Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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domenica 19 aprile 2009

Quello che c'è

Ieri ho passato una giornata insieme ad un amico. Oltre ad avere salvato il mondo e la letteratura almeno un paio di volte (cosa che puoi fare solo con i veri amici), abbiamo salvato anche un po' noi stessi, che è quello che veramente due amici possono fare reciprocamente.
Come?
Aiutandosi a vicenda ad essere fedeli a se stessi.
Il mondo ci appiccica addosso attese, sogni fatui, ansie, angosce... e questo a volte ci fa perdere di vista "quello che c'è".
Solo chi ci vuole bene davvero può fare da specchio non deformante.
Ne sono sempre più convinto, solo chi ha amici veri (o che lottano per esserlo) rimane fedele a se stesso.

"Secondo te dovrei mollare tutto e iscrivermi ad un corso di biotecnologie? Sarebbe più utile..."
"Secondo me dovresti leggere questo romanzo e scriverne un altrettanto bello. Questo sarebbe utile"
"Perché?"
"Perché sei fatto per questo"

domenica 4 gennaio 2009

Ogni persona è un dono e un messaggio

Ieri una cena di compleanno. Oggi pranzo con una famiglia. In meno di 24 ore ho conosciuto almeno 10 persone nuove. Ciascuna con una storia da raccontare: sogni, paure, idee, progetti, sfide, scoraggiamenti, slanci... Mi arricchisco di ogni persona che incontro. A volte mi sento un vampiro di storie altrui. Ogni persona che incontro è un messaggio e un dono. Mi stupisco di fronte ad ogni persona, soprattutto quelle più diverse da me. E imparo un milione di cose: da come si gestisce un albergo low cost a come si ascolta Fabri Fibra, da come si lavora con i bambini in un ospedale a loro dedicato a come si gestisce un fondo d'arte di una banca, da come si studia l'arabo in università a come si gioca all'ultimo gioco della playstation.
È così facile vivere quando incontri veramente le persone. È così facile imparare, meravigliarsi, ricevere, crescere.
Nel mondo l'unica legge per vivere davvero è incontrare la persona; sfiorarne il cuore, dove sono custoditi amori, scelte, progetti. Il luogo dove c'è scritto per chi o cosa vivi.
E per ogni cuore che incontri davvero, non basterebbe un romanzo.
Perchè non riusciamo a vedere il bello delle persone?
Perchè è così difficile amare, se ciascuno ha qualcosa di unico da donare al mondo?

venerdì 7 novembre 2008

Non so come fare: qualche ideuzza

Ieri ho incontrato un bel gruppo di genitori per parlare con loro del tema "media ed educazione". Come sempre una bella occasione per sondare insieme i problemi educativi della MTV generation. Spesso devo provare a rispondere a domande molto specifiche: Come posso fare per...? E mi ritrovo a dire che le mie risposte non rispondono, perché sono generiche: ogni figlio, ogni alunno richiedono una soluzione diversa e specifica, che solo la creatività dell'amore saprà trovare. A volte nelle situazioni di crisi con un figlio adolescente la soluzione non esiste neanche, ma è sostenere la crisi senza alzare il volume, affiancando la difficoltà del figlio, facendo il percorso insieme con una presenza forte, sicura, anche se silenziosa. Senza drammatizzare.
Professori, genitori e figli vogliono tutti la stessa cosa: la felicità. Ma ciascuno cerca di ottenerla con i modi che ritiene più giusti e lì nascono i conflitti. Perché non provare a trovarsi su un territorio comune e cercare di raggiungere insieme obiettivi condivisibili? Come?

Spegnendo la TV durante i pasti e raccontando la giornata anche se si è stanchi.
Fermandosi a parlare dopo cena a tavola.
Facendosi spiegare dai propri figli come funzionino MSN, l'ipod, o facebook...
Commentando insieme una puntata dei Simpson.
Leggendo un libro che sta leggendo mia figlia e confrontandosi sui personaggi.
Scegliendo un film da vedere insieme magari con qualcosa di speciale da mangiare nel frattempo.
Giocando insieme alla playstation.
Gurdando qualche video di mtv insieme.
Raccontando cosa piaceva "ai miei tempi" e confrontandolo con quello che piace a loro.
Mettendo in gioco la vita tutta intera e lasciando a volte da parte stanchezza, risentimenti, incomprensioni.

Non è facile, ma dedicare qualche minuto ad "inventare" i rapporti con i propri figli giorno per giorno forse è il segreto per partecipare alla loro vita, senza essere falsamente invadenti.
E voi ragazzi smettetela di rifiutare l'aiuto di chi non vuole altro che vedervi felici.

giovedì 19 giugno 2008

How are you?

Usare quotidianamente una lingua diversa dalla propria costringe a soffermarsi su frasi troppo usurate dall'uso quotidiano. Continuamente qui ci si chiede l'un l'altro: "How are you?". In italiano lo traduciamo: "Come stai?" ma letteralmente il significato è "Tu come sei?".
Come stai? Una domanda tanto superficiale quanto profonda. Per darle il giusto peso basterebbe porla alla fine di una conversazione piuttosto che all'inizio. Dopo aver parlato a lungo uscirsene con un "E tu, come stai?". In questo caso il senso della domanda sarebbe più vicino a quel "e tu come sei?", quasi un “chi sei?”. Cioè: dove è quello che regge il filo della tua felicità? Che cosa veramente ti rallegra? Che cosa ti chiama ad essere essenzialmente te? Che cosa ti rende capace di dar vita a ciò che tocchi?
Per questo molti si dilungano tanto al telefono, quando si sentono rivolgere la domanda “come stai?”. Per questo una scrittrice nostrana concludeva alcune sue lettere chiedendo: “Su che cosa fondi oggi la tua vita?”. Per questo non possiamo ridurre "Come stai?" a "Come ti senti?", ma riportarlo a "Tu come sei?", "cosa ti sta a cuore?" .
Porre le domande giuste è spesso più importante di avere le risposte giuste...
E tu come stai?

giovedì 10 aprile 2008

Cuore di Prof

Un'alunna si lamenta perchè dopo essersi fatta avanti con un ragazzo lui è sparito.
Un alunno si lamenta perchè nello stesso giorno gli hanno sfondato il vetro della macchina e il lavandino si è otturato.
Un'alunna si lamenta perchè a casa qualcosa non va per il verso giusto.
Un alunno si esalta perchè ha avuto un pagellino da 8,2.

Prof 2.0 raccoglie mille pezzi di vita dolente o gioiosa. Prova a spiegare lo stile dei ragazzi timidi, ripara lavandini a distanza, asciuga una lacrima, raccoglie un sorriso... e quando non può o non deve fare nulla... ascolta.

Torna a casa con un puzzle da ricostruire e quando lo ha ricomposto, scopre che è l'immagine di un cuore. Un cuore che ogni giorno è costretto a dilatarsi... anche suo malgrado.