Sogni
5 anni fa
Da consumarsi poco prima dell'alba.
Oggi - in occasione della giornata della memoria - il direttore della scuola mi ha fatto trovare una bella lettera del preside di una scuola americana ai suoi insegnanti, da commentare ai ragazzi in classe. Lo abbiamo fatto e ne è nata una discussione interessante. Alunnamilledomande mi ha chiesto di mandarla via mail. La copio qui di seguito.
Così dicono spesso i miei alunni di fronte a qualcosa che li appassiona (in questo momento le prove per il musical a cui alcuni di loro stanno partecipando). "Fantastico!", un aggettivo magico, che nasconde una dimensione profonda: la scoperta (o la riscoperta) di qualcosa di nuovo e di ricco, capace di appassionare. Tutto merito della fantasia (fantastico!). Infatti l'immaginazione è quel "poco" di poeta, di bimbo e di pazzo che ci portiamo dentro; la misteriosa capacità di risvegliare ciò che sembra addormentato, inerte, piatto. La capacità di giocare con un bastone credendolo un'astronave, per poi un giorno costruirla... La capacità di cogliere il mistero nascosto in ogni cosa, la capacità di sentire cantare le cose nella loro pienezza e promessa di futuro. La capacità che gli antichi scambiavano per una pazzia ispirata da qualche dio...
Natalie ha gli occhi verdi. Natalie ha i capelli a caschetto alla francese. Natalie ha da qualche parte una madre francese e i tratti tipici di una francese. Natalie ha lo sguardo vivace di una bambina e la maliconia di una vecchia. Natalie mi stringe la mani con una tenerezza che non conosco. Natalie spesso porta la mia mano sulla sua guancia perchè io l'accarezzi. Natalie si avvicina al mio viso per accarezzarlo. Natalie si fa improvvisamente cupa quando sente che sto per allontanarmi. Natalie non ha età come tutte le persone come lei. Natalie ha una bellezza che io non riesco a capire da dove nasca e glielo ripeto fino alla nausea: "sei bella, sei meravigliosa". Natalie sorride ma non capisce. Natalie ogni tanto mi chiama "mamma". Natalie vive in un ospizio per cerebrolesi. Oggi ho passato con lei 2 ore, mano nella mano. Natalie insegnami la vita. Natalie.
Milioni, miliardi di canzoni invadono il mondo ogni giorno. Proprio ieri un'alunna mi ha segnalato un video di una canzone da lei amata. I ragazzi comunicano attraverso le canzoni. Stranamente però si canta poco. Si ascolta molto, si canta poco. A me chi canta fa una grande simpatia. Spesso mi sorprendo a cantare per strada o nei corridoi di scuola e credo mi prendano per pazzo. Ma cantare è segno di sanità mentale: ottimismo e gioia ne sono la causa. Sarà un caso che ci riferiamo a persone tristi dicendoli dei "disincantati". L'origine della parola ha a che fare con l'essere colpiti da incantesimo (incantato) spesso pronunciato sotto forma di canto. Insomma chi rimane senza canto, rischia di rimanere disincantato. Perde la magia del quotidiano da cantare: amore, lotte, passioni, dubbi, sconfitte, gioie, vittorie.
Oggi ho fatto lezione su questo simpatico articolo apparso qualche settimana fa. Ve lo giro perché merita la lettura.
Mi è capitato oggi di fare colazione in un bar. Una avventrice, sopravvenuta mentre sorbivo uno dei capolavori dell'arte italiana (il cappuccino), ha chiesto a una delle bariste di leggerle il suo oroscopo. Ne è nata un'accesa discussione sulla possibilità di amore con uno "scorpione". Lo scorpione in questione sembrava non dare speranze di poter stare con lei (buon per lui, dico io...). Alla fine ho dovuto svelare il mio segno, che è stato accolto bonariamente, dato che la figlia della barista è dello stesso segno. Mi ha sempre affascinato la curiosità con cui le persone leggono l'oroscopo, anche quelle, come me, che lo ritengono solo un gioco sociale.
Siamo alla nona edizione del grande fratello (minuscolo). Da 9 anni siamo tutti conniventi. I giornali ormai dedicano una rubrica fissa alle vicende della "casa", che tutti sanno cosa è: "la casa" per antonomasia. Peccato sia finta! E quest'anno il senso di realtà ci investe con forza perché nella "casa" entrano - oltre alle curve debordanti di sempre, per il lupo affamato di carne che è in noi - il cieco, il rom, la volontaria... Quanta realtà nel reality!
Il personaggio che amo di più nell'Iliade è Ettore. Forse la grandezza dell'Iliade sta nel fatto di entrare con profondità tutta nuova nel cuore dei vinti, degli sconfitti. All'altisonante e a volte ridicola iattanza di Agamennone, Achille, Diomede e persino Ulisse, fa da contraltare la grandezza tragica di Ettore e la sua famiglia. Oggi abbiamo letto in classe il passo in cui, egli, sicuro di morire e schiacciato dalla responsabilità per il suo popolo, incontra la moglie e il figlio. Alcuni ragazzi, e non scherzo, si sono commossi: quando Andromaca, che ha perso padre, madre e fratelli a causa di Achille, dice al marito "tu sei per me padre e nobile madre e fratello; tu sei il mio sposo fiorente"; quando Ettore ancora sporco dalla battaglia e armato cerca di abbracciare il figlio che si ritrae spaventato e solo quando il papà si è tolto l'elmo chiomato si lascia abbracciare e baciare; quando Ettore porge il figlio alla moglie e lei "sorride in mezzo al pianto e lo sposo si intenerisce a guardarla, l'accarezza con la mano" e le dice "il fato, ti dico, non c'è uomo che possa evitarlo, sia valoroso o vile, dal momento che è nato". Tutta la tragedia è concentrata nel cuore di Ettore, schiacciato tra la responsabilità, la sete di gloria, il fato a cui non può sottrarsi e la nostalgia infinita del figlio e della moglie.Un trattato di storia contemporanea in pochi minuti... Voglio impararlo anche io.
Mi collego al post di ieri per formulare il quarto comandamento del mio decalogo in costruzione (ci vuole tempo...).
Vedo alunni andare spesso in crisi perché vogliono ottenere risultati subito. E non riescono. Vedo adulti andare in crisi perché corrono corrono corrono per raggiungere risultati che a volte non arrivano e se arrivano non erano così esaltanti come si aspettavano. E allora ricominciano a correre. E prima o poi vanno in crisi anche loro.
Nevica da due giorni (la foto lo dimostra...). Le macchine sono pandori ambulanti. Le strade deserti freddi, tracciati da Suv che, per la prima volta, trovano una ragion d’essere che non sia la volontà di potenza. Gli alberi piegati dal dolce carico fioriscono in un'apoteosi di fiocchi bianchi come fiori di ciliegio. Prof 2.0 guarda il cellulare da quando si è svegliato e spera che arrivi il fatidico messaggio: la scuola è chiusa. Nulla.
Quando parlo dei miei alunni sento spesso la fatidica frase che bolla gli adolescenti di oggi come irresponsabili, cioè letteralmente "persone incapaci di rispondere" (dal latino respondere). E sono solito rispondere che l'adolescenza è proprio l'età in cui il bambino uscendo dal suo egocentrismo magico comincia a percepire il mondo e a rispondergli. Il punto quindi è se nel mondo l'adolescente trova persone che lo aiutino a dare risposte, prima ancora che a farsene carico.
Ieri una cena di compleanno. Oggi pranzo con una famiglia. In meno di 24 ore ho conosciuto almeno 10 persone nuove. Ciascuna con una storia da raccontare: sogni, paure, idee, progetti, sfide, scoraggiamenti, slanci... Mi arricchisco di ogni persona che incontro. A volte mi sento un vampiro di storie altrui. Ogni persona che incontro è un messaggio e un dono. Mi stupisco di fronte ad ogni persona, soprattutto quelle più diverse da me. E imparo un milione di cose: da come si gestisce un albergo low cost a come si ascolta Fabri Fibra, da come si lavora con i bambini in un ospedale a loro dedicato a come si gestisce un fondo d'arte di una banca, da come si studia l'arabo in università a come si gioca all'ultimo gioco della playstation.And did you get what
you wanted from this life, even so?
I did.
And what did you want?
To call myself beloved, to feel myself
beloved on the earth.
R.Carver, Late fragment
E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos'è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.
R.Carver, Ultimo frammento
Anno nuovo. O meglio primo dell'anno. Auguri!
365 giorni, 8760 ore, 525.600 minuti.