Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

PS. Potete ricevere gli aggiornamenti direttamente al vostro indirizzo di posta elettronica, iscrivendovi al link a fianco.

domenica 4 maggio 2008

Alice 2.0 (nel Paese delle Meraviglie)

Prof 2.0 ha un'amica sofferente per un legame sentimentale. Lei se ne rammarica quasi con rabbia:

Prof chiede: Anche se non va cosa ci perdi a voler bene?
Lei: Perdo tempo!!!

Sulle prime Prof 2.0, ribattezzato Alice (nel paese delle meraviglie) dall'amica, per il suo ottimismo, rimane stordito dalla risposta che gli sembra quasi cinica. Ma poi Alice (Prof 2.0) superata la "paura" di qualcuno che la pensa in modo apparentemente opposto fa i conti con quello che non è cinismo, ma realismo, e scopre che lei ha ragione. Quando amiamo cosa facciamo se non donare tempo ad un altro? Ciò che ogni uomo ha di veramente proprio è il tempo, e il darlo a qualcuno (o qualcosa) è la costruzione di un legame. Senza dono del proprio tempo non si crea legame. Gli sposi arrivano a donarsi anche il tempo, che ancora non hanno, in una promessa: regalano all'altro anche il tempo futuro.
E' vero: a voler bene si perde tempo. E questo è rischioso. Fa male, è inevitabile, perchè il tempo è qualcosa di talmente proprio che a darlo ci si sente strappare la vita (che è tempo).
Per creare legami con una persona ci si fanno regali. Due persone che si vogliono bene si fanno il regalo del loro tempo. Due fidanzati che rompono, infatti, restituiscono i regali. Se potessero si riprenderebbero indietro anche il tempo "perduto", perchè la vita è così breve che sembra di averlo sprecato quel tempo.
E' vero: a voler bene si perde tempo, perchè voler bene è voler perdere il proprio tempo per qualcuno. Se ne varrà la pena non lo si sa, questo è il rischio. Ma sembra che per essere felici questa sia la strettoia attraverso cui tutti misteriosamente, pur sapendo che fa male, cerchiamo di passare...

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Possibile che si possa davvero perder tempo a voler bene?
Possibile che due fidanzati che rompono, desiderino davvero potersi riprendere il tempo perso?
Possibile che non si sappia se varrà la pena voler bene?
Indubbiamente esistono molti modi di vivere e sentire la vita,
il mio è solo uno dei tanti...
In base alla mia esperienza
penso che amare faccia bene
prima di tutto a noi stessi,
al di là dell'epilogo della storia...
Nella mia vita ho amato anche persone sbagliate, ho sofferto...
a detta di molti ho perso tempo... ma questo tempo mi è tornato indietro centuplicato
perchè ogni volta ho capito qualcosa in più di cosa significa amare...
Forse molto dipende da quello che desideriamo davvero, ma se quello che desideriamo è amare non c'è una strada corta e comoda per arrivarci...ci vuole tempo ;)

Voglio condividere con voi una delle pagine a cui sono più legata:

Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano"

Asterope

James ha detto...

Incredibilmente vero quello che dite. Prof, mai sentito parlare di un realismo tanto reale. Riprendendo il discorso della cinica realtà o della rosea realtà, a volte diciamo che l'ideale è il giusto mezzo: la realtà e basta. Ma non sempre riusciamo a comprendere cosa significhi. In questo post tu hai acceso anche per me una lampadina: "Ma poi Alice (Prof 2.0) superata la "paura" di qualcuno che la pensa in modo apparentemente opposto fa i conti con quello che non è cinismo, ma realismo". Non sempre comprendiamo a pieno questo. Da oggi ho una luce in più. Mi sono immaginato al tuo posto e ho ripensato a quando è capitata anche a me una situazione del genere e non ho saputo accettare il realismo.

E', però, altrettanto vero anche quello che dice Asterope.
Io ho terminato da pochissimi giorni la lettura del piccolo principe e devo dire che quella che riporta è stata una delle parti che mi ha colpito di più... Guadagnamo il colore del grano, e quello ci basta! Anzi, ci soddisfa! Spesso è difficile farselo bastare, ma è solo nel momento in cui accettiamo che il colore del grano basta, che raggiungiamo, o comunque ci avviciniamo, alla vera felicità.

Prof 2.0 ha detto...

Quindi il tempo non si perde perchè amando si moltiplica... è una metafora o è reale? e se è reale, in che modo lo è? LA risposta è nel grano?

Anonimo ha detto...

E' il colore!!!
H.

Anonimo ha detto...

E' vero quando finisce una relazione si ha la sensazione di aver perso del tempo, ma non è un tempo cronologico..Possono essere 1, 2 , 3 o 10 anni ma il tempo che pensiamo di aver perso è quello che abbiamo impiegato per rendere sincrona la nostra anima a quella dell'altro..E quando questa sincronia si rompe si ha la sensazione di un crollo totale, di un non senso assoluto, di aver passato tantissimo tempo a costruire una immensa cattedrale e di vedersela crollare il giorno della posa dell'ultimo mattone per una scossa di terremoto... Ci vuole tempo per riniziare a sentire solo il proprio tempo individuale...


TLS

Anonimo ha detto...

E' incredibile quanto è vero. Lo sto sperimentando in questo momento. Si rischia e quasi si ha paura di donare il proprio tempo a qualcuno di cui si è innamorati.. ma rende felici ed è impossibile non farlo.

Anonimo ha detto...

Per TLS, quello che dici è di una bellezza straziante ed è assolutamente vero...
dal fatto che amare significa "rendere sincrona la nostra anima a quella dell'altro" alla sensazione "di un non senso assoluto" quando la cattedrale ci crolla tra le mani...
Quando si ama si pensa in due e per questo è doloroso "riniziare a sentire solo il proprio tempo individuale..."
Conosco questo dolore.
Ho utilizzato il dolore per capire me stessa e cercare di capire l'amore...non allevia la sofferenza ma gli da un senso.
Sentire che si è capaci di Amare Davvero non è una magra consolazione...non è tempo perso...c'è chi passa una vita intera senza riuscirci...
A volte ho la sensazione che le cose non avvengano per caso... e che se ci fidiamo davvero di Lui il nostro percorso, per quanto apparentemente assurdo, ci porterà comunque da qualche parte.
asterope

Prof 2.0 ha detto...

Ma se è tutto così doloroso, rischioso, pauroso, perchè accettiamo questa sfida? Non sarebbe meglio rimanere con il proprio tempo e basta?