Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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venerdì 27 febbraio 2009

E tu hai carattere?



ps. prof 2.0 è a Trieste per una conferenza e per vedere la città, per la prima volta. Ci si rivede sabato o domenica. Prof 2.0 ha il fiato corto, accetta inviti per vacanze!

5 commenti:

VandaQC ha detto...

Ancora un post che lascia senza fiato!
Per capire se stessi, gli altri ,i propri errori,la responsabilità delle proprie azioni.Il perdonarsi e il perdonare gli altri.Forse ,dunque ,è vero che chi non si rende conto di aver "peccato" non può comprendere i propri simili,gli altri, ed elevarsi così ad un gradino più alto,migliorarsi grazie alla consapevolezza dei propri errori,anche se incancellabili e inconfessabili.
A volte ci sono persone così illuminate ,che qualsiasi fede o ideologia abbiano, ci stufano.
E che dire dell'altruismo, ormai raro,di conversare pensando solo ad un vero dialogo,al capire l'altro?!?!

Grazie!

(nonno) Baffo racconta ha detto...

Prof,posso dire di essere l'uomo maturo che sono, perchè ripercorrendo tutta la mia vita, ho rivisitato tutte le cose belle e quelle brutte che mi hanno visto come protagonista, e le ho accettate tutte; appagato dalle prime prime e mortificato e pentito per le altre, oggi sono sereno e in grado di offrire agli altri un me stesso migliore, consapevole dei propri limiti, ma sempre disposto a combattere per modificarli e migliorare. Il mio corpo è ricoperto di tante cicatrici rimarginate, ma non rinuncerei a nessuna di esse, sono state causa di dolore, ma testimoniano una vita spesa con coraggio,anche nella consapevolezza di poter sbagliare,ma al contempo di poter sempre rettificare.
Penso proprio di poter dare la risposta alla tua domanda: si,e senza presunzione, ho carattere !
Basta non mentire mai a se stessi !
Baffo

Anonimo ha detto...

Prof 2.0 ha necessità di una vacanza?
Le suggerisco, allora, di migrare verso lidi più caldi.
C'è una terra piena di colori, profumi e forti contraddizioni,luogo ideale per ritrovarSI e prendere fiato.
indovina indovinello...

Anonimo ha detto...

Penso che a volte ciò che blocca "il carattere" è la paura di riconoscere i propri errori, come se tale rionoscimento incidesse sul valore che riteniamo di avere. E' come se crollasse un mito.... quello del nostro Io.
E' bello pensare invece che tale valore non dipende da una inesistente perfezione ma dalla capacità di ricominciare, subito , cercando di rimediare ; dalla capacità di guardare ed acoltare veramente il respiro dell'altro ed il nostro stesso respiro.

Prof 2.0 ha detto...

Vanda: prego. è così bello scoprire di avere tatuaggi profondi e non solo superficiali...

Baffo: "ma non rinuncerei a nessuna di esse". Non aggiungo altro.

anonimo: mi sa che parli della mia terra... a marzo, con l'inizio della primavera fuggo lì, magari con un costume...

anonimo: il mito della perfezione è proprio un mito... duro a morire...