Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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mercoledì 15 aprile 2009

Tu hai successo, non ragione

Non mi avrai blasonato premio nobel che tutti leggono.

Non avrai il mio tempo.
Tu premiato dalla cultura accademica che si compiace nel sentirti dire: "per quale ragione dovremmo amare gli uomini?"
Non mi avrai. Non avrai il mio tempo.
A costo di sembrare ignorante, altezzoso e sprezzante. Io non ti concederò un minuto del mio tempo.
Non per censura. Non per paura di scoprire cose che non voglio sentirmi dire (per quello mi basta guardare il mio cuore ed essere sincero con me stesso), ma perché non ho tempo da perdere con chi inaridisce il cuore dell'uomo, in questi tempi già difficili per i legami veri.
Non mi avrai, non avrai il rosso del mio cuore.
Te lo dico anche se non mi sentirai dall'alto del tuo freddo cuore che disprezza: uomo, donna, famiglia, bambini e vita. Ma non i premi.
Te lo grido:

con i legami ci si libera dai vincoli!

E non è perché tu vendi milioni di copie che hai ragione. Perché il mondo è pieno di persone che cercano qualcuno importante, famoso, intelligente che giustifichi la vigliaccheria, la cattiveria, la incapacità di amare e dia una buona ragione per starsene a fare i cavoli propri, tanto tutto è inutile e non c'è ragione di amare gli uomini.

Tu hai successo, non ragione. E hai successo perché non c'è niente di più comodo che far tacere la propria coscienza, con le idee di qualcun altro. Il tuo amore per il nulla ha successo, perché è comodo, ma non ha ragione.

E questo ogni uomo o donna che ami e abbia buon senso e un po' di coraggio: lo sa.

E se oggi ho passato gratuitamente mezz'ora con una collega a parlare di come aiutare i singoli alunni nella loro crescita personale è perché i legami liberano dai vincoli dell'indifferenza e della comodità.

Scusami se non ho il Nobel, ho solo buon senso.

lunedì 12 maggio 2008

Piccola storia d'amore (2)

Li avevamo lasciati sul "sembra che vissero felici e contenti..."
Voltiamo pagina. A differenza di altri libri di favole, non è bianca:

Un giorno Qualcosa si rese conto che Qualcuno si stava abituando a lei. Si sentiva pericolosamente risucchiare dal Nulla, che era stata.
Quello stesso giorno Qualcuno si accorse che Qualcosa da un po' era divenuta silenziosa. Intuiva che la distanza tra loro lo rendeva il Nessuno, che era stato.
All'inizio Qualcosa pensò che la colpa fosse di Qualcuno e Qualcuno pensò che fosse di Qualcosa. E per un pezzo tacquero, feriti.
Ma quando Qualcuno tornò a casa e trovò che Qualcosa aveva preparato un piatto speciale per lui e indossava l'abito da lui preferito, capì che la colpa era di Nessuno. Allo stesso modo Qualcosa capì che la colpa era di Nulla, quando si trovò tra le mani i biglietti dello spettacolo da lei preferito, accompagnati da un mazzo dei fiori speciali per lei.
Finita la cena. Finito lo spettacolo. Qualcosa guardò Qualcuno e Qualcuno ricambiò lo sguardo. Non dissero nulla, sorrisero. E capirono di aver scongiurato il rischio di tornare il Nulla e il Nessuno che, da soli, erano stati e che avavano deciso di non voler essere più.
E continuarono a vivere felici e contenti, almeno fino a prova contraria...

venerdì 18 aprile 2008

Piccola storia d'amore

C'era una volta Nessuno. Un giorno incontrò Nulla. Nulla era bella ed unica, ma solo Nessuno era stato capace di accorgersene e se ne innamorò. Le disse che era proprio un bel Nulla. Nulla gli credette e cominciarono a frequentarsi. Un giorno Nessuno regalò un anello a Nulla che accettandolo gli disse che grazie a lui era Qualcosa. Ne fu felice Nessuno e rispose che al solo starle vicino diventava Qualcuno. Da quel giorno Nulla e Nessuno non furono più sè stessi: Qualcuno viveva per Qualcosa e Qualcosa per Qualcuno. E sembra che così vissero felici e contenti...