Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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mercoledì 9 dicembre 2009

La vita è una passeggiata... 2

A completamento del post precedente...


lunedì 27 aprile 2009

Ascoltare (e non sentire)

Un'altra mail che è bello condividere, nata anch'essa dopo il cineforum con i ragazzi. Così come mi è arrivata (senza correggere nulla...).

"...Tornando al discorso che avevi fatto sulla vita noiosa e sul fatto che bisogna trovare qualcosa per cui stupirsi, volevo dirti che è stato proprio il tuo discorso a farmi dire: "oh cacchio!". Il fatto è che per anni ho cercato di indossare una maschera che mi si addiceva poco, perché non ho mai avuto il coraggio di dimostrare quello che ero veramente, e quindi, tutto ciò che facevano gli altri, pensavo fosse giusto anche per me.
Spesso penso che il mondo avrebbe bisogno di professori in grado di dire le cose come stanno, in grado di cambiare le opinioni della gente, che per anni ha pensato che fosse giusto seguire gli altri, senza tirare fuori le cosiddette "palle". Penso anche che tu abbia un gran coraggio nel provare a parlare ad una generazione difficile come la nostra, di argomenti importanti come l'"essere fedeli a sé stessi". La mia opinione comunque rimarrà sempre la stessa, ovvero che purtroppo riuscirai a farti ascoltare (e non sentire) solo da pochi, perché tutti gli altri hanno paura che tu abbia veramente ragione. Grazie

PS. Dato il polverone (positivo perché sta sollevando una discussione interessantissima) suscitato dalla forma della mail pubblicata nel post precedente, ci tengo a sottolineare che prima di giudicare occorre conoscere. In questo blog non si avalla quel modo di scrivere (basterebbe aver letto anche questo post in cui si parla della pignoleria nella scrittura di cui mi accusano gli alunni o tutti gli altri post dedicati all'amore per la punteggiatura, per le parole). Basterebbe aver letto post precedenti (come questo o questo) che riportano mail di alunni, ricopiate così come mi sono state inviate (non ho cambiato nulla).
In questo blog si cerca di prendere le cose come vengono per ragionarci su, lavorarci su, per cercare vie nuove, strade non ancora battute o tornare a strade note e già ben battute. Prima o poi affronteremo il tema sollevato dalla forma della mail del post precedente, ma chi legge il blog - per intero o seguendo le tag relative al tema "scrittura" - sa bene come la penso.
Come sempre, per amor di verità.

sabato 25 aprile 2009

Lo sfigato

"Sai, quel che m'è piaciuto dei tuoi incontri e m'ha fatto aprire gli occhi, lo volevo dire, è quando hai detto che 1 non è ke s'annoia xk' nn ha nulla da fare nel pomeriggio, può anke essere, ma xk' è la sua vita ke è noiosa!
M'è piaciuto anke qnd hai detto ke qst è l'età in cui 1 coltiva amicizie, passioni..è vero! Insomma, prima io vivevo posticipando tt, tt poteva aspettare + avanti... invece è ORA ke s vive! Il futuro è nelle nostre mani e siamo noi ke lo decidiamo! Poi sto sviluppando 1 mia teoria: 1 è ql ke è cnvinto d'exere..mi spiego: 1 può exere "sfigato" sfigato xk' permette agli altri ke lo trattino cs, è lui x primo ke s sente 1 "sfigato", ma se invece dentro d sè sa ke nn è vero, ne è cnvinto, esteriormente credo ke lo s veda, ke gli altri lo vedano e nn s lascia trattare da tale..è kiaro?"

Da una mail ricevuta dopo uno degli incontri di un cineforum con ragazzi liceali.
Troppo bella per non condividerla!

venerdì 17 ottobre 2008

Tema in classe 3

Devi partire per un'isola deserta. Risolto il problema della sopravvivenza puoi portare con te soltanto tre oggetti.

ipod, campana tibetana, tavola da surf
computer, cellulare, libro
libro, ipod, diario
peluche, cellulare, libro
album foto, ipod, maschera sub
ipod, scarpe da ballo, libro
libro, bracciale, testi canzoni
carta e penna, collana, pallone
bambola, foto amici, carta e penna
pianoforte, libreria, peluche
computer, satellitare, caricatore a pedali
radio, libro, retino per i pesci
coltello multiuso, diario, tavola da surf
computer, diario, libro

Risolto il problema della sopravvivenza, i nemici da sconfiggere per i miei naufraghi sono: Noia e Solitudine.
I miei naufraghi vivono di musica, parole proprie e altrui, ricordi, relazioni.
I miei naufraghi sanno già tutto.

E una tavola da surf non fa mai male...

domenica 12 ottobre 2008

Avrò il tempo?

Oggi Prof 2.0 non ha il tempo di un post fatto di parole. Ma vi regala un post di foto. Foto di uno sguardo meravigliato sul mondo. Foto che destano la meraviglia per il mondo. Foto che scacciano la noia descritta nel post precedente. Foto che aiutano a ringraziare per tutta la bellezza che l'uomo sa regalare gratuitamente all'uomo.
Foto di sorella-desperatehousewife (in arte galatina) che meritano un voto (se volete e avete tempo).
Questa è la mia preferita...

***

"Sì nella sala irrompeva la bellezza, tutta la bellezza del mondo; era là davanti a me, mi veniva regalata... l'unica cosa di cui ho memoria è che da quel momento sono guarito. Addio sconforto! Addio depressione! Volevo vivere. Se al mondo c'erano cose così preziose, così piene e così intense, l'esistenza mi attirava... "Avrò il tempo di scoprire tutte le meraviglie che rigurgita il pianeta?"
"La mia storia con Mozart", di E.E. Schmitt.

sabato 11 ottobre 2008

Uffa... che noia!

La scuola è una noia. I grandi sono una noia. Lo studio è una noia. Ma anche questa festa è una noia. Questo ragazzo è una noia. Questa ragazza pure.
La noia. Il nemico mortale delle nostre giornate. La noia che ti prende sia quando lavori sia quando sei in vacanza. Anzi a volte ci si annoia di più in vacanza che al lavoro. La noia non dipende da quello che si fa, ma è una condizione del cuore. Non è altro che un preziosissimo indicatore: non stai vivendo tutta la vita che c'è da vivere, la tua vita non è all'altezza della vita vera. Ti manca qualcosa. Ci sono due possibili soluzioni.
La prima facile, immediata, ma incerta: cercare subito un'emozione forte che mi tiri fuori dallo stato "annoiato". E allora: compro qualcosa di nuovo, mi sballo... Ma finito l'effetto "adrenalina" ritorno alla noia di prima, che però è diventata più profonda, perché sono caduto da più in alto.
Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all'altezza di sé stessa? Di cosa ho nostalgia? La risposta è sempre: manca la meraviglia. E la meraviglia sta in ciò che è nuovo. Ma non in senso temporale: l'ultima cosa che è uscita (l'ultimo film, l'ultimo paio di scarpe... insomma il nuovo della pubblicità). Ma il "nuovo" come: ciò che sa darmi sempre di più di quello che è. E dove si trova? Un po' nella realtà, un po' nel cuore che sa accoglierla: un amico vero, un grande romanzo, un panorama, il quadro di un grande artista, un progetto da realizzare, Dio... e chi più ne ha più ne metta. E cosa sa essere sempre nuovo ogni volta che lo interroghi? Ciò che ha profondità. Occorre scovare quel qualcosa di meraviglioso che si nasconde in ogni situazione, anche quella apparentemente ripetitiva, ma questo richiede impegno, attenzione, fatica.
E non sempre abbiamo questo coraggio...

domenica 14 settembre 2008

Il salvadomenica

Ti sei svegliato tardi. La "serie" di cose che avevi affidato alla domenica, sì proprio tutte quelle cose meravigliose, che avresti voluto fare durante la settimana e non ci sei riuscito, eccole presentarsi in fila, una dietro l'altra, chiedendo udienza al tuo tempo angosciato dai troppi desideri accumulati: "e allora? mi avevi promesso di dedicarmi tempo..." - ognuna di quelle cose urla. Assediato da questa protesta sindacale ti senti già sconfitto in partenza e, mentre decidi a chi dare udienza, il tempo trascorre inesorabile, condannandoti a quel bilancio da guerriero stanco e sconfitto tipico della domenica sera: non ho combinato nulla. Volevo fare tutto e non ho fatto altro che guardare i gol delle partite. E domani è di nuovo lunedì, inizia la settimana, cioè quella lunga e faticosa rincorsa verso la domenica successiva, che finisce col diventare un ridicolo e fallimentare rigore preceduto da un inutile e ridicolo chilometro di rincorsa...
Allora salva la tua domenica: sei ancora in tempo. Scegli una e una sola cosa che ami: una persona, una pagina di un libro, una poesia, un panorama, un film, una canzone. Elimina tutto ciò che può distrarti attorno. E nel silenzio assoluto accogli, come se fossi totalmente vuoto, quella "cosa" e riempila di domande come non hai mai fatto fino a tentare di esaurirla. Risali alla sorgente che la fa essere ciò che è, e scoprendone la sorgente, scoprirai perché la ami e quindi scoprirai qualcosa di te e potrai riposare, guardandola e guardandoti.
"Nutre la mente soltanto ciò che la rallegra", diceva Agostino. Rallegrati in qualcosa, ma interroga il motivo della gioia.
Fai due passi con un amico e chiedigli cose della sua vita, della sua settimana, del suo futuro, guarda insieme a lui le bancarelle di vecchi libri usati e ingialliti. Lascia entrare la sua vita nella tua e arricchisciti delle sue passioni.
Se ti rimarrà tempo fai lo stesso con un libro e riempi di domande la tua pagina preferita e mastica quelle parole con i denti affamati dei tuoi quesiti, fino a spremerne tutto il succo.
Poi vai a dormire tranquillo e riposato, per aver conquistato ciò che nessuno più potrà strapparti, avendo ri-creato ancora una volta te stesso attraverso ciò che ami. Non lasciarti ingannare da facili sirene televisive.
Il segreto del riposo. Non multa sed multum: la profondità, la sorgente, il fondamento di una singola cosa che ti sta a cuore.
E domani sarà un lunedì da leoni. E avrai qualcosa da raccontare.

martedì 25 marzo 2008

Elogio della noia

Entro in classe. Gli occhi vitrei dei miei alunni sono specchi impermeabili. Occhi annoiati. La scuola è una noia. I grandi sono una noia. Lo studio è una noia. Ma anche questa festa è una noia. Questo ragazzo è una noia. Questa ragazza pure. Insomma la noia è il nemico mortale delle nostre giornate. La noia che ti prende sia quando lavori sia quando sei in vacanza. Anzi a volte ci si annoia di più in vacanza che al lavoro. Quindi la noia non dipende da quello che si fa, ma è una condizione del cuore. Esiste un antidoto? Se avessimo la pozione anti-noia la nostra vita sarebbe uno spasso continuo. E allora il prof deve inventarsi qualcosa. O semplicemente restituire la meraviglia agli occhi vitrei e impermeabili dei suoi ragazzi. La noia non è altro che un preziosissimo indicatore: non stai vivendo tutta la vita che c'è da vivere, la tua vita non è all'altezza della vita vera. Manca qualcosa. Due strade per la soluzione.
La prima facile, immediata, ma incerta: cercare un'emozione forte che mi tiri fuori dallo stato "annoiato". E allora: compro qualcosa di nuovo, mi sballo... Ma finito l'effetto "adrenalina" ritorno alla noia di prima, che però è diventata più profonda, perchè sono caduto da più in alto. E mi sento ancora di più non all'altezza...
Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all'altezza di sè stessa? La risposta è sempre: manca la meraviglia. E la meraviglia sta in ciò che è nuovo. Ma non in senso temporale: l'ultima cosa che è uscita (l'ultimo film, l'ultimo paio di scarpe... insomma il nuovo della pubblicità). Ma il "nuovo" come: ciò che sa darmi sempre di più di quello che è. E dove si trova? Un po' nella realtà, un po' nel cuore che sa accoglierla: un amico vero, un grande romanzo, un panorama, il quadro di un grande artista, un progetto da realizzare, Dio... e chi più ne ha più ne metta. Allora il prof per scrostare la patina di noia vitrea e impermeabile sugli occhi degli alunni non cerca gli effetti speciali, che sanno di finto, come nei filmoni americani... ma cerca la piccola meraviglia di qualcosa che è molto di più di quello che appare: una poesia, un racconto, un progetto... Insomma quella gioia che tocca il cuore e che il cuore può conservare. Quella gioia che ti fa trattenere il respiro, come tutto ciò che desta meraviglia. E come dice il "filosofo" Hitch (quello del film): "nella vita non contano i momenti in cui respiri, ma quelli che ti tolgono il respiro". E gli occhi si illuminano. Ripartono.
Il prof ha capito che ciò che è vitreo e impermeabile è il cuore non gli occhi.
E allora viva la noia, se diventa il primo passo per un viaggio alla ricerca del cuore, e non un luogo oscuro da cui fuggire ad ogni costo, anche a costo di farsi male...