Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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domenica 15 novembre 2009

Immaturità

La quasi totalità delle incomprensioni con gli adolescenti deriva dalla dimenticanza. Dimentichiamo che le risposte raggiunte da adulti sono un risultato: il risultato di un processo che ha avuto inizio proprio nell'età di chi ci sta di fronte. E chissà quanta vita, dolore e lotta per raggiungere quel risultato. Poi però quando abbiamo le risposte, paradossalmente dimentichiamo tutta questa vita, dolore e lotta. Come uno che dimenticasse il sudore, l'acqua e il lavoro richiesti, perché l'albero che ha piantato anni prima producesse la mela che sta addentando adesso.
Chi ci sta di fronte allora diventa stupido.
Ma non è più stupido dire al seme contenuto nella mela che stiamo mangiando:
"Sei un immaturo!" ?

La verità è una storia, non un'istantanea.
Educare è ricordare.

mercoledì 22 aprile 2009

Prof non generalizzi!

Oggi Alunnorossomalpelo mi ha fermato all'intervallo e mi ha detto:

- Prof ho letto il post di ieri (quello sul ragazzo senza passione). Volevo scriverle, poi mi sono bloccato, ma glielo dico a voce: non siamo così, noi abbiamo passioni! E anche lei finisce con il generalizzare, come Alberoni!

(ogni tanto leggiamo articoli di Alberoni in classe e i miei alunni lo odiano, soprattutto quando parla di loro... Paragonarmi ad Alberoni è quindi un'offesa...)

- Hai ragione Alunnorossomalpelo, ho solo 31 anni e già guardo a voi giovani con l'occhio del prof moralista e parruccone: generalizzo, faccio di tutta l'erba un fascio. Però ho alunni come te capaci di farmi rinascere, di contraddirmi, di ribellarsi alle generalizzazioni, di smentirmi: con i fatti, non solo a parole.

E per fortuna!
Altrimenti che ci sto a fare in classe...

sabato 8 novembre 2008

Io non demordo

Una mail da una collega sconosciuta che mi ha riempito di gioia. La rete alimenta la scuola 2.0.

Caro Prof, leggere il tuo blog è davvero bello. Mi rende ottimista verso il futuro della scuola. Non so dove insegni, in quale parte d'Italia, ma sono contenta che esistano colleghi come te e alunni che ne possano trarre vantaggio. Io nel mio piccolo, insegnante di scuola media, alle prese con gemme che ancora devono aprirsi e che non sempre sbocciano in tempo perché io ne possa vedere la bellezza o sentire il profumo, cerco di stare al passo con questi media che, dal basso dei miei quasi 50 anni, non sempre riesco a padroneggiare. Vorrei fare tanto per questi ragazzi che spesso li subiscono invece di impossessarsene. Ma ti assicuro che è una gran fatica. Cercavo Orfeo e Euridice e mi sono imbattuta nel tuo bel blog. E' solo grazie alla rete che riesco a vedere quanto amore e quanta competenza gli insegnanti più giovani sono in grado di portare alla scuola. Se noi avessimo ancora la capacità di emozionarci e l'elasticità per imparare, quanto bene ci farebbe. La fortuna di condividere con i ragazzi, di comprendere i loro gusti, i loro amori, le loro paure, con l'età un po' si spegne. Così lontani e diversi i nostri mondi. E' così triste constatarlo. Io ci provo ogni giorno a capirli, a non denigrare le loro manie, faccio fatica a non entrare nel cicaleccio dei colleghi, quando allibiti ci diciamo quanto siano cambiati e quanto ogni tre anni, con le nuove nidiate, ce li ritroviamo diversi. Io non demordo e, saccheggiando qua e là, cerco di non restare indietro. Grazie

Cara collega,
sono io che ti ringrazio. Questa mail è una bella picconata ad uno dei punti oscuri della scuola di oggi: la frattura generazionale. Quanto individualismo (invidie, paure, pettegolezzi) anche tra i prof! Quanto noi prof più giovani abbiamo bisogno della vostra esperienza e del vostro aiuto! Quanto gioverebbe ai ragazzi vedere consigli di classe armonici, composti da prof alleati verso un unico obiettivo.
E se qualcosa di buono succede ancora nella scuola è grazie a professori come te, che con poco più di mille euro al mese forgiano gioielli preziosi da gemme ancora grezze.
Grazie