Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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Visualizzazione post con etichetta Shit City. Mostra tutti i post
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domenica 20 dicembre 2009

Zibaldino domenicale

«Nella musica degli U2 ci sono cattedrali e strade. Le strade conducono alle cattedrali e mentre ci cammini ti senti nervoso, come se qualcuno ti seguisse. Se ti volti non c’è nessuno. Poi finalmente entri nelle cattedrali e solo allora capisci che c’era davvero qualcuno che ti seguiva: Dio»
Paul David Hewson, alias Bono Vox

sabato 27 giugno 2009

Elogio della gentilezza

Un'amica mi ha raccontato che in queste giornate di canicola estiva le capita di fermarsi a offrire un passaggio a qualche anziana signora ferma sotto il sole ad una fermata del tram. Così per gentilezza, semplicemente perché è di strada. La guardano strano. Rifiutano.

Quando, in coda alla cassa, fa passare avanti chi dietro di lei ha solo un prodotto da pagare, la guardano con sospettoso stupore, tanto da farla sentire quasi in colpa...

Per strada si assiste a litigi violenti per nulla: un parcheggio, una sorpasso, un semaforo perso... Come fossimo ingabbiati in una gara l'uno contro l'altro, trasformato in un potenziale avversario della nostra grande corsa verso un traguardo che non c'è.

Non siamo più abituati alla gentilezza. La percepiamo come minaccia. Quali oscuri interessi nasconde quel gesto: una truffa, un pericolo, chissà...
Le relazioni sembrano avere come punto di partenza la paura. L'altro è un potenziale nemico, incapace di gesti disinteressati, di gratuita condivisione, in un'ottica di bene comune.

Shit City decisamente non ama la gentilezza, o non la sa più ospitare.
Sorridere ad un passante che ti incrocia è un gesto spudorato e non lo è alzare il dito medio a chi ti taglia la strada.

Sarà la crisi, saranno i telegiornali, non lo so... ma Shit City ha troppa paura.
Anche di essere gentile.

venerdì 29 maggio 2009

Gente-metropolitana

La metropolitana di Shit City è un luogo dove la vita pulsa e un po' anche puzza, ma la vita è così pulsa e puzza allo stesso tempo. Capita di vedere un giovane papà con il bimbo di 5 mesi incollato alla pancia con una di queste fasce portabimbi modello canguro e un intero vagone che partecipa ai sorrisi del bimbo e ai racconti del giovane papà sulla sveglia alle 5 di mattina e sulla gioia di sudare a causa di quel bambino incollato alla pancia, quasi che lo volesse gestare anche lui. E capita anche di sbirciare nei libri che leggono gli altri persi tra una pagina della Yourcenar e una di Pennac, con i volti che si trasformano come si guardassero allo specchio, manifestando inconsapevoli: sorrisi, incertezze, meraviglie, tristezze...
C'è anche chi ascolta musica e muove la testa, la gamba, il piede noncurante del ritmo del treno e dei fischi dei freni e dei messaggi nelle stazioni. C'è chi rilegge sms e sorride o chi li compone e sorride. Chi dorme perchè ha lavorato e chi dorme perchè non ha lavorato. Chi parla perchè è amico, fidanzato o marito. Chi si trucca perchè è in ritardo, chi si strucca perchè qualcun altro è arrivato in ritardo o non è arrivato per niente. C'è chi ha i sacchi della spesa e chi ha un cane e gli parla del mondo che vede o che non vede. C'è chi spinge, chi osserva famelico, chi si guarda nel riflesso del vetro tra un buio e l'altro alla ricerca dell'immagine da regalare alla luce. E qualcuno ogni tanto accompagna il ritmo della vita con una fisarmonica stonata.
Decisamente la metropolitana è piena di persone reali e viaggiarci dentro fa bene a fuggire dal reality in cui vogliono ingabbiarci.

giovedì 23 aprile 2009

Malattie croniche


Se esiste una malattia cronica, che dovrebbe colpire ogni insegnante, è proprio la speranza.

Dedicato a Sbit e a tutti i miei colleghi.

sabato 25 ottobre 2008

Shit City Clip

Mi sono divertito a mescolare letteratura, immagini e musica.

Se vuoi la versione per ipod scrivimi una mail.

giovedì 31 luglio 2008

Shit City Holiday

C'è una strada che percorre Shit City. Una strada che porta in periferia. E' vero che il paradiso si nasconde in ogni angolo della città, ma gli occhi di chi lo cerca a volte sono stanchi e l'attenzione protratta a lungo finisce col diventare tensione e stanchezza. Quello è il momento di imboccare quella strada, che porta alla periferia. Su quella strada passa un autobus, sul quale c'è sempre posto. Le fermate sono le persone che lo aspettano. Il capolinea della corsa è fuori da Shit City in un luogo senza nome, dove l'eco della città si spegne e la bellezza è l'unica luce a cui gli occhi dovranno abituarsi. Il bagaglio deve essere leggero. Si può portare un solo esemplare di ogni cosa, purchè sia il più importante: quello che rimarrebbe di Shit City se Shit City all'improvviso sparisse. Sull'autobus troverò tutti gli amici di Shit City: Qualcuno e Qualcosa, Beppo lo spazzino, Ognigiorno e Persempre, e altri volti noti e meno noti... Li porto tutti con me per farmi raccontare con calma le loro storie, le mie storie. In quel luogo ci si riunisce la sera come ai tempi di Omero e ciascuno a turno inventa e racconta una storia. Tornerò con il cuore pieno di storie da raccontare, dopo aver imparato ad ascoltarle. Riesce a raccontare solo chi riesce ad ascoltare. Vado ad imparare ancora una volta ad ascoltare.
Ecco l'autobus. Non appena salgo vedo una donna con un bambino. La donna ha gli occhi rossi di pianto e il bimbo le parla. Mi siedo dietro di loro incuriosito e non posso fare a meno di cominciare ad ascoltare (e a raccontare) la mia prima storia:

“Mamma non piangere: la vita è un paradiso, e tutti siamo in paradiso, ma non vogliamo riconoscerlo: che se avessimo volontà di riconoscerlo, domani stesso si instaurerebbe in tutto il mondo il paradiso”.

***

ps. ti ringrazio amico, ti ringrazio amica per il viaggio che hai fatto insieme a me e spero che al mio ritorno continuerai a solcare insieme a me queste strade... E se non puoi aspettare cerca la strada di cui ti ho parlato. Sai dove trovarmi: dove si ascoltano le storie.

lunedì 21 luglio 2008

Shit City Hunt

In giro per Londra con quindicenni. Londra in questo periodo ha piu' italiani che inglesi. Due frammenti di conversazioni hanno investito Prof 2.0, provocandogli una certa amarezza, non puritana.

Un ragazzo chiede ad un altro in merito all'ambiente in cui si trova l'amico "C'è molta figa li'?" (traduzione silmultanea: ci sono molte ragazze belle?).

Un ragazzo, con voce entusiasta e invidiosa, racconta ad un altro, "Si è fatto una modella, una certa XY, vai a vedere le foto su internet" (il verbo farsi ricorda le dipendenze...).

Abbiamo trasformato il mondo degli adolescenti in una grande caccia. Non si parla piu' di storie d'amore, ma di prede e delle loro parti piu' prelibate...

La donna, una specie tutt'altro che protetta, paga per tutti...

mercoledì 2 luglio 2008

La città è la tastiera di Dio

Prof 2.0 dialogava con sorella-lost sul fatto che l'amore è l'origine di ogni evoluzione. A Prof è tornata in mente una frase di Chesterton che ha letto recentemente:
"L'evoluzione è ciò che accade mentre dormiamo, la rivoluzione è ciò che accade quando siamo svegli". Allora forse l'amore, più che di ogni evoluzione, è motore di ogni rivoluzione.
Ricordate il film "La leggenda del Pianista sull'Oceano" tratto dal monologo teatrale di Baricco?
Il protagonista decide di scendere dalla nave quando si innamora. Una rivoluzione nella sua vita, non una semplice evoluzione. Anche se poi quella rivoluzione viene repressa... per paura dell'ignoto.


L'amore accolto è una rivoluzione.
L'amore non accolto, per paura dell'ignoto e del dolore, è un'involuzione.

sabato 7 giugno 2008

Shit City Hell

Le scritte che hanno imbrattato i muri di Shit City in queste ultime ore, hanno fatto riaffiorare alla mente il passo finale delle "Città invisibili" di Calvino:

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni... Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio".

Naturalmente mi piacerebbe che tutti quelli che intervengono e leggono il blog non venissero scoraggiati da chi non ha l'intelligenza di rendere la città un po' più bella di come l'ha trovata, ma dalla reazione di tutti non credo che sia un pericolo. Limitatevi a ignorare. Continuiamo a riconoscere ciò che in mezzo all'inferno, inferno non è, e facciamolo durare e diamogli spazio. Ma ciò che non merita attenzione lasciamolo esaurirsi nella sua ventosa e rumorosa vuotezza.

ps. Per tenere tutto più pulito, ho attivato la modalità per cui bisogna registrarsi per commentare. Fate questo piccolo sforzo, per il bene di Shit City.

giovedì 5 giugno 2008

Landing in London

Quando leggerete questo post Prof 2.0 sarà in volo verso Londra.
Spazzolino (toothbrush)? Preso.
Pigiama (pyjamas)? Pure.
K-way (k-way...)? Sì.
Caricacellulare (phone charger)? Anche.
C'è tutto. Everything seems right.

Prof 2.0 diventerà, spera, un po' più Teach 2.0.

Per due mesi i confini di Shit City si allargheranno e assumeranno nuove sfumature, soprattutto linguistiche. Shit City è tutte le città e nessuna. In questi settimane continuerà a vivere, crescere, soffrire, gioire, day by day, insieme a tutti coloro che vorranno continuare a prenderserne cura, abitarci, visitarla, devastarla...

Shit City diventerà ancora di più, come diceva il poeta, "a city without walls".

See you soon. Keep in touch.
Don't let Prof alone...

venerdì 30 maggio 2008

Shit City Streets

Lo spazzino Beppo tutte le mattine comincia il suo lavoro all'alba. Ogni giorno la consegna è diversa e gli vengono affidate strade nuove. Beppo preferisce pulire strade corte e strette, anche se sono tante, perchè ne vede la fine e sa quanto durerà la sua fatica. Ma a volte la consegna prevede delle strade molto lunghe, di cui quasi non si vede la fine. Beppo un tempo sollevava spesso lo sguardo per scorgere il termine della lunga strada da spazzare, ma così finiva per scoraggiarsi e lavorava di malavoglia, il suo cuore era annebbiato dall'ansia di una fine ancora così lontana. Poi un giorno scorse una formica che portava una mollica da un capo all'altro di una strada. La formica non sapeva quanto quella via fosse lunga. Così Beppo capì il segreto per non stancarsi. Perchè è guardare alla fine della strada, che spesso non si vede, che stanca. E decise di concentrarsi passo passo su ogni metro, come se la via fosse lunga un metro soltanto, senza preoccuparsi della lunghezza della strada polverosa, come se le strade fossero tutte uguali. Così passo dopo passo all'improvviso si scopriva ad aver finito ed era sorpreso dalla gioia. Anche se la schiena gli doleva per la fatica era contento. Tutte le strade di Shit City, anche le più lunghe e faticose, anche quelle senza fine, attraverso la cura del singolo passo, per Beppo erano diventate brevi.

lunedì 26 maggio 2008

Shit City Utopia

Shit City è una città piena di rischi. Il primo è che non esista. Un'isola che non c'è. Una città invisibile. E allora Prof 2.0 osserva la mappa di Shit City per capire cosa sia esattamente. Una città utopica. Utopia è una bella parola. La coniò un grande umanista inglese, morto per non aver avallato le voglie adulterine del suo re. La coniò con studiata ambiguità: potrebbe infatti indicare sia un luogo ideale (eu + topos: ben-luogo) sia un luogo impossibile (ou + topos = non-luogo). Questa ambiguità caratterizza Shit City. Un luogo che non esiste ed è un'aspirazione di bellezza. Un luogo che può cominciare ad esistere solo come aspirazione, ma poi i mattoni per costruirlo sono le persone che vi si aggirano. L'importante è rimanere ancorati al reale e non perdersi nelle suggestioni di mondi possibili. Esistono educatori bravissimi nell'arte della scrittura di trattati di pedagogia, ma poi i loro figli sono complessati, perchè avevano bisogno dei genitori reali, troppo impegnati a scrivere i loro trattati. Cambiare il mondo a parole è facile e comodo. Shit City cominicia in un non-luogo-ideale e prosegue nelle vite reali: incontri, conoscenze, email, amici, gioie, dolori, amori, disamori, errori... Solo questa continuità la rende abitabile e non una fuga, ma una nostalgia che ispira la costruzione di una nave con cui prendere il largo. In fondo tutta l'arte aspira all'età dell'oro e l'arte vera suscita la nostalgia di luoghi non ancora reali, che però possono diventarlo. Allora Prof 2.0 fa sua una preghiera di quello stesso umanista inglese, che la vita se l'è giocata per un luogo che riteneva più reale di quello fatto di compromessi inaccettabili e di comodo, un luogo tanto fortemente desiderato che viene il sospetto essere persino più reale di quello tangibile con i cinque sensi:

Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere.
Thomas More

domenica 25 maggio 2008

La banalità del male

Prof 2.0 sa che a Shit City ci sono cittadini di tutti i tipi. Uno di loro ha deciso di scrivere sui muri di questa città alcune bestemmie. E non solo sui muri di questa città, ma su quelli di altre città gemellate con Shit City. Non c'è da stupirsi. C'è chi si annoia, c'è chi cova rabbia, c'è chi non sopporta la felicità altrui e ha bisogno di scriverlo sui muri che odia il mondo. Chissà che adrenalina dà scrivere bestemmie sui muri di Shit City. Anche se devo dire dà molta più adrenalina costruire anzichè distruggere, sebbene la prima attività sia più faticosa e quindi non da tutti. Prof 2.0 è quindi costretto a riflettere sulla presenza del male (non la bestemmia in sè, ma "il voler distruggere consapevolmente") a Shit City: male relativo all'azione, non alla persona che lo compie, che se Prof 2.0 potesse affronterebbe a tu per tu con grande serenità, perchè chi fa il male è un uomo come tutti e quindi non fa nessuna paura, anche se è armato; ma come detto qualche post fa chi agisce per distruggere è rigorosamente anonimo, dato che sotto sotto si vergogna della sua identità.
Il male per quanto male faccia è pur sempre banale. Una grande filosofa ebrea ha scritto anche un libro in merito e da qualche parte diceva, a proposito degli aguzzini nazisti:

“Quando io parlo della “banalità del male”, lo faccio su un piano quanto mai concreto. Eichmann non era uno Iago né un Macbeth, e nulla sarebbe stato più lontano dalla sua mentalità che “fare il cattivo” – come Riccardo III – per fredda determinazione. […] Non era uno stupido; era semplicemente senza idee (una cosa molto diversa dalla stupidità), e tale mancanza d’idee ne faceva un individuo predisposto a divenire uno dei più grandi criminali di quel periodo. […] Quella lontananza dalla realtà e quella mancanza d’idee possono essere molto più pericolose di tutti gli istinti malvagi che forse sono innati nell’uomo”.
H.Arendt, La banalità del male

Non è il male che fa paura. Non gli istinti malvagi, che abbiamo tutti. No. A far paura sono la mancanza di idee e la lontananza dalla realtà, che rendono più facilmente predisposti a diventare strumenti di forze esterne a volte cieche o impersonali: il gruppo, le mode, la rabbia, la noia...
Chi pensa e prova a conoscere la realtà fa più fatica a fare il male.
Grazie anonimo arrabbiato, questo post è merito tuo.
Non sei stupido. Semplicemente ti mancano idee.

sabato 24 maggio 2008

Shit City Family

In una famiglia quello che conta è prendere le persone per quello che sono e non per quello che hanno o sanno fare... anche se c'è da rendersi ridicoli. Quando una famiglia è così è contagiosa...


Prof 2.0 ce l'ha fatta prima che scadesse la mezzanotte... Un giorno senza post è un giorno senza cuore a Shit City.

venerdì 23 maggio 2008

Shit City Citizens

Ciao prof 2.0, sono entrata in questo blog sotto consiglio di un mio amico... sono uscita da poco da una storia di piu’ di due anni e da allora non mi sono mai sfogata... niente. mai una lacrima... e questo mi stava distruggendo... poi ho visto quel filmato della ragazza e del topo [nn so neanche quale sia il film]… e ti ringrazio di cuore perché, oltre ad avermi fatto finalmente piangere, mi hai anche ricordato di continuare a sperare... sembra una cosa stupida... anzi, lo è... ma questo ringraziamento era di dovere…

Prof 2.0 segue con passione questo blog e una mail come questa, benchè privata, meritava un'affissione pubblica (un grazie alla meravigliosa autrice che non conosco, per la capacità, rara oggi, soprattutto alla sua età, di ringraziare: hai ripagato le fatiche che il blog comporta, con poche righe, attraverso le quali sembra quasi di vederti tanto sono di carne e ossa).

Shit City è piena di cittadini doloranti, come è normale che sia in una città. Ma a Shit City la speranza è pronta a sorprenderti dietro ogni angolo, anche il più buio, come un'oasi in mezzo al deserto (ha detto qualcun'altro), purchè tu tenga gli occhi ben aperti. E a giudicare da altre storie sentite non si tratta di illusori miraggi meridiani, che svaniscono come bolle.
Vale anche per Prof 2.0, un cittadino come tutti gli altri, e quindi a volte dolorante anche lui, con l'unico merito di provare a tenere gli occhi aperti, anche quando sarebbe ora di andare a dormire e altri sussurrano che tanto è tutto inutile...

martedì 20 maggio 2008

Pulizie a Shit City

Dopo una giornata piena di incontri Prof 2.0 riporta le sue membra stanche e affaticate a casa. Apre il blog e trova molti commenti nuovi. Ringrazia tutti quelli che soggiornano o si aggirano casualmente per le strade di Shit City e ogni tanto magari entrano nella scuola 2.0, lasciando commenti sulla lavagna... Come in ogni scuola ci sono alunni di tutti i tipi. E, come a scuola, c'è una costante che ha colpito Prof 2.0: chi lascia commenti offensivi (alcuni dei quali Prof ha dovuto cancellare nel caso di parolacce o attacchi ad altre persone) è rigorosamente anonimo.
Non avere un nome sembra necessario per chi tira le pietre, per chi sfregia le statue, per chi distrugge le aiuole di Shit City. Forse comunque perchè in fondo di qualcosa si vergogna ancora... a partire dalla propria identità...
Al contrario a Shit City chi ha un nome o un soprannome, insomma chi si fa riconoscere, ha il coraggio di essere sè stesso e, guarda caso, lavora per tenere Shit City pulita...

ps. qualche tempo fa in un post intitolato "Shit City People" si parlava di persone che mandano in rovina il mondo. Invito tutti gli anonimi di cui sopra ad un'attenta rilettura.

mercoledì 14 maggio 2008

Shit City Grace

A maggio, in ogni angolo di Shit City, ci sono spettacoli improvvisi di grazia e bellezza: una canzone, un volto, un sorriso, una chiacchierata, una telefonata, una mail, un sms, un amico, un'amica, un pezzo di cielo, una nuvola, una rosa, un quadro, un bambino, un cappuccino, un vestito, un colore, una pizza, una fragola, una poesia, una brezza, un gelato, una matita, una pagina, un balcone, una fioriera, un cancello, un soffitto, una panchina, un ponte, una strada...

A maggio, più che in altri mesi, a Shit City ogni cosa è piena di grazia.

domenica 11 maggio 2008

Shit City River

Il Pubblicitario, il Ricercatore, il Finanziere, il Prof-Scrittore. Non sono i Fantastici 4, nè i 4 dell'Oca Selvaggia, nè i 4 dell'Ave Maria... Sono solo 4 amici trentenni seduti sul divano di un improbabibile locale di Shit City. Erano compagni di liceo e si sono ritrovati per una serie di incredibili coincidenze a Shit City. Non si vedono dai tempi della maturità. Sono passati poco più di 12 anni. E la vita, che ha sempre il copyright sulle trovate migliori, li riporta insieme in una serata amarcord strappalacrime (di risate). Vite che si erano "momentaneamente" disperse riprendono a dialogare quasi esattamente dal punto in cui si erano allontanate per lidi lontani. Sono cambiate molte cose in superficie, ma c'è qualcosa di miracolosamente intatto al di sotto: l'amicizia. Come un fiume carsico, si era per qualche tempo inabissata per riaffiorare adesso forte, fresca, purificata. Ma l'acqua è la stessa e punta dritta verso il mare. Trascina con sè pezzi di memoria e detriti di gesti, espressioni, modi di fare che hanno caratterizzato i cinque anni più sperimentali della vita di un uomo. Per ragioni di lavoro ci si ritrova depositati su spiagge diverse da quelle natie e questo, triste dirlo, è un dato di fatto. L'acqua porta con sè racconti di amori perduti, amori trovati, amori stranieri, amori in corso... E dopo ore di racconti ininterrotti è dura lasciarsi, ma almeno due dei tre (il Ricercatore vive in Austria) si ritroveranno in qualche angolo di Shit City. Il fiume continua a scorrere e punta dritto, tra ostacoli e nuovi inabissamenti, verso il mare, perchè è proprio dell'amico guardare un orizzonte comune. Prof 2.0 naviga in ottima compagnia, il vento è propizio e la luce delle stelle cristallina.

sabato 3 maggio 2008

Shit City People

Prendo a prestito da un libro un'idea divertente, anche se parziale.
Il mondo si divide in 4 categorie:

SPROVVEDUTO: compie azioni che procurano vantaggio agli altri e svantaggio a sè
BANDITO: compie azioni che procurano svantaggio agli altri e vantaggio a sè
INTELLIGENTE: compie azioni che procurano vantaggio a sè e agli altri
STUPIDO: compie azioni che procurano svantaggio a sè e agli altri

Sembra che da sola l'ultima categoria sia capace di mandare in rovina il gruppo all'interno del quale agisce. A Shit City infatti si scorgono facilmente:

Sprovveduti: l'alunno volontario, la ragazza innamorata di quello che la tratta male...
Banditi: il ragazzo di cui è innamorata la sprovveduta, l'alunno che copia la versione...
Intelligenti: il prof che prepara le lezioni, l'alunno che studia tutti i giorni...
Stupidi: il prof che si vendica sugli alunni, l'alunno che disturba la lezione, l'alunno impreparato...

Prof 2.0 conferma che l'ultima categoria manda in rovina la classe...