Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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venerdì 22 maggio 2009

Gratitudine

Di ritorno dal quartier generale della Mondadori.
Entusiasti del mio romanzo.
Lo pubblicheranno.
Non ho parole, se non di gratitudine a Dio e agli uomini.

lunedì 20 aprile 2009

Audrey

Ieri ero alle prese con una sessantina di adolescenti tra i 13 e i 15 anni nel corso di un cineforum. Parlando di film è venuto fuori che uno dei film preferiti tra le ragazze è "Colazione da Tiffany". Non l'avrei detto. Non l'avrei detto per questa fascia di età. Come mai?
Faccio un ipotesi, ma mi aspetto smentite. Sarà forse per la presenza di Audrey Hepburn, una donna capace di "essere" donna, "essere" femminile. Insomma quella di "Colazione da Tiffany" non è proprio la storia d'amore più coinvolgente per un adolescente, ma Audrey sì. Audrey è coinvolgente. Non ha quella bellezza che ti annichilisce, non è perfetta (per fortuna...). E' donna con quello splendore che è esserlo: femminilità, grazia, eleganza.

Audrey le ragazze hanno nostalgia di te.
(E un po' anche gli uomini...)

giovedì 2 aprile 2009

Gran Film!

Ci sono personaggi che mettono d'accordo tutti, anche se sono antipatici.
Il protagonista di questo film (che sta incassando alla grande in tutto il mondo) è tra questi. Un personaggio che ti costringe a guardare in faccia gli inguaribili difetti che ognuno di noi ha. Quella oscura capacità, che è dentro ciascuno, di fare il male o di non riuscire a fare il bene. Sì perché non basta non fare il male nella vita, nella vita occorre fare il bene per essere felici. Ma proprio quando provi a fare il bene si svela il lato oscuro, incastrato da qualche parte nel cuore: egoismo, pigrizia, invidia, gelosia, dominio, disprezzo... Ma ammettere di essere così ci fa male e così fingiamo di essere "sani", di non avere bisogno di perdono. Fin qui molti film si potrebbero citare insieme a questo.
Ma questo film va oltre.
Ci regala sotto forma di personaggio l'evidenza che da questo male da cui da soli non si guarisce è solo la grazia che può liberarci. Un dono gratuito, che si riceve solo se lo si desidera, costi quel che costi: perdonarsi, essere perdonati, perdonare.

domenica 22 febbraio 2009

Grazie!

Mi capita di ricevere email in cui qualcuno mi ringrazia per quello che scrivo. Chiaramente non posso che esserne contento. Ma quello che mi rende felice è che ci sono persone che "ringraziano". Ringraziare è forse il tratto più bello ed essenziale dell'essere uomo. Noi riceviamo tutto: la vita, gli amici, il mare, la luna, le stelle, i gelsomini, l'anguria, il cappuccino, le fragole, la musica, i libri, la neve, le nuvole, la notte, l'alba, la sabbia, le onde, il sorriso... Insomma galleggiamo in una vita che non fa altro che regalarci cose che noi non abbiamo né fatto né meritato. Allora ringraziare non è un punto di arrivo dettato dalla buona educazione, ma un punto di partenza dettato dal buonsenso... Tutto in questa vita è un dono, persino quelle cose che crediamo di avere ottenuto noi con le nostre qualità. Forse che anche quelle qualità non ci sono state donate? Al massimo le abbiamo coltivate, custodite, affinate...
Quanto fa bene al cuore dire "grazie". Dire almeno una decina di grazie in una giornata può essere il segreto del buon umore. Comincio io: grazie a tutti voi, che con estrema pazienza, leggete e mi offrite suggerimenti, spunti, provocazioni...
***
«La misura di ogni felicità è la riconoscenza. Tutte le mie convinzioni sono rappresentate da un indovinello che mi colpì fin da bambino. L'indovinello dice: "Che disse il primo ranocchio?". La risposta è questa: "Signore come mi fai saltare bene". In sintesi c'è tutto quello che sto dicendo io. Dio fa saltare il ranocchio e il ranocchio è contento di saltellare».
G. K. Chesterton

martedì 4 novembre 2008

Purificare la fonte

La bellezza è ciò che cerchiamo. Nella bellezza ci meravigliamo.
La bellezza è ciò che cerchiamo. Nella bellezza creiamo.
La bellezza è ciò che cerchiamo. Nella bellezza ci innamoriamo.
La bellezza è ciò che cerchiamo. Nella bellezza gioiamo.
Ma perché non la troviamo?
Perché la bellezza è dono.
Il segreto non è cercarla, ma poterla ricevere.
Il segreto è purificare la fonte.

domenica 2 novembre 2008

Lettera a mio nipote 2

Caro Giulio,

nonno Baffo mi ha mandato delle foto tue. Hai gli occhi azzurri come lo zio Prof e questo mi lusinga e conferma la predilezione nei miei confronti. Una foto in particolare ho guardato e riguardato per capire cosa avesse di speciale: il tuo modo di ridere.

Non c'è neanche un velo di sfiducia nella tua risata, Giulio. Ridi felice. Ridi perché sei al sicuro, ti fidi incondizionatamente di chi ti è vicino. Ridi nello sperimentare la gioia che la vita che ti aspetta è ricca e promettente e lo leggi nello sguardo innamorato di papà e mamma, dei nonni, degli zii...

E quel tuo sorriso senza limiti è il grazie più grande che la vita sia capace di esprimere.

Tutte le volte che sarò triste guarderò la tua foto Giulio e tu mi ricorderai che sto dimenticando di ringraziare qualcuno.

sabato 12 luglio 2008

La pioggia non cade, canta.

Tolkien ha scritto alcuni capitoli del suo capolavoro nel college in cui Prof 2.0 alloggia in questi giorni. Li ha scritti nel periodo in cui ne era professore. Prof si aggira in questi luoghi immaginando di passeggiare con lui, facendosi insegnare come guardare quel che lo circonda. Vede gli stessi prati e boschi. Prega nella stessa chiesetta che Tolkien frequentava tutti i giorni. E' bagnato dalla stessa pioggia. E la pioggia qui è parte del paesaggio in modo tutto nuovo. Sembra cantare sull’erba sempre-verde e risuonare sulle foglie degli alberi. Non è un caso che Tolkien, quando scrisse quel meraviglioso mito della creazione per via musicale, contenuto nel primo capitolo del Silmarillion, mise queste parole in bocca ad uno dei suoi personaggi, Ulmo, nella crezione, l’angelo responsabile delle acque:

“Davvero l’acqua è diventata adesso più bella di quanto il mio cuore avesse potuto immaginare. I miei pensieri segreti non avevano concepito il fiocco di neve, né in tutta la mia musica era contenuto il cadere della pioggia”

Grazie agli artisti la realtà diventa abitabile, meravigliosa, grazia. Persino la pioggia, che da queste parti non cade e basta, ma canta...

mercoledì 11 giugno 2008

Thanks, very much!

Sei a Londra. Ti trovi a meraviglia. Stai conoscendo un milione di persone e imparando l'inglese in versione full-immersion. Cosa vuoi di più?
Una mail del Disney Channel: ti hanno preso per scrivere alcune puntate di una sit-com (serie comica) e per farlo devi necessariamente essere presente alle riunioni, che si terranno nella prime due settimane di luglio. E ti mandano già il contratto!
Programmi da rivedere. Il soggiorno londinese sarà interrotto e - Prof spera - poi ripreso.
Camminando sotto un cielo tutto londinese ti chiedi cosa hai fatto per meritare tutto questo?
La risposta è: niente.
Se hai fortuna è perchè lassù qualcuno ti vuole bene (e lo stesso se hai sfortuna: è questione di inquadrature...).
Se forse hai un talento è perchè lo hai ricevuto, e non puoi sprecarlo.
Se hai persone che credono in te è perchè il cielo te le ha messe accanto.
Allora guardi il cielo tutto londinese e prima che cominci a piovere (che è grazia pure quella) hai giusto il tempo di sentirti figlio unico di quel cielo, sorridere e rispondere alle grazie con un grazie...

PS. La sit-com racconta una famiglia italiana con tre figli. Se avete un episodio esilarante di vita familiare da raccontare fatelo adesso! Finirà in una puntata. La vita ha sempre il miglior copyright!

lunedì 9 giugno 2008

This is my street!

Imparare o migliorare una lingua è un vero e proprio dono del cielo. E' vero all'inizio c'è la frustrazione dovuta al capire la metà di quello che senti dire... Ma è un esercizio straordinario di ascolto. Attraverso le orecchie la vita degli altri può entrare nella tua, come se potessi bere attraverso le orecchie un'acqua più pura fatta della vita altrui a cui permetti di raccontarsi. In questi primi giorni londinesi Prof 2.0 ha praticato un hobby che ama particolarmente e che è utilissimo per imparare la lingua: "ascoltare" vite molto diverse. Per ognuna ci sarebbe da fermarsi a scrivere un racconto. Simon è un ragazzo inglese che ha studiato "humanities" e vuole insegnare a scuola il greco e il latino: guida d'eccezione al British Museum. Alla scuola di inglese Prof ha conosciuto uno sceneggiatore brasiliano dal nome irripetibile con un quadro di Kandinskij tatuato sul braccio. Emily, una ragazza del Quebec che ha il sogno di diventare insegnante di letteratura francese. Josè, un ragazzo spagnolo, che studia legge a Londra. Una ragazza coreana, di cui il nome ha un suono irriproducibile, che fa la cantante lirica e che l'anno passato ha interpretato un personaggio del Barbiere di Siviglia e che due volte a settimana mangia in un ristorante italiano (dice che la Corea ne è piena) e il suo piatto preferito è la carbonara. Lora, un'attrice inglese che per tirare su qualche soldo in più fa la cameriera di un locale in cui alla fine delle lezioni Prof si era rifugiato a mangiare qualcosa, un po' provato dalla giornata di lezioni. Lora ha raccontato che anche lei quando era stata a Cuba si era sentita molto "frustrated" all'inizio, ma che io dovevo avere fiducia e non preoccuparmi, ero nel miglior posto per imparare l'inglese e che quando volevo potevo andare a mangiare lì (mi ha dato una tessera sconto) e trovare qualcuno con cui parlare.
Vite che ti attraversano nella loro meravigliosa diversità e ricchezza. Ogni persona un mondo da scoprire e da ascoltare, soprattutto ragazzi con gli occhi brillanti di sogni e speranze. Torni a casa stanco, ma, carico di speranze altrui, hai fatto il giro del mondo e ti senti improvvisamente molto piccolo e grato per la tua piccolezza...

PS. il titolo del post? Qui quando qualcosa ti va particolarmente a genio si dice così. Il contrario: "This is not my cup of tea". Naturalmente...

domenica 1 giugno 2008

Contro la perfezione

Prof 2.0 ha scoperto che gli indiani navajo di proposito lasciano sempre nei loro tappeti e in altri manufatti una tenue imperfezione, un punto di più o un grumo di argilla, per non mettersi in competizione con gli dei. Gli è così tornata in mente una canzone (aggiunta nell'ipod) suggerita da una cittadina di Shit City, dal titolo Costruire: ...ma tra la partenza e il traguardo / nel mezzo c'è tutto il resto / e tutto il resto è giorno dopo giorno / e giorno dopo giorno è / silenziosamente costruire / e costruire è sapere / e potere rinunciare alla perfezione...
E siccome un pensiero tira l'altro è riaffiorato il passo di quel libretto straordinario e anonimo Sul sublime, che riteneva fonte di bellezza sublime la calda grandezza, ricca di imperfezioni (e quindi tutta umana), di Omero e della Bibbia, piuttosto che la fredda impeccabilità di altri autori, che si perdono in minuzie, e che infatti non leggiamo...

Perfectum è una specie di superlativo del verbo fare, ciò che è portato a termine fino in fondo. Potremmo dire fattissimo se non suonasse ambiguo... Quel fondo da raggiungere (purchè questa non diventi una scusa per coprire la propria mancanza di impegno) a volte è imposto da canoni che stranamente nessuno mette mai in discussione, ma che spesso sono disumani: la donna perfetta è/ha..., l'uomo perfetto è/ha..., il lavoro perfetto..., la casa perfetta..., il marito perfetto..., la moglie perfetta..., l'amore perfetto..., l'amico perfetto..., il vestito perfetto..., la serata perfetta..., la festa perfetta...
La perfezione è dono, altrimenti diventa condanna. Come avviene per le opere d'arte, che la raggiungono inaspettatamente, attraverso le imperfezioni della materia che resiste: la pietra, i colori, le parole...
La loro perfezione infatti è grazia, che supera le imperfezioni di quella pietra, di quel colore, di quelle parole e che misteriosamente brilla grazie a quella pietra, quel colore, quelle parole... quella carne, se l'opera d'arte è la vita!

venerdì 23 maggio 2008

Shit City Citizens

Ciao prof 2.0, sono entrata in questo blog sotto consiglio di un mio amico... sono uscita da poco da una storia di piu’ di due anni e da allora non mi sono mai sfogata... niente. mai una lacrima... e questo mi stava distruggendo... poi ho visto quel filmato della ragazza e del topo [nn so neanche quale sia il film]… e ti ringrazio di cuore perché, oltre ad avermi fatto finalmente piangere, mi hai anche ricordato di continuare a sperare... sembra una cosa stupida... anzi, lo è... ma questo ringraziamento era di dovere…

Prof 2.0 segue con passione questo blog e una mail come questa, benchè privata, meritava un'affissione pubblica (un grazie alla meravigliosa autrice che non conosco, per la capacità, rara oggi, soprattutto alla sua età, di ringraziare: hai ripagato le fatiche che il blog comporta, con poche righe, attraverso le quali sembra quasi di vederti tanto sono di carne e ossa).

Shit City è piena di cittadini doloranti, come è normale che sia in una città. Ma a Shit City la speranza è pronta a sorprenderti dietro ogni angolo, anche il più buio, come un'oasi in mezzo al deserto (ha detto qualcun'altro), purchè tu tenga gli occhi ben aperti. E a giudicare da altre storie sentite non si tratta di illusori miraggi meridiani, che svaniscono come bolle.
Vale anche per Prof 2.0, un cittadino come tutti gli altri, e quindi a volte dolorante anche lui, con l'unico merito di provare a tenere gli occhi aperti, anche quando sarebbe ora di andare a dormire e altri sussurrano che tanto è tutto inutile...

mercoledì 14 maggio 2008

Shit City Grace

A maggio, in ogni angolo di Shit City, ci sono spettacoli improvvisi di grazia e bellezza: una canzone, un volto, un sorriso, una chiacchierata, una telefonata, una mail, un sms, un amico, un'amica, un pezzo di cielo, una nuvola, una rosa, un quadro, un bambino, un cappuccino, un vestito, un colore, una pizza, una fragola, una poesia, una brezza, un gelato, una matita, una pagina, un balcone, una fioriera, un cancello, un soffitto, una panchina, un ponte, una strada...

A maggio, più che in altri mesi, a Shit City ogni cosa è piena di grazia.