Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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giovedì 23 ottobre 2008

Uomini e cipolle

Oggi niente discorsi, solo un proposito: fai una bella chiacchierata con qualcuno per scoprire uno strato ulteriore della sua persona. Ti arricchirà, approfondirà l'amicizia e ti risparmierà un po' di tempo perso su msn...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.

In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione."

Wislawa Szymborska

Non è tutto così semplice...

Prof 2.0 ha detto...

rib: è vero, ma ho l'impressione che alla nostra poetessa manchi di descrivere quel qualcosa che grasso, nervi, vene, muchi e secrezione li tiene insieme. o no?

rib ha detto...

Pienamente d'accordo con te, un principio ordinatore per tutta questa "violenta anatomia" che ci trasciniamo appresso ci deve essere, ma... fino a che punto possiamo comprenderlo? Più cerco di conoscere me e le persone intorno a me e più mi spaventa la complessità che ci caratterizza, gli "uno nessuno e centomila" che racchiudiamo... La coerenza, la compiutezza, l'essere conoscibili... non fa per noi.
Forse è per questo che molti si rifugiano su internet, msn, facebook e via dicendo: è tutto più semplice e superficiale, nessuno può azzardarsi a sbirciare negli occhi dell'altro come potrebbe accadere facendo una passeggiata insieme o davanti ad un caffè, e allo stesso tempo si ha l'illusione di non essere soli.
Beate le cipolle! ;)

Prof 2.0 ha detto...

Il principio unificatore si scopre a poco poco, attraverso la conoscenza di sé e l'amicizia. Forse si dovrà soffrire per questo, ma ogni volta che ci si toglie una maschera è inevitabile che si soffra. Però dico io benedetta sofferenza.

VandaQC ha detto...

Rib non pensi che sia invece più facile confidarsi con persone sconosciute che potresti mai più "sentire",piuttosto che con conoscenti,amici,parenti con i quali le tue parole rimarranno per sempre?
Senz'altro ha ragione Prof che togliersi le maschere fa soffrire ,ma non siamo obbligati,le bucce più interne possono rimanere chiuse ,alcune debbono necessariamente.
Comunque viva le cipolle!