Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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lunedì 31 marzo 2008

Sconforto

Frammenti di conversazione su MSN con un ex-alunno studioso:

"buonasera prof come sta? è da tanto ke nn la vedo in linea"
"molto bene e tu?"
"io diciamo tt ok e quando ci viene a trovare?"
"non lo so vedremo, e tu come mai sei poco convinto?"
"a scuola nn sono + convinto
ormai ci sono dei prof ke mettono i voti a caso
pensi ke abbiamo il prof di … ke mette i voti secondo le simpatie
se uno fa una battuta ke gli piace gli mette dei +
poi i compiti secondo noi nn li legge neanche
oggi ci ha riportato il compito
e secondo me nn l'ha nemmeno corretto
xke nn c'era un segno"
"E perché non glielo dite?"
"ma infatti è una cosa scandalosa e neanche possiamo protestare
e se lo contesti è capace di mettere direttamente il debito.
xke nn esiste dialogo cn lui, se lo contrasti si vendica
il giorno dopo ti interroga su cose ke nn aveva mai spiegato e assegnato
ormai ci abbiamo rinunciato"

"Ormai ci abbiamo rinunciato"
Questa è l'ora buia, l'ora della solitudine, l'ora in cui ti dici che è tutto inutile, l'ora di andare a dormire...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

e invece no...
questa è l'ora in cui quelli come te
devono resitere ;)
asterope

Anonimo ha detto...

bisognerebbe sentire la campana del professore...forse l'ora sarebbe meno buia

Prof 2.0 ha detto...

dochisciottescamente si va avanti...

Anonimo ha detto...

Non sono tanto d'accordo con l'Anonimo delle 15:44. Anche ammesso che il prof in questione avesse qualche ragione, i ragazzi sono più importanti. Il loro senso della giustizia è pressochè infallibile, fra l'altro. E' una cosa triste e vera: alcuni di noi prof usiamo il nostro piccolo potere per sfogare personali frustrazioni, generando molta sofferenza e - il che è peggio forse - odio per la materia che insegniamo, che non ne ha colpa poverina. Si chiama cattiveria. Ma serve anche questa, a scuola, perchè i ragazzi devono imparare a gestire anche la cattiveria, l'ingiustizia, la carognaggine. Forse si può aiutarli a vedere questo risvolto "formativo" ... e anche a metterci un po' di ironia, anzichè fare le vittime.

Prof 2.0 ha detto...

Mi piace questa idea. é molto 2.0. Trasformare la cattiveria in punto di forza e di crescita. Grazie mille collega!