Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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giovedì 27 novembre 2008

Le parole conducono ai fatti

Ringrazio un caro amico per la segnalazione di questo testo di cui riporto un ampio stralcio. Si tratta dell'ultimo discorso che R.Carver (grande scrittore e poeta americano) tenne in pubblico, il 15 maggio 1988, poche settimane prima della morte, in occasione della cerimonia in cui gli fu conferita la Laurea in lettere honoris causa dall'Università di Hartford, Connecticut. Carver non era credente.

"C'è una frase negli scritti di santa Teresa che mi è sembrata via via sempre più adatta all'occasione... Santa Teresa, questa donna straordinaria vissuta 373 anni fa, ha detto: "Le parole conducono ai fatti, [...] Preparano l’anima, la rendono pronta e la commuovono fino alla tenerezza”. Così espresso, questo pensiero è limpido e bellissimo. Lo ripeterò un'altra volta perché c'è anche qualcosa di strano, di esotico in un sentimento portato alla nostra attenzione a questa distanza, in un'epoca che è sicuramente meno disponibile a sostenere questo importante collegamento tra ciò che diciamo e ciò che facciamo: “Le parole conducono ai fatti [...] Preparano l'anima, la rendono pronta e la commuovono fino alla tenerezza”. C'è qualcosa di molto misterioso, per non dire - perdonatemi - addirittura mistico in queste parole particolari e nel modo in cui santa Teresa le usa, con tutto il loro peso e la convinzione che ci mette. È vero, ci rendiamo conto che esse sembrano quasi l'eco di un'epoca passata e più riflessiva. In particolare l'uso della parola anima, un termine in cui non ci imbattiamo molto spesso di questi tempi se non nell'ambito religioso e magari nella sezione di musica "soul" di un negozio di dischi. Tenerezza - ecco un'altra parola che non sentiamo tanto spesso oggigiorno e specialmente in un'occasione pubblica e gioiosa come questa. Pensateci un attimo: quando è stata l'ultima volta che l'avete usata o l'avete sentita usare? È altrettanto rara quanto l' altra parola, anima...
Molto tempo dopo che quello che vi ho detto vi sarà passato di mente, tra qualche settimana oppure tra qualche mese, e l'unica sensazione che vi rimarrà sarà quella di aver partecipato a una grande riunione pubblica, quando noterete la fine di un importante periodo della vostra vita e l'inizio di uno nuovo, nell'elaborare i vostri destini personali, provate a ricordare che le parole, quelle giuste, quelle vere, possono avere lo stesso potere delle azioni. E ricordatevi anche quella parola poco usata che è ormai quasi sparita dall'uso, sia in pubblico che in privato: tenerezza. Non potrà farvi male. E quell'altra parola: anima - o chiamatela spirito, se preferite, se vi rende più facile rivendicare quel territorio. Non scordatevi neanche quella. Fate attenzione allo spirito delle vostre parole, delle vostre azioni. È una preparazione sufficiente".

Per questo mi impongo di scrivere qualcosa tutti i giorni nel blog. Scopro quanta fame di realtà ho e quanta fame di realtà ha chi mi circonda. E le parole conducono ai fatti, alla realtà. Sento quanta sete di apertura ha il cuore mio e di chi sta attorno a me. E le parole dispongono ll cuore ad aprirsi. Percepisco quanto io e chi mi sta vicino abbiamo bisogno di tenerezza. E le parole ci commuovono fino alla tenerezza. Per questo amo le parole, per questo amo regalare parole e riceverle. Se conducono alla realtà a qualcosa saranno servite, altrimenti si spegneranno rapidamente come tutte le parole vane.