Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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mercoledì 6 maggio 2009

Lib(r)idine

Periodicamente vado in una piccola libreria vicino casa, dove mi sono fatto un'amica. Una simpatica signora direi sopra la sessantina che, oltre ad essere una delle proprietarie, è una divoratrice di libri. Insomma mi faccio suggerire quello che vale veramente la pena leggere nel panorama attuale. Lei sa che sono prof e che un po' deve consigliarmi libri adatti ai miei gusti un po' deve sorvegliare il panorama dei romanzi che possano piacere anche ai miei pargoli. Così cominciamo una lunga chiacchierata durante la quale mi sottopone almeno una ventina di romanzi e poi io scelgo quelli che mi attraggono maggiormente. Dopo averli letti ci confrontiamo e ricomincia il gioco. Grazie a questa amicizia sto conoscendo libri e autori che non avrei mai letto, né avrei avuto il tempo di andare a scovare. Questa amicizia mi arricchisce, mi fa risparmiare tempo e mi garantisce buone letture. E come sempre puoi contagiare agli altri solo ciò che ti appassiona, e a volte è proprio lei a sconsigliarmi un libro pur sapendo di perdere un guadagno...

Ne sono sempre più convinto: la letteratura, i libri hanno un aspetto sociale importante. Creano legami: libri consigliati, regalati, prestati... creano fili invisibili ma resistenti tra le persone. Non sempre le librerie-supermercato di oggi ci consentono di coltivare questi legami, di pari passo con la passione per la lettura. Ma i libri si conoscono, si amano, non si consumano.
Come le persone.

martedì 21 aprile 2009

Il dolore che non parla

Cosa fai nel tempo libero? - chiedo ad un ragazzo di 16 anni per cercare di capire quali sono le sue passioni, quali i suoi punti di forza, dai quali partire per motivarlo a prendere un po' di più le redini della sua vita.
Silenzio.
Insomma a cosa dedichi il tempo quando hai finito i compiti e lo sport?
...Facebook.
Ok, ma una passione? Qualcosa che ti prende la testa e il cuore?
Non lo so...

Aveva ragione Nietzsche, siamo in un'epoca che si surriscalda, ma non ha passione.
Dietro la ricerca di emozioni che si accendono sfrenate e si consumano come un fiammifero - quasi senza traccia - nascondiamo un cuore freddo. E l'indifferenza (incapacità di cogliere le differenze) è la manifestazione del ghiaccio che abbiamo nel cuore.
Perché non sappiamo più cercare, quando abbiamo smesso di farlo?

Compito per casa: un pomeriggio ad annoiarsi, senza facebook, senza ipod, senza computer...
Solo quando ci si annoia si scopre cosa ci manca. E il cuore comincia a sciogliersi in lacrime di dolore, di nostalgia, di sete.
E le coperture, in quanto tali, non sono soluzioni, ma anestetici...

***
Da' parole al dolore:
il dolore che non parla
sussurra al cuore greve
e gli comanda di spezzarsi

Shakespeare, Macbeth, atto 4, sc.3