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Seduto sulla sabbia puoi sorseggiare il tuo cappuccino, sapientemente preparato da un personaggio omerico: Angelo, il gestore del Bistrò che si affaccia sulla spiaggia. Angelo è un narratore naturale, che quando rientra in barca dalle sue scorribande di pesca esclama: "il mare è ricchezza". Per lui ricchezza è la moglie, della quale parla come fosse perfetta. Per lui ricchezza sono i tre figli, dei quali parla come fossero perle preziose.
La Baia del Silenzio è uno di quei rari posti in cui il silenzio diventa percepibile.
Ci sono cose che diamo per scontate, ma sono le più importanti, solo che raramente diventano percepibili: l'aria e il silenzio. Nell'aria galleggiamo e respiriamo; nel silenzio pronunciamo parole sensate.
La Baia del Silenzio rende percepibile il dato di partenza: il silenzio. Senza silenzio non c'è parola che tenga. La stoffa delle cose è talmente evidente che non la vediamo più. In principio era il verbo, è vero; ma prima del principio del tempo, assolutamente prima, fuori dal tempo, era un silenzio meraviglioso, che preparava la parola.
Come due innamorati che si fissano e al loro silenzio non va aggiunto altro.
La tazzina di destra, quella dietro al libro, è la mia.
Era piena di silenzio. L'ho bevuto tutto.