Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?
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mercoledì 20 gennaio 2010
Manca poco
venerdì 15 gennaio 2010
Libri ribelli
"Prof ho capito perchè ci ha fatto leggere questi libri!"
Così un alunno di prima.
"Perchè?"
Sembra che leggere libri serva ancora a qualcosa: per saper scrivere bisogna aver letto, e per saper leggere bisogna saper vivere.
lunedì 11 gennaio 2010
Poesie dorsali
Inevitabile il compito per casa. Ecco qualche risultato davvero interessante:
giovedì 19 novembre 2009
Vitadaprof
domenica 4 ottobre 2009
Zibaldino domenicale
Frammenti settimanali che frammenti non sono:
neppure dalla morte potrai essermi strappato"
domenica 27 settembre 2009
D è D

D scrisse (in contemporanea con Delitto e Castigo) Il giocatore, uno dei punti di riferimento della sua narrativa, per pagare dei debiti che aveva contratto proprio per il vizio del gioco d'azzardo. Lo scrisse dettandolo a colei che sarebbe diventata la sua fidanzata (al contrario di quanto accade nel romanzo, in cui il gioco distrugge la vita del protagonista e il suo grande amore). D è D perché non c'è una riga, una pagina che non gli siano costate vita e che dalla vita non sgorghino.
La scrittura prepara ai fatti, ci mette in dialogo con quei personaggi che ci portiamo dentro e che dobbiamo o vogliamo imparare a conoscere, guardare in faccia senza paura, scongiurare, comprendere, abbracciare, redimere...
***
venerdì 25 settembre 2009
Letture

BIANCO: Perché? Pensa che mi potrebbe parlare?
NERO: No, non credo. Ma io che ne so.
BIANCO: Non sono abbastanza virtuoso.
NERO: No, professore. Non c'entra niente. Non si tratta di essere virtuosi. Si tratta di stare zitti. Non è che posso mettermi nei panni del Signore, ma l'esperienza mi porta a credere che lui parla a quelli che l'ascoltano. E non c'entra un accidente se sono virtuosi o no.
giovedì 17 settembre 2009
Necrologio

Generazioni di professori l'hanno ammazzata. E forse anche qualche poeta...
L'hanno sostituita con la critica alla poesia.
L'hanno resa astrusa, lontana, bizantina.
La poesia non è caviale, la poesia è la cosa più quotidiana che io conosca.
La poesia non è un abito da sera, ma un paio di jeans.
La poesia è la luce in fondo al tunnel e il buio dentro il tunnel.
La poesia è ciò che esiste tra le righe.
La poesia è il gioco più serio che io conosca.
La poesia non vale nulla e perciò non ha prezzo.
La poesia è la ghigliottina dei luoghi comuni.
La poesia è il vero soggetto della grande prosa.
La poesia è il borseggiatore della realtà.
La poesia non è fatta di parole, ma di cose. Di parole divenute cose.
Della poesia non si parla, si fa esperienza.
La poesia è pensare con la pelle.
La poesia non si critica, si impara a memoria.
La poesia è un mistero e per questo oggi non è di casa.
lunedì 7 settembre 2009
Su una panchina di Londra

Capita in questi casi, a sapere ascoltare, di sentirsi nuovi.
Ascoltare il grado zero di sé, senza sovrastrutture.
Capita in modo direttamente proporzionale alla distanza dai luoghi d'origine, dove si attenuano - quasi sino a sparire - gli schemi consueti per interpretare gli altri e il mondo, anche se gli altri parlano ai tavoli dei bar come in tutto il resto del mondo.
E puoi essere il più strano di tutti: non attiri l'attenzione, perché non sai cosa è strano.
E puoi essere il più normale di tutti: non attiri l'attenzione, perché non sai cosa è normale.
Chi sei tu al grado zero?
Rischi di scoprirlo solo se ti decentri.
Ricordati però che quello è l'innesco, poi tocca a te, dentro di te.
Per questo viaggi nei luoghi, nei libri, negli occhi degli altri, ma questo non basta.
Viaggiare è la forma più raffinatamente materialista della vita spirituale. Quel che oggi a molti resta per entrare in dialogo con sé stessi e quindi per trascendersi.
Cambiano cielo, non anima, quelli che corrono di là dal mare.
Che gioia potersi sedere su questa panchina tutti giorni, almeno mezz'ora...
domenica 6 settembre 2009
Zibaldino domenicale

***
sabato 5 settembre 2009
Il più bello che abbia mai letto...
Caro prof,
leggevo il mio nuovo miglior amico: il signor "Il conte di Montecristo" e arrivato quasi alla fine credo proprio che questo sia il libro più bello che abbia mai letto. E se non ci fosse stato lei io non avrei mai avuto il coraggio di leggerlo. Quindi la ringrazio moltissimo per questo regalo che lei mi ha fatto. Come dice il retro del libro ''Il conte di Montecristo'' ha tutto!
Sembra proprio che la barbarie di cui tutti si lamentano non sia dappertutto... Sembra che basti un po' di coraggio e di fiducia da parte degli adulti!
mercoledì 8 luglio 2009
Un abbraccio estivo: di libri

E.E.Schmitt, Oscar e la dama in rosa;
E.E.Schmitt, La mia storia con Mozart;
J.Giono, L’uomo che piantava gli alberi;
J.Giono, L’ussaro sul tetto;
D.Grossman, Qualcuno con cui correre;
S.Vikas, Le 12 domande;
P.Suskind, Il profumo;
P.Suskind, Il piccione;
C.Divakaruni, Sorella del mio cuore;
R.Bradbury, Fahrenheit 451;
C.McCarthy, La strada;
C.Zafon, L’ombra del vento;
P.Maurensig, La variante di Luneburg;
B.Muriel, L’eleganza del riccio;
N.Ammanniti, Io non ho paura;
U.Riccarelli, Il dolore perfetto;
C.Potok, Il mio nome è Asher Lev;
C.Potok, Il dono di Asher Lev;
G.Durrell, La mia famiglia e altri animali.
martedì 7 luglio 2009
Di volata

Adesso il prof va a fare due passi con la mamma in visita da queste parti per ragioni di lavoro.
Meno male che esistono le mamme dei prof.
"Dio quando vide che non poteva arrivare a tutto, creò le mamme"Detto ebraico.
lunedì 29 giugno 2009
Gli sposi più odiati dagli italiani...

Tutti dicono di averlo letto perché a scuola (un luogo dove si impara ad odiare anche Dante...) se ne leggono dei pezzi e si passa più tempo a farne i riassunti che a leggerlo per intero. Eppure a leggerlo ci vorrebbe meno tempo. Ma si sa che oggi il mondo, e la scuola in testa, non punta alla realtà, ma alle sue interpretazioni, spesso antologiche...
Tutti dicono di odiarlo proprio per questo motivo: non l'hanno letto (e concedo che ci sono delle parti noiose, ma i ritmi del cinema Manzoni non li conosceva...).
Allora il prof se lo sta rileggendo.
Ed è una continua scoperta. Una meraviglia.
Leggete questo risveglio di don Abbondio e ditemi se don Abbondio non è dentro di noi, ogni mattina:
"Il primo svegliarsi, dopo una sciagura, e in un impiccio, è un momento molto amaro. La mente, appena risentita, ricorre all'idee abituali della vita tranquilla antecedente; ma il pensiero del nuovo stato di cose le si affaccia subito sgarbatamente; e il dispiacere ne è più vivo in quel paragone istantaneo. Assaporato dolorosamente questo momento, don Abbondio ricapitolò subito i suoi disegni della notte, si confermò in essi, gli ordinò meglio, s'alzò, e stette aspettando Renzo con timore e, ad un tempo, con impazienza" (cap.II)
domenica 14 giugno 2009
Le eccessive piccolezze
E lo dice Leopardi, che era pessimista, come ci hanno fatto credere a scuola...
martedì 9 giugno 2009
Estati indimenticabili
Il dialogo con la Lettricesedicenne del post del 7 giugno continua, alla mia domanda: "A che punto sei della tua ricerca?", così risponde:
"Che bella domanda! Sono ancora al 20%... di strada ne ho tanta da fare... ma, al contrario di tanti che arrivati a 50 anni ancora non sanno cosa faranno da grandi, almeno io so quello che mi piace, quello che mi affascina e mi appassiona.
Sono a un punto della mia ricerca in cui mi appassiona sentire parlare chi ha tanta cultura, vorrei averne anche io da vendere... E sto cercando di acquisirla.
Sono a un punto della mia ricerca in cui ho voglia di fare e scoprire cosa si nasconde dietro quelle attività che mi piacciono di più come recitare a teatro, cosa che faccio da 4 anni, e che ogni anno mi forma, mi stupisce, mi fa felice e mi arricchisce sempre di più.
Sono a un punto della mia ricerca in cui scopro ancora passioni che non pensavo di avere nascoste dentro di me, come la fotografia. E' un'emozione bellissima immortalare qualcosa che solo nella frazione di secondo in cui la catturi è in quello stato... perché si evolve continuamente; è bellissimo fotografare una persona che con un semplice movimento, una semplice espressione del viso ti sta trasmettendo un'emozione, la stessa che probabilmente arriverà a chi guarderà la foto.
Sono a un punto della mia ricerca in cui credo proprio che quest'estate non sarà solo relax e divertimento, ma sarà anche l'approfondimento di tutto quello che voglio sapere sulla fotografia, sul cinema, sul teatro...cose (teatro a parte) che quasi mai posso fare d'inverno.
Sarà un estate in cui divorerò più libri possibile, visto che finora non ho letto moltissimo, purtroppo... ma da poco ne ho capito la vera importanza (anzi, se ne hai qualcuno da consigliarmi, insieme a qualche film, mi saresti molto d'aiuto).
Insomma sono a un punto della mia ricerca in cui sono attirata da molte cose... un po' tutto è da vedere".
Cara Lettricesedicenne la tua ricerca sta ponendo le domande giuste e ti aspetta un'estate indimenticabile di scoperte e magari risposte...
ps. questo blog lo fate voi, sempre di più. Grazie!
lunedì 8 giugno 2009
Sorprese di fine anno

Quando la scuola è viva le porte sono aperte e i colleghi diventano comunità, come i ragazzi.
E benchè sia uno degli ultimi giorni di scuola è uno dei regali più belli...
domenica 7 giugno 2009
Il tempo per guardarsi dentro
Ho ricevuto una mail da una sedicenne lettrice del blog, ne pubblico un pezzo che mi è servito a riflettere:
(...) La vita, almeno per me, è ANCHE riflettere su ogni suo aspetto, senza tralasciare nulla, neanche un minimo gesto, per quanto sia possibile: questo è un po' anche quello che fai nel tuo blog, che trasuda di pensieri, sensazioni, che porge l'orecchio a chiunque abbia qualcosa da dire. Un'altra sensazione che questo blog mi ha trasmesso, anche se non detto esplicitamente, è che nella vita bisogna farsi largo. Io ho 16 anni, più o meno come i ragazzi a cui insegni credo, e posso dirti (anche se penso che tu lo sappia già) che spesso noi ragazzi siamo convinti che il nostro "compito" sia soltanto quello di divertirsi, di studiare non per il bisogno di CRESCERE e SAPERE, ma per OBBLIGO! Io so che non è così: gli obiettivi anche a quest'età si devono conquistare... e per "obiettivi" non intendo voti, promozioni, permessi e cose simili, ma ogni gesto teso a farsi strada, a realizzare ciò che interessa veramente, perché niente cade dal cielo. Non sono solo i grandi a doversi fare in quattro, giacché noi giovani le passioni le abbiamo, eccome (!)... forse un po' nascoste, forse ancora da scoprire, ma le abbiamo… e il nostro compito primario dovrebbe essere quello di coltivarle già da ora, con una visione a 360°. Spesso però, purtroppo, presi dalla routine, ci dimentichiamo di averle queste passioni, ed è un male… ci limitiamo a fare ciò che ci chiedono di fare e, soprattutto, controvoglia. Manca il tempo di guardarsi dentro, ma dobbiamo farlo… ancora prima di un compito per casa, della palestra, della versione da tradurre. Forse i libri sono importanti anche per questo, perché, tra i tanti benefici, ti danno gli spunti per guardarti dentro...
lunedì 1 giugno 2009
Linea d'ombra

Uno chiude dietro di sé il cancelletto della fanciullezza ed entra in un giardino incantato. Là persino le ombre rilucono di promesse. Ogni svolta del sentiero ha un suo fascino. E non perché sia una terra tutta da scoprire. Si sa bene che l’umanità tutta l’ha percorsa in folla. E’ la seduzione della esperienza universale, da cui ci si attende una sensazione singolare o personale: un po’ di se stessi. Si procede riconoscendo i traguardi raggiunti dai nostri predecessori, eccitati e divertiti, accettando la buona e la cattiva fortuna insieme - le rose e le spine, come si dice - la variopinta sorte comune che tiene in serbo tante possibilità per chi le merita o, forse, per chi è fortunato. Sì. Si procede. E il tempo pure procede - finché si scorge di fronte a sé una linea d’ombra, che ci avverte che bisogna lasciare alle spalle anche la regione della prima gioventù.
"Ho scelto questo passo perché molto esemplificativo di quello che è l’adolescenza (fascia d’età alla quale appartengo): l’accidentato e meraviglioso anello di congiunzione tra l’infanzia, durante la quale si vive come trasognati in un giardino incantato, e l’età adulta, nel corso della quale si vive con piena consapevolezza di sé e del mondo circostante. Questo percorso avviene sulla scia di un lunga serie di consapevolezze, che si acquisiscono con la fermissima convinzione di essere i primi ad averle sperimentate nel corso della storia dell’Universo (da quelle inerenti le proprie azioni a quelle riguardanti la propria personalità, passando per alcune come quella dell’esistenza del Grande Mondo e della considerazione che la realtà esiste secondo molteplici punti di vista, fino alla consapevolezza di sapere cosa fare della propria vita) e che culminano con quel momento di suprema crisi, durante il quale ci si guarda indietro e non si vede che inutilità in tutto quanto fatto sino ad allora, in quella vita che ci appariva così normale e perfetta e si capisce che solo allontanandoci da quella vita si può proseguire in direzione della ricerca della felicità, ma al contempo si capisce anche che solo rompendo definitivamente con questa vita che ci è così comoda, solo oltrepassando il punto di non ritorno ci si può staccare da questo senso di vacuità per tentare di raggiungere la vera vita. Proprio perché ha saputo rendermi visibile ciò ho scelto questo passo". (L.B.)
La letteratura, indubbiamente, è un mezzo straordinario per imparare ad ascoltarsi.
A ciascuno la sua "linea d'ombra" da valicare...
domenica 24 maggio 2009
A me questo basta

L'aria era tutta orecchie. L'erba del parco silenziosa e quasi profumata. Le voci della gente si erano nascoste da qualche parte nella via lattea. Il tempo non si è fermato, si è semplicemente messo da parte, per tre o quatto ore.
Sono momenti in cui le persone diventano trasparenti.
E la solitudine dei numeri primi sembra solo un'eccezione e non la regola di questo nostro mondo così affollato e così solitario allo stesso tempo.
Non mi pentirò mai di perdere il sonno per due categorie: le persone e i libri (che sono persone).
Un anticipo del paradiso che si affaccia su questa terra sotto forma di vita vera.
A me questo basta.