Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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martedì 7 aprile 2009

Prof che farò da grande?

Prof secondo lei cosa farò da grande?
Non lo so. Sta a te scoprirlo...

I talenti si coltivano è vero, ma prima bisogna scoprirli.
E questo lo si fa adesso, tra i 13 e i 18 anni.
La questione si gioca su tre livelli: essere, fare, avere.
Ciascuno di noi ha ricevuto dei talenti concentrati o diluiti su questi tre livelli.
Sta a noi scoprire i doni ricevuti e decidere su quali valga la pena giocarsi la vita, perché la vita sia (almeno un po') nostra:

essere generosi, sapere dipingere o avere una piscina?
essere capaci di voler bene, saper fare affari o avere la ferrari?
essere comprensivi, saper scrivere o avere un bell'aspetto?

Certo se si riesce a far moltiplicare tutti i livelli tanto meglio... Ma non a tutti è dato.
A tutti è dato il primo livello: libertà di essere e diventare persone che portano a piena maturazione se stessi, che poi significa capacità di donare se stessi (con talenti annessi).

E alla fine ciò che lasceremo sulla terra è il talento moltiplicato: amore, abilità o cose?
Prof che farò da grande?
Sii te stessa e giocati la vita al meglio delle possibilità che ti sono state date.
Scoprile. Sceglile. Mettile in gioco.
E non perdere tempo, che è il primo talento che hai...

E io ti do una mano.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La penultima riga e´ un giudizio tagliente: la fatica nessuno ce la toglie.
L´ultima riga un capolavoro.
Ancora meglio di quella dell´asino.
Ma scusa, dove hai imparato ad insegnare cosi? Dove si imparano queste cose? Dove sono quelli cresciuti alla tua scuola? Perche´ ce ne sono cosi pochi in giro a cui importa veramente di noi? Grazie di aver coltivato il tuo talento.

Anonimo ha detto...

Imparare a sapere usare la propria libertà per "essere fare e avere" nell'ottica del dono presuppone che ci sia un adulto che dona per primo.
Vivo situazioni nelle quali il dono è negato sin dai primi mesi di vita e conosco bambini e adolescenti per i quali tale dimensione rimane incompresa ed incomprensibile.
E' importante essere persone capaci di donare.

Prof 2.0 ha detto...

Anonimo: io cerco solo di volere bene alle persone, e non c'è niente di più creativo, comunicativo dell'amore. Ma anche questo è un dono ricevuto. Io cerco solo di mettere in gioco il dono.