Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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venerdì 9 ottobre 2009

Scrittura è avventura

Per un anno ho "massacrato" i miei alunni con la scrittura. Sarà perché più della metà delle cose che so su di me, le ho scoperte scrivendo e quindi credo nella scrittura come avventura e non come compito. Sarà perché correggere i temi è l'operazione più lunga e noiosa che la storia ricordi e quindi volevo leggere testi che mi colpissero, interessassero, stupissero. Comunque sia, vale ciò che diceva la scrittrice americana Flannery O'Connor: se non ti stupisci nel rileggere quello che hai scritto, non stupirai mai nessuno con quello che scrivi. Così forse i miei ragazzi di V ginnasio si sono abituati a lasciarsi stupire dalla loro scrittura e quindi da loro stessi. E io partecipo al loro stupore in questo piovoso pomeriggio di temi da correggere:

"L'infinito esiste e c'è in ogni parola di questa poesia: cercata, smussata, rifinita, sofferta, poi pronta per essere oggetto. Il poeta è questo un artigiano di lettere e versi e respiri: Ungaretti lascia sospesa nell'aria la prima strofa, come un grido perso nel vento a cui dà risposta nei versi successivi, dopo averlo lasciato attendere, per vedere se resterà in ascolto"

"Ho le lacrime che scendono dal viso e cadono su quei fogli riguardanti una vita (una raccolta di poesie ndr). Per paura di rovinarli li ho chiusi e appoggiati a terra. Sul retro vi è una scritta: A te Edda, che tu possa vivere con me questi momenti, perché questi sono quelli veri, quelli che vengono dal cuore del cuore"

"Molto spesso questa rubrica si è occupata di grandi poeti italiani; più recentemente di poeti stranieri. Vorrei ora sottoporre ai signori lettori una poesia del primo novecento americano, scritta dal poeta L.F."

"I Promessi Sposi sono così, nascondono una melodia che ti entra in testa e ti trascina con dolcezza sino alla fine del romanzo"

"Per me il desiderio di Manzoni è capire il mistero del cuore umano, come mai un uomo agisce in un certo modo e da cosa vengano influenzate le sue scelte, poiché è molto affascinato da questo e vuole saperne di più. Tutti ci chiediamo ciò, ma Manzoni arriva al cuore del mistero"

"Forse sarà perchè ci sono stato più di una volta in quella zona, però quando la descrive mi sembra di essere veramente dentro il racconto: mi sembra di vedere il lago e i riflessi delle montagne e delle nuvole nelle sue acque, mi sembra di camminare per la stradicciola insieme a don Abbondio e di provare le sue stesse sensazioni quando incontra i bravi"


"Nonostante il fatto che questo libro sia 'vecchio', tratta di argomenti e personaggi che non hanno tempo. Anche oggi abbiamo sempre un fifone che tiene solo a salvare la propria vita come don Abbondio, o qualcuno che cerca di sembrare potente, quando in verità non vale nulla, come don Rodrigo"

giovedì 7 maggio 2009

A cosa pensi quando non pensi a niente?

Un'alunna (14 anni) mi ha mandato una pagina che aveva scritto e sulla quale mi chiedeva qualche consiglio. Riporto qualche passaggio.

"...nei momenti meno opportuni i tuoi pensieri incominciano a vagare lontano da dove dovrebbero essere e diventano liberi. È come se la tua mente si distaccasse dal corpo per vagare libera in un giardino sconfinato di erba verde ben tagliata e tutto quello che ti circonda, non ti fa più effetto; diventi uno spettatore esterno. Quando succede questo vuol dire che ti è capitato qualcosa di veramente speciale. Gli uomini si distinguono dalle altre creature viventi sulla Terra come ad esempio gli animali, grazie alla loro libertà e alla loro capacità di pensare e fare quello che più amano. Di solito noi pensiamo solo quello cui vogliamo pensare, controlliamo sempre la nostra mente, per fortuna non siamo una formula scientifica, ma siamo esseri umani che non sono perfetti e non lo saranno mai e soprattutto non abbiamo sempre le stesse reazioni che possono essere previste come può essere prevista la reazione dell’aceto mischiato a del bicarbonato: tantissime bolle.
...alla fine è la nostra natura, noi siamo liberi e quindi anche i nostri pensieri lo sono. Nessuno fa caso all’acqua che evapora dopo le piogge, quando torna al sole o che importa se in quell’acqua ci sono anche le lacrime spese a piangere per amore, per dolore. L’acqua evapora, torna nell’aria e torna nei nostri polmoni. Respirando il vento che ci investe il viso e le lacrime tornano dentro di noi come le cose che abbiamo perso, ma nulla si perde davvero. Ogni secondo che passa, ogni luna che sorge, non fanno altro che dirci: “Vivi…vivi e ama quello che sei, comunque tu sia, ovunque tu sia guarda in altro verso il sole, chiudi gli occhi e non stancarti mai di sognare”. Perché i pensieri a volte sono proprio questo: sogni ad occhi aperti che ci rendono liberi dalla quotidianità che ci intrappola ogni giorno inconsapevolmente a pensare sempre alle stesse cose. Se non ci fosse l’amicizia, l’amore e la famiglia saremmo tutti delle copie che non hanno anima, che pensano tutti alle stesse cose e che non riescono a distinguersi dallo stereotipo...".

A cosa pensiamo quando non pensiamo a niente? I nostri pensieri vanno a ciò che ci sta a cuore e lì c'è sempre qualcosa da scoprire. Quando non pensa a niente il bimbo pensa alla mamma, il santo a Dio, l'innamorato all'amata, un'alunna agli amici, alla famiglia, all'amore...

Cara alunna, difendi quel luogo in cui pensieri e parole sono liberi: è necessario per diventare liberi. Dove è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore.

E tu a cosa pensi quando non pensi a niente?

lunedì 2 marzo 2009

La regola del Porco

Tema in classe.
Sulla bacheca della classe campeggia una simpatica faccia di maiale disegnata a mano. Sotto di essa a caratteri cubitali è disegnata "la regola del P.O.R.C.O", ideata da Beppe Severgnini, da ricordare quando si scrive qualcosa. Splendida iniziativa di Alunnamillecolori in occasione del tema.
C'è sempre da imparare...
Eccola qui:

Pensa
Organizza
Rigurgita
Correggi
Ometti

lunedì 24 novembre 2008

Ma è difficile!

Quando consegno la traccia del tema in classe si leva un diffuso e lamentoso grido: "ma è difficile!".

Chi l'ha detto che scrivere sia facile?
Chi l'ha detto che a scuola si venga per risolvere problemi facili?
Chi l'ha detto che sia divertente solo ciò che è facile?
Chi l'ha detto che la scrittura sia scrittura di conoscenze facili?
Chi l'ha detto che facile sia imparentato con felice?
Chi l'ha detto che una vita felice sia una vita facile?

E quando alla fine del tema hanno scoperto qualcosa di nuovo attraverso il viaggio che è la scrittura, allora ti ringraziano.
La scuola non serve a coccolare, per quello bastano le mamme.
Quello che ti chiedo è reagire al difficile della vita come una sfida, come una scoperta di risorse nuove, non come uno sconfitto che non ci ha neanche provato. Nulla che valga la pena è facile.
I gol più belli sono i più difficili. I quadri più belli sono i più difficili. Le imprese più belle sono le più difficili. I passi di danza più belli sono i più difficili.
Oggi è il tema ad essere difficile ed è facile accettare e vincere la sfida. Risultato: un bel tema, un bel voto, una bella scoperta.
Domani?

ps. lamentarsi è un sport nazionale che toglie energie e responsabilità. Non ha mai prodotto bei temi...

martedì 21 ottobre 2008

La verità è un pesce pagliaccio

I miei alunni sono in Grecia. Io in classe, solo (lezioni regolari per gli eventuali presenti tra i non partiti: nessuno). Correggo i loro temi. Una specie di rito silenzioso, durante il quale me li immagino sedersi accanto a me, con i loro occhi spalancati e i loro volti intimiditi da qualcuno che legge la loro anima scritta su un foglio protocollo, che suona non solo burocratico, ma anche minaccioso. Passo con ciascuno di loro il tempo della correzione e attraverso quelle righe mi raccontano il (loro) mondo. La scrittura è un atto di fiducia: ci si mette in gioco, si scopre qualcosa e la si rivela a qualcuno. Correggere i temi è una delle mansioni più serie di un prof di italiano. E così passo il tempo con loro in un'aula vuota, con i loro errori di sintassi, con i loro slanci, con le loro paure, con le loro certezze... Ognuna delle loro vite scritte entra dentro di me che ho il terribile compito di giudicare e dare un voto: non alle vite, ma al modo in cui esse si raccontano.
Non è raro portare a casa perle come queste:

"Sincerità e verità sono due parole strettamente collegate l'una all'altra; sono come il pesce pagliaccio e l'anemone di mare, svolgono una simbiosi mutualistica, dipendono l'uno dall'altra".

"In realtà, il vero motivo per cui cerchiamo di camuffarci, non è il desiderio di voler sembrare migliori, ma il terrore che qualcuno, vedendo il nostro vero io, possa giudicarlo insignificante".

Oggi la classe è vuota. Loro sono in Grecia.
Oggi la classe è piena. Loro sono con me, nei i loro scritti.

venerdì 17 ottobre 2008

Tema in classe 3

Devi partire per un'isola deserta. Risolto il problema della sopravvivenza puoi portare con te soltanto tre oggetti.

ipod, campana tibetana, tavola da surf
computer, cellulare, libro
libro, ipod, diario
peluche, cellulare, libro
album foto, ipod, maschera sub
ipod, scarpe da ballo, libro
libro, bracciale, testi canzoni
carta e penna, collana, pallone
bambola, foto amici, carta e penna
pianoforte, libreria, peluche
computer, satellitare, caricatore a pedali
radio, libro, retino per i pesci
coltello multiuso, diario, tavola da surf
computer, diario, libro

Risolto il problema della sopravvivenza, i nemici da sconfiggere per i miei naufraghi sono: Noia e Solitudine.
I miei naufraghi vivono di musica, parole proprie e altrui, ricordi, relazioni.
I miei naufraghi sanno già tutto.

E una tavola da surf non fa mai male...

sabato 31 maggio 2008

Tema in classe 2

Parte di un tema di una ragazza di 17 anni sul bilancio di un anno scolastico ormai al termine:

"Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire"[Leonardo da Vinci].
Sicuramente 17 anni sono pochi per un bilancio di questo genere, ma dopo aver perso un anno a scuola, mi sono convinta che il tempo è un bene prezioso... Quest'ultimo periodo, fatto di tanto studio e tante interrogazioni, è stato la dimostrazione che sfruttando in modo vantaggioso ogni minuto della giornata, e dedicandomi allo studio in modo assiduo e concreto, ho arricchito la mia persona di tutte quelle cose che non mi avrebbero mai gratificata tanto se cercate in altre realtà. Fino a qualche mese fa, consideravo la scuola un obbligo dal quale mi sarei voluta liberare il piu' presto possibile... Mi considero una persona che quando non riceve gratificazioni, tende a dare la colpa agli altri per il proprio malessere; ma dopo aver passato mesi, forse anni ad incolpare persone ingiustamente, mi sono resa conto che la causa del mio male ero io: non sono mai stati gli altri ad avermi allontanato dalla scuola, dalla famiglia, dal mio modo di essere; sono stata io a scegliere di stornare da me ogni cosa che non mi recava soddisfazioni per il semplice fatto che non le meritavo. Ognuno è libero di fare qualunque cosa a questo mondo, ma presto o tardi dovrà fare i conti e prendersi le responsabilità delle proprie azioni. Io ho pagato, e continuo tutt'ora a pagare le mie mancanze, la mia ingenuità e testardaggine a non voler ascoltare consigli che invece mi avrebbero sicuramente aiutata. Tuttavia, pagare il prezzo dei miei errori è stato un bene: in primo luogo perchè ho saputo distinguere il bene dal male, in seguito, perchè, con il senno di poi, ho saputo riconoscere gli errori prima ancora di commetterli...
Quest'anno ormai volge al termine e sono felice di aver finalmente trovato nella scuola "la F."che avrei voluto, di aver trovato del pulito in questo mondo sporco; un mondo che mi ha definito coraggiosa perchè testarda e capace di affrontare scelte difficili per la mia età, un mondo che pero' non si è mai accorto di quanto io sia sensibile perchè le apparenze, a mio avviso, sono solo futili gustificazioni. Sono cresciuta finalmente, ho imparato ad amare gli ostacoli per poi superarli ed ho capito che solo le parole non bastano, perchè sono i gesti a rendere veramente cio' che si è. Non mi importa così tanto di come andrà a finire quest'anno scolastico rispetto al risultato che so già di aver ottenuto.

PS. Il tema è stato giudicato insufficiente dall'insegnante (non è Prof 2.0!), soprattutto perchè non sincero... Secondo Prof 2.0 neanche Dante avrebbe ottenuto la sufficienza: racconta di essere stato nell'aldilà, che bugiardo!
Che terribile responsabilità ci prendiamo noi prof sui cuori di questi ragazzi, quando ci permettiamo di dare insufficiente anche al loro cuore...

mercoledì 26 marzo 2008

Tema in classe 1

Da un tema di un'alunna sedicenne:

Una delle canzoni che preferisco è "A te" di Jovanotti: una dichiarazione d'amore fatta con parole semplici, ma stupende. La frase che preferisco è: "a te che sei l'unica amica che io posso avere", che esprime esattamente quello che intendo come compagno. Mi piace molto anche quello che dice Susan Sarandon nel film "Shall we dance?" definendo la persona sposata come un testimone della vita del coniuge, che non passerà inosservata perchè ci sarà qualcuno che la noterà.

Dedicato a coloro che ignorano cosa vogliono in amore.
Dedicato a coloro che disperano per i giovani d'oggi.
Dedicato a coloro che minimizzano la cultura dei giovani fatta di musica e film.
Dedicato a coloro che dimenticano di prendere lezioni da questi giovani.
Dedicato a me, per non dimenticarmelo.