Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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mercoledì 20 gennaio 2010

Manca poco


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lunedì 26 ottobre 2009

Personaggi


Prof 2.0 si chiede se i suoi personaggi paghino regolarmente l'affitto o se gli abitino dentro a sbafo...

venerdì 16 ottobre 2009

Il prof torna alunno

Prof 2.0 si ritira per un week-end di pace in località segreta. Porta con sé le prime 100 pagine (di 250) del romanzo rivedute e corrette dagli editor di Mondadori. Ha bisogno di pace non solo per concentrarsi sulle possibili modifiche da fare, ma per ritornare alunno...

Dai tempi del liceo non gli capitava che qualcuno gli correggesse la punteggiatura.

Dopo questo week-end avrà più misericordia per i suoi alunni...

sabato 5 settembre 2009

Il più bello che abbia mai letto...

Caro prof,
leggevo il mio nuovo miglior amico: il signor "Il conte di Montecristo" e arrivato quasi alla fine credo proprio che questo sia il libro più bello che abbia mai letto. E se non ci fosse stato lei io non avrei mai avuto il coraggio di leggerlo. Quindi la ringrazio moltissimo per questo regalo che lei mi ha fatto. Come dice il retro del libro ''Il conte di Montecristo'' ha tutto!

Così una mail di alunno quindicenne entusiasta di una lettura estiva tutt'altro che facile (quasi 1000 pagine).
Sembra proprio che la barbarie di cui tutti si lamentano non sia dappertutto... Sembra che basti un po' di coraggio e di fiducia da parte degli adulti!


venerdì 22 maggio 2009

Gratitudine

Di ritorno dal quartier generale della Mondadori.
Entusiasti del mio romanzo.
Lo pubblicheranno.
Non ho parole, se non di gratitudine a Dio e agli uomini.

giovedì 11 dicembre 2008

Non scrivete mai un romanzo:

Perderete i capelli o li farete crescere a dismisura.
Perderete il sonno per l'emozione di averlo finito, per l'emozione di rileggerlo, per l'emozione di correggerlo...
Perderete gli altri pensieri.
Vi sveglierete nel cuore della notte con un'idea nuova, un dialogo da migliorare, un'immagine da aggiungere. E dovrete mettere subito per iscritto quanto avete concepito nel sonno...
Penserete con la testa dei vostri personaggi anziché con la vostra, facendo figure irripetibili se il vostro protagonista ha 16 anni e si esprime in un certo modo.
Non farete altro che raccontarlo agli amici, perdendone almeno un paio.
Comincerete a chiamare con il nome dei personaggi i vostri amici, perdendone un altro paio.
E darete loro consigli su cose che riguardano i vostri personaggi e non loro.
Così perderete l'ultimo paio di amici che vi era rimasto.