Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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venerdì 17 aprile 2009

Da chi?

Scopro 14enni moralisti più di qualunque moralista.
Rifiutano tutto quello che viene dai grandi, anche se è evidente, di buon senso.
Ma non mettono in dubbio alcune cose che passo ad elencare e guai se le tocchi:

- i pantaloni a vita bassa (con annessa mutanda griffata)
- la discoteca (luogo in cui paghi per sudare e strusciarti con gente sudata)
- il sabato sera con il gruppo (quello in cui nessuno è sé stesso pur di essere accettato)
- avere la ragazza/o (pur di averlo/a)
- farselo/a (pur di poterlo raccontare)

Tutto questo non si mette in dubbio, a costo di essere considerati "sfigati", fuori dal mondo...
Queste sono le verità scolpite nelle tavole della legge.
I nuovi comandamenti decisi da...

...da chi?

14 commenti:

Divagazioni artistiche ha detto...

Ahimè queste leggi vigono anche nei codici di molti ragazzi/e già cresciutelli ;)

Anonimo ha detto...

Credo che risolvere il "da chi" risolverebbe anche il problema.

Noi ragazzi crediamo che noi stessi, vuoi per l'esperienza dell'amico che ci ha preceduto, questi "comandamenti" abbiano una validità.

Ma chi ha iniziato il circolo vizioso?

O forse, come scrivevi nel post precedente, ci piace così tanto avere qualcuno che abbia "successo" e con questo giustifichi il brutto che è in noi che magari realmente nessuno ha iniziato. Sarà stato l'amico dell'amico.. dell'amico.. dell'amico...

Anonimo ha detto...

* *-- tolgo un "noi stessi" -- l'ora e tarda e non me ne vorrai a male **

Anonimo ha detto...

E’ l'età in cui, preso un modello, poi si imita. Questi modelli vengono propinati maggiormente dalla pubblicità e da alcuni programmi televisivi. Non penso che qualcuno abbia imposto delle regole, ma sono solo convenzioni sociali decise inconsapevolmente.
Sentirsi di appartenere al gruppo comporta tutto ciò che hai elencato: seguire la stessa moda, utilizzare lo stesso linguaggio e avere le stesse idee..altimenti sei "fuori". Non possiamo parlare di un'età di passaggio, perchè purtroppo questa, si protrae senza limiti di tempo...Prima o poi ci sarà un limite, no? Il buonsenso manca a molti...
Non voglio generalizzare, ma ci sono molti "Peter Pan" in giro..
Ciao prof

Prof 2.0 ha detto...

laquintafiglia: contenti loro...

anonimo: quello che mi chiedo è come mai si rinuncia così volentieri alla propria libertà, sembra quasi faccia paura questa benedetta libertà...

anonimo: quello che mi stupisce è che in epoca di possesso della piena libertà (almeno in termini di possibilità) si fa a gara per togliersela...

Anonimo ha detto...

Libertà non è star sopra un albero...

Non è tanto che si rinunci alla libertà.
Il problema e che non la si chiede. Ci viene data, ha il nome di libertà e a noi va bene. Ci dicono che quel piccolo male che ogni tanto provi è il prezzo da pagare.

Spero che i genitori di domani siano migliori di quelli di oggi. Solo e la scuola, possono.

Prof 2.0 ha detto...

Sull'albero ci stava il barone rampante e non mi ha mai convinto...

Le generazioni migliorano. Io spero.

Anonimo ha detto...

Per anonimo:
Hai detto bene la libertà ha un costo...Quanti di noi sono disposti a "rinunciare"???
Ci chiediamo se abbiamo "davvero voglia" di fare e di pensare secondo la nostra volontà?
Oppure crediamo che la liberta' sta nel poter agire secondo ciò che ci rende in quel momento più felici, anzi è meglio dire più soddisfatti, non curandoci degli altri? E poi? Cosa ne rimane?

Prof: Togliersi la libertà pur di non dover fare i conti con una realtà che ci tiene prigionieri.
Credo che ogni forma di dipendenza è una limitazione di libertà.
Libertà è scelta, così com'è scelta voler perdere di vista i sentimenti più puri.
Mi viene in mente l'immagine dell'acqua di un fiume in piena, viene trascinato solo chi non sa nuotare...
Ovviamente Peter Pan non nuota...lui vola, ma senza ali =)
Ciao prof

Anonimo ha detto...

La libertà ha un costo ma è con la fatica che si creano le virtù.

Bisognerebbe far apprezzare il valore di questa libertà, allora la gente comincierà a sacrificarsi da se.

No alla dipendenza ma si hai legami.

(Ho mixato Valsoia con Prof 2.0)

"...libertà è partecipazione..."

l'anonimo che non vuole stare sopra l'albero.

Anonimo ha detto...

ma perchè non vi firmate? non si capisce niente se no eh...un pò di saper essere credo cha vada imparato!
Lisa

Anonimo ha detto...

Lisa,
è l’identità sconosciuta, non il "saper essere".
“Rimanere anonimi” è una scelta più o meno consapevole.
Anzi, credo che usando l’anonimato ognuno è libero di essere veramente se stesso, dice le cose che veramente pensa e getta via la maschera che a volte la realtà ci fa indossare...sembra un controsenso...ma non ha nulla da nascondere!
Cmq, piacere,
il mio pseudonimo è Lupen e non amo Peter Pan =)
Ciao prof

Prof 2.0 ha detto...

Qui anime si toccano. Si parlano. Si chiariscono. Magie della città... Grazie!

1+1=2? ha detto...

“Di essi è il Regno dei Cieli”... dei bambini! Qualunque cosa ognuno di noi associa nella propria mente all’espressione “Regno dei Cieli”... è dei bambini! Allora, mi viene da pensare, i casi sono due: o gli adulti sono ‘fregati’, oppure significa che si può diventare ed essere adulti conservando la semplicità del bambino, lo sguardo e lo stupore del bambino, la ‘tenerezza’ del bambino, ... che non significa assolutamente essere infantili (cosa purtroppo sempre più diffusa tra gli adulti... ma come già scriveva Anonimo, non generalizziamo troppo dai!). Io opto per questo secondo caso...
Temo di essere andata fuori tema, ma leggendo i commenti e ripensando al post in questi giorni mi sono ritrovata a pensare queste cose...
1sorriso!
prof.A

ps.A me piace Peter Pan...
pps.avete visto il film “Neverland”?

Prof 2.0 ha detto...

Naturalmente! Anche se è un film che lascia perplessi su alcuni aspetti. Soprattutto il finale, il dialogo finale. Emotivo, ma inconcludente sul tema in questione...