Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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domenica 14 dicembre 2008

Agli alunni che mi ritengono pignolo

«La correttezza della lingua è la premessa della chiarezza morale e dell'onestà. Molte mascalzonate e violente prevaricazioni nascono quando si pasticcia la grammatica e la sintassi e si mette il soggetto all'accusativo o il complemento oggetto al nominativo, ingarbugliando le carte e scambiando i ruoli tra vittime e colpevoli, alterando l'ordine delle cose e attribuendo eventi a cause o a promotori diversi da quelli effettivi, abolendo distinzioni e gerarchie in una truffaldina ammucchiata di concetti e sentimenti, deformando la verità»
C.Magris, Microcosmi, pp. 111-112

Capite, ragazzi miei, cosa c'è in gioco?
La mia pignoleria non è fine a sé stessa...
Se lo diventasse scioperate contro di me, sarò alla testa del corteo: "Abbasso Prof 2.0!".

venerdì 30 maggio 2008

Shit City Streets

Lo spazzino Beppo tutte le mattine comincia il suo lavoro all'alba. Ogni giorno la consegna è diversa e gli vengono affidate strade nuove. Beppo preferisce pulire strade corte e strette, anche se sono tante, perchè ne vede la fine e sa quanto durerà la sua fatica. Ma a volte la consegna prevede delle strade molto lunghe, di cui quasi non si vede la fine. Beppo un tempo sollevava spesso lo sguardo per scorgere il termine della lunga strada da spazzare, ma così finiva per scoraggiarsi e lavorava di malavoglia, il suo cuore era annebbiato dall'ansia di una fine ancora così lontana. Poi un giorno scorse una formica che portava una mollica da un capo all'altro di una strada. La formica non sapeva quanto quella via fosse lunga. Così Beppo capì il segreto per non stancarsi. Perchè è guardare alla fine della strada, che spesso non si vede, che stanca. E decise di concentrarsi passo passo su ogni metro, come se la via fosse lunga un metro soltanto, senza preoccuparsi della lunghezza della strada polverosa, come se le strade fossero tutte uguali. Così passo dopo passo all'improvviso si scopriva ad aver finito ed era sorpreso dalla gioia. Anche se la schiena gli doleva per la fatica era contento. Tutte le strade di Shit City, anche le più lunghe e faticose, anche quelle senza fine, attraverso la cura del singolo passo, per Beppo erano diventate brevi.