Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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sabato 24 gennaio 2009

Natalie

Natalie ha gli occhi verdi. Natalie ha i capelli a caschetto alla francese. Natalie ha da qualche parte una madre francese e i tratti tipici di una francese. Natalie ha lo sguardo vivace di una bambina e la maliconia di una vecchia. Natalie mi stringe la mani con una tenerezza che non conosco. Natalie spesso porta la mia mano sulla sua guancia perchè io l'accarezzi. Natalie si avvicina al mio viso per accarezzarlo. Natalie si fa improvvisamente cupa quando sente che sto per allontanarmi. Natalie non ha età come tutte le persone come lei. Natalie ha una bellezza che io non riesco a capire da dove nasca e glielo ripeto fino alla nausea: "sei bella, sei meravigliosa". Natalie sorride ma non capisce. Natalie ogni tanto mi chiama "mamma". Natalie vive in un ospizio per cerebrolesi. Oggi ho passato con lei 2 ore, mano nella mano. Natalie insegnami la vita. Natalie.
***
The notion of some infinitely gentle
Infinitely suffering thing.
T.S.Eliot, Preludes

4 commenti:

Bibbi ha detto...

Questo post dimostra come una poesia non ha bisogno di essere scritta in rima...

Anonimo ha detto...

Bello (L).

Anonimo ha detto...

K è stupendo, intelligente e buono. K ha dei sogni, dei progetti, vuole dare tanto al mondo. K ama la vita, ogni minima percezione lo fa sentire bene, lo affascina. K crede in Dio, lo ama, e ama se stesso. K ha molta autostima, brama una vita piena di responsabilità, una vita normale, una vita felice con la propria casa e la propria famiglia, colma di amore. Un adolescente come K è un adolescente con la testa sulle spalle, che non si lascia corrompere o coinvolgere in certe cose. K ha una ragazza stupenda, favolosa, fantastica, splendida, meravigliosa. Si amano veramente. Vuole portare avanti tutto questo, K. Vuole sentirsi fiero di sé ed essere visto con stima dalla sua futura moglie, K.
Ma il destino ha voluto che K si sia venuto a trovare davanti ad un ostacolo fuori dalla sua portata ( e non si creda che egli non sia un combattente). K è malato. Una malattia incurabile. Essa sta cominciando ad influenzare quella fantastica vita che finora ha vissuto, e quella vita felice che finora si era preparato a vivere. È un muro di piombo indistruttibile. K è consapevole della propria malattia. Lo sta distruggendo, sta distruggendo tutto nonostante lui la combatta con tutte le sue inutili forze. Non vuole perdere quello che si è guadagnato, non vuole che anche la sua ragazza soffra, non vuole un’inevitabile vita colma di dolore. K comincia ad essere silenzioso, non riesce piu ad assaporare la vita. È tutto grigio. La paura lo pervade, penetra nella sue vene fino al cuore. Prega. Non vuole vedersi crollare il mondo addosso, K. È forte, combatte, ci prova. Piange…. Tutto verrà compromesso, non sarà piu come prima.

K si affaccia ogni sera dalla finestra… Pensando a tutto quello che ha perso, e che perderà ancora… I suoi sogni sono infranti, i progetti oramai irrealizzabili… La tristezza lo assale. K è consapevole. K ha autostima. K potrebbe non pensarla allo stesso modo… Ma ci sta pensando… Lui ama…

Anonimo ha detto...

Per l'ennesima volta K ha deluso. Per l'ennesima volta... Schiavo della malattia. Ora tutto comincia a distruggersi pian piano.. I sogni sono ormai utopie, le persone si stancano vicino a lui, ormai è solo, a soffrire.