo, un panorama, il quadro di un grande artista, un progetto da realizzare, Dio... e chi più ne ha più ne metta. Allora il prof per scrostare la patina di noia vitrea e impermeabile sugli occhi degli alunni non cerca gli effetti speciali, che sanno di finto, come nei filmoni americani... ma cerca la piccola meraviglia di qualcosa che è molto di più di quello che appare: una poesia, un racconto, un progetto... Insomma quella gioia che tocca il cuore e che il cuore può conservare. Quella gioia che ti fa trattenere il respiro, come tutto ciò che desta meraviglia. E come dice il "filosofo" Hitch (quello del film): "nella vita non contano i momenti in cui respiri, ma quelli che ti tolgono il respiro". E gli occhi si illuminano. Ripartono.
Il prof ha capito che ciò che è vitreo e impermeabile è il cuore non gli occhi.
E allora viva la noia, se diventa il primo passo per un viaggio alla ricerca del cuore, e non un luogo oscuro da cui fuggire ad ogni costo, anche a costo di farsi male...