Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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giovedì 2 aprile 2009

Gran Film!

Ci sono personaggi che mettono d'accordo tutti, anche se sono antipatici.
Il protagonista di questo film (che sta incassando alla grande in tutto il mondo) è tra questi. Un personaggio che ti costringe a guardare in faccia gli inguaribili difetti che ognuno di noi ha. Quella oscura capacità, che è dentro ciascuno, di fare il male o di non riuscire a fare il bene. Sì perché non basta non fare il male nella vita, nella vita occorre fare il bene per essere felici. Ma proprio quando provi a fare il bene si svela il lato oscuro, incastrato da qualche parte nel cuore: egoismo, pigrizia, invidia, gelosia, dominio, disprezzo... Ma ammettere di essere così ci fa male e così fingiamo di essere "sani", di non avere bisogno di perdono. Fin qui molti film si potrebbero citare insieme a questo.
Ma questo film va oltre.
Ci regala sotto forma di personaggio l'evidenza che da questo male da cui da soli non si guarisce è solo la grazia che può liberarci. Un dono gratuito, che si riceve solo se lo si desidera, costi quel che costi: perdonarsi, essere perdonati, perdonare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho visto il film, ma l'ultima tuo frase del post è da incorniciare: "Un dono gratuito, che si riceve solo se lo si desidera, costi quel che costi: perdonarsi, essere perdonati, perdonare."
Impeccabile prof!
Carmen

Anonimo ha detto...

Anche io non ho visto il film, ma lo farò al più presto..
Mi soffermo a riflettere sul perdono: credo che è impossibile perdonare gli altri, se prima non perdoniamo noi stessi.
Solo quando prenderemo coscienza umilmente della nostra fragilità e non avremo più sensi di colpa verso noi stessi, allora potremo riconciliarci con gli altri incondizionatamente e senza risentimento, ritrovando la pace e l’armonia interiore.
In fondo il perdono non solo è un dono, ma anche un’arte che richiede esercizio costante, cura lo spirito e ci rende capaci di crescere.
Ma non sempre siamo perdonati dagli uomini…
Ciao prof.

Prof 2.0 ha detto...

Carmen e Anonimo: fatemi sapere che vi sembra il film.

Anonimo ha detto...

Finalmente ho visto il film...
Un bel film drammatico e a tratti comico. Riconfermo ciò che ho scritto prima: è impossibile perdonare gli altri, se prima non perdoniamo noi stessi. Ogni uomo prima o poi è costretto a fare i conti con la propria solitudine, con i propri errori, anche in tarda età. Chi è rude, in realtà ha solo bisogno di amore, di quell’amore che non vuole niente in cambio e che giorno dopo giorno, può smussare gli angoli peggiori del carattere, che fa riconoscere i propri errori e alla fine cerca di riscattarli. Come?
Evitando che l'altro possa fare gli stessi sbagli. Non solo è presente il tema del perdono, ma anche il rapporto tra giovani e anziani(anche gli adulti imparano qualcosa dai giovani), il rapporto con la religione, bullismo, razzismo(basterebbe conoscere davvero chi si ha di fronte, per non cadere in pregiudizi). E' vero, non basta non fare il male nella vita, nella vita occorre fare il bene e questa conversione può avvenire, perchè fino a quando siamo su questa terra si può cambiare, anche quando sembra troppo tardi.
Gran film, ma oggi ne sto vedendo un altro di film, anzi una realtà, molto più drammatica, che mi fa riflettere e genera altre domande.
Ciao prof