Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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lunedì 30 novembre 2009

Battaglie

Se un uomo fa violenza, anche solo verbalmente, ad una donna ci si indigna e si è pronti a raccogliere firme per far cadere i governi.
Se un uomo fa violenza fisicamente su una donna al grande fratello, tutti lo guardano e sono pronti a fare crescere lo share.
Qualcosa non va.
Sono stufo di veder rubare le emozioni dei miei alunni da adulti senza passioni e senza idee, che confondono la realtà con il reality.
Per questo entro in classe tutti i giorni armato di libri per la mia donchisciottesca battaglia in difesa della bellezza.
Per questo scrivo parole con l'illusione che possano servire a fare detonare tutto il dolore compresso nel cuore di chi non ha più il coraggio o la forza di ribellarsi alla bruttezza che avvelena il cuore.
Io credo ancora nella bellezza e nel potere della parola.
Forse non serve a nulla, ma io di vita ne ho una sola e non ci rinuncio.
***
"A mio padre devo la vita, al mio maestro una vita che vale la pena essere vissuta"
Alessandro Magno

giovedì 26 novembre 2009

Incubi o sogni?

Stanotte Prof 2.0 ha sognato di dover affrontare ancora l'esame di maturità classica e per di più con un compito di matematica al posto del tema di italiano... Quando mi sono svegliato di soprassalto erano le cinque di mattina e il mondo era ancora al suo posto per fortuna. La maturità l'avevo presa e la matematica restava un'incognita relegata alla ribellione dell'inconscio notturno. Per fortuna.

A scuola, poco più tardi, un'alunna si avvicina e mi dice:
Prof ho sognato di fare il compito di latino.
Un incubo?
No, no, anzi! Era un sogno bellissimo!
E come mai?
Sapevo tradurre!

Incubi o sogni che siano, la metà delle nostre paure e aspirazioni vengono dalla scuola...

mercoledì 25 novembre 2009

Segreti professionali...

Un collega di storia, amico di nuove avventure scolastiche, mi ferma in corridoio con fare carbonaro e soddisfatto:
- Oggi ho fatto una cosa!?
Mi immagino già qualche straordinario approfondimento o invenzione didattica e attendo il racconto con impazienza, sollecitato dal suo atteggiamento cospiratore:
- Cosa, cosa?
Dopo una pausa studiata mi dice con un sorriso:
- Oggi... ho fatto lezione.

domenica 22 novembre 2009

Zibaldino domenicale

Mentre prendevano nota dell'occhio di Grisa, il responsabile del carcere d'isolamento, reso allegro dalla situazione, non riuscì a non ridacchiare.
"Quello un braccio, quest'altro una gamba, un orecchio, la schiena, e questo qui: un occhio. Stiamo raccogliendo tutto le parti del corpo. E tu che hai?".
"Tu cosa ci dai? L'anima?"
"No" dissi. "L'anima non ve la do".

V.Salamov, I racconti della Kolyma, Adelphi p.470

giovedì 19 novembre 2009

Vitadaprof

Prof finalmente oggi pomeriggio posso giocare alla play!
E come mai?
Perché domani non abbiamo le sue materie...

***
Prof può suggerirmi un libro da leggere, ho finito quello che ci aveva assegnato!

***
Mentre spiego alcuni aspetti della vita di Manzoni, con l'ausilio di ritratti dell'autore.
Prof ma lei è uguale a Manzoni!

***

Prof lei ci disprezza!
Non è vero!
Sì prof, quando l'angolo destro della bocca si inarca verso l'alto...
Davvero?
Sì, è appena successo.
...

***
Prof lei dovrebbe leggere meno poesia... e guardare più spesso il grande fratello!

martedì 17 novembre 2009

Problema

A scuola si studiano I promessi sposi e La divina commedia.

I ragazzi odiano queste due opere.

E' un problema delle opere, della scuola o dei ragazzi?


domenica 15 novembre 2009

Immaturità

La quasi totalità delle incomprensioni con gli adolescenti deriva dalla dimenticanza. Dimentichiamo che le risposte raggiunte da adulti sono un risultato: il risultato di un processo che ha avuto inizio proprio nell'età di chi ci sta di fronte. E chissà quanta vita, dolore e lotta per raggiungere quel risultato. Poi però quando abbiamo le risposte, paradossalmente dimentichiamo tutta questa vita, dolore e lotta. Come uno che dimenticasse il sudore, l'acqua e il lavoro richiesti, perché l'albero che ha piantato anni prima producesse la mela che sta addentando adesso.
Chi ci sta di fronte allora diventa stupido.
Ma non è più stupido dire al seme contenuto nella mela che stiamo mangiando:
"Sei un immaturo!" ?

La verità è una storia, non un'istantanea.
Educare è ricordare.

venerdì 13 novembre 2009

Lavagne

A scuola si scrive con il gesso a dimostrazione del fatto che tutto ciò che insegniamo è polvere destinata ad essere cancellata (quasi) subito.
Come scrivere sulla sabbia. O nel vento.
Altrove bisogna scrivere.
Nei cuori: dove ciò che si scrive resta indelebile.
Sono quelle le lezioni che ricordo nitidamente, quelle in cui il mio cuore è diventato una lavagna.
Lì non arriva nessun cancellino.

domenica 8 novembre 2009

La musica nel cuore

Dedicato ai miei genitori che oggi compiono 44 anni di matrimonio.
A loro devo quello che so, ho e sono. Grazie!

sabato 7 novembre 2009

Stelle da supermercato


Sembra che adesso si possa comprare una stella per 200-300 euro e regalarla, con il suo nome, alla propria amata con tanto di certificato. Quando me lo hanno raccontato, mi sono documentato:  è vero, ci sono agenzie che fanno questo servizio.
L'amore romantico è il più grande affare economico della storia.
Ma il vero romantico sa che non è con i soldi che si comprano le stelle e quindi l'amore: ma con il desiderio.
"La vedi quella stella, lì in alto, quella che brilla cambiando colore?"
"Sì"
"Te la regalo: perché ti somiglia"
Il desiderio compra tutto. I soldi no.
E solo chi ci ama veramente accetta il nostro amore per quello che vorrebbe essere e non solo per quello che è, anche se a volte quello che è contraddice quello che vorrebbe essere.

giovedì 5 novembre 2009

Coerenza

Scusami Gesù, se ti togliamo dai muri. Ma è solo coerenza.
Fra poco ti scrosteremo anche dalla volta della Sistina e dall'abside della Cattedrale di Monreale, anche se sembri così bello. Ma la bellezza non è compatibile con la coerenza.
Aiutaci ora ad essere coerenti, Gesù.
Toglieremo le vacanze di Natale e quelle di Pasqua. Il ponte dei morti e quello dell'Immacolata.
Andremo a scuola tutti i giorni, anche la domenica, per dimenticarci che la tua Resurrezione ci consente di dormire fino a mezzogiorno una volta alla settimana e di mangiare un dolce, senza avere ragioni particolari per festeggiare.
Ti togliamo dai muri, perchè non solo ci offendi, ma sei diventato insignificante.
Liberiamo i nostri muri, finalmente!
E riempiamo i nostri palinsesti di grandi fratelli, perché tu di fraterno non hai più niente col tuo startene lì in croce senza fare nulla.

mercoledì 4 novembre 2009

AAA

Cercasi rifugio per prof affaticato.

Prezzi modici, buona cucina, vista mare.

lunedì 2 novembre 2009

Ai miei colleghi

Ecco alcuni passi di una bellissima lettera che una giovane docente ha scritto recentemente alla sua professoressa del liceo, dimostrando che tutto quello che seminiamo prima o poi darà frutto... Anche dopo 20 anni!

Cara professoressa X,    
       si ricorda di me? Sono Y.Z., sono stata sua alunna presso il Liceo Scientifico di *** se non ricordo male nell’anno ’88-’89.
Ho recuperato il suo indirizzo cercando in Internet: sapevo che spesso gli insegnanti figurano nelle pagine del sito della propria scuola nell’orario ricevimento e speravo di trovarla.
Se l’ho cercata è perché stamattina mi è successo un fatto curioso: ero in sala professori… ebbene sì! Appunto, anche io sono diventata professoressa di lettere! Già allora lo desideravo e lo progettavo, ne era al corrente?
Stamattina dunque avevo con me il libro di storia del Liceo in modo da approfondire la lezione; in questi anni avevo sempre usato quello di mia sorella, quando ne avevo bisogno, forse per questo non mi è mai capitata sotto mano la pagina che ho fotocopiato e che le invio. La guardi: è l’ultimo foglio di questa lettera. Fatto? Allora? Che effetto le fa? Non ricordavo più di averla ritratta; appena ho visto quello schizzo ho trovato divertente inviarglielo. E’ incredibile come passa il tempo, vero? Stamattina stavo preparando per i miei alunni quella pagina che vent’anni fa lei ha preparato per noi.       
Volevo gettare un ponte sopra il tempo.
A volte pare di avere bisogno di un messaggio dal passato per dare senso alle cose del presente ed ora so che da professori spesso non si vedono germogliare i semi che si piantano, che spesso si ha bisogno di un messaggero che ritorni a raccontarci, che ci dica che a qualcosa è servito. Eccomi qui. 
Io la ritraevo durante la lezione. Forse questo significa che non ero sempre concentrata sui concetti storici, ma probabilmente significa anche che per me lei era un punto di riferimento.      
Ricordo una verifica di Kafka in cui mi aveva dato 9; l’avevo preparata sul Guglielmino di quinta Liceo e quel voto mi aveva insegnato ad andare a fondo, a capire la letteratura, a cercare testi più approfonditi di quelli in uso. Ricordo che soffrivo di insonnia e un giorno avevo appoggiato la testa sul banco, lei girava tra di noi, avevo chiuso gli occhi e lei col libro aveva fatto la prova se fossi sveglia, facendo ridere la classe (anch’io avevo riso, non credo di aver mai più ceduto alla stanchezza in pubblico…). Ricordo un mio commento alla vigna di Renzo, anche quello apprezzato da lei, e che mi aveva insegnato il piacere dell’interpretazione critica di un testo letterario. Ricordo un’interrogazione di storia ben preparata e, in attesa del mio turno, durante l’interrogazione del compagno, ripreparata dal punto di vista formale-lessicale: 8 e mezzo, che mi aveva insegnato come la forma valorizzi il contenuto e come valga la pena di approfondire ulteriormente una preparazione già ritenuta buona.  
Ecco, torno per raccontarle alcuni semi che hanno dato i loro frutti, così, se lavorare a volte è difficile, potrà cercare qui un po’ di energia: dopo tutto, il nostro è un bellissimo lavoro, non è vero?   

Con affetto