Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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domenica 23 marzo 2008

FantaVersione 1

Sono stanco di sentir dire che i ragazzi di oggi sono pigri e senza fantasia. Sono stanco perché, osservatore privilegiato di questi interessantissimi bipedi compresi tra i 14 e 19 anni, constato giorno per giorno, proprio il contrario. Loro curvi su banchi verdi o blu, seduti per 5 ore di fila, quando fuori il sole impazza, pazienti, ci ascoltano; inchiodati alle loro sedie, mentre ogni fibra del loro essere freme per fuggire via. Ma sanno prendersi la loro rivincita. Sanno vendicarsi e dimostrarci quanto la loro mente sia fervida, accesa, ribollente di fantasia. In difesa di questi ragazzi io voglio dare una testimonianza. Saranno così, forse, definitivamente scagionati dalle accuse di accidia, pigrizia, scarsa immaginazione… Ed ecco come avrei tradotto io (sì povero e meschino di immaginazione) una favoletta greca che ho dato loro come compito in classe:

Non c’è luogo per l’empio (Esopo)

Un uomo, avendo commesso un assassinio ed essendo perseguitato dai familiari della vittima fuggiva. Giunto presso il fiume Nilo, poiché un lupo gli veniva incontro, preso dalla paura, si rifugiò su un albero, vicino al fiume. Ma vedendo una vipera che strisciava verso di lui, si gettò nel fiume. Qui un coccodrillo, cogliendolo di sorpresa, lo divorò. La storia ci insegna che per coloro che compiono il male non c’ luogo sicuro, né in terra, né in aria né in acqua.

Ed ecco il documento che libera i nostri ragazzi da ogni accusa: testimonianza inoppugnabile di fantasia, della quale nessun professore, con suo grande scorno, è dotato in questo grado.
Ecco la traduzione dei ragazzi, scelta fior da fiore nelle sue trovate più fulgide:

Chi uccide una persona, si accusa da sola e desidera uccidere l’uomo a causa del governo.
Un uomo inseguito dalla famiglia si uccise, venne perseguitato dai suoi stessi elementi e spingeva da sotto il suo corpo. Tutto ebbe inizio presso il fiume Nilo, alla nascita del quale, un lupo, invecchiato dalla paura stessa, salì lassù su un albero vicino al fiume, e avendo incontrato i suoi pesci, là si pulì. Ma colui che osservava vedendo una vipera, strisciò lungo l’albero e si gettò nel fiume. Qui, dopo essersi fatto carico della sua colpa, bacchettò un coccodrillo che lo aveva ospitato e lo divorò.
La favola ci insegna che se ci troviamo su una palma nei pressi del Nilo è meglio non buttarsi in acqua, perché l’adattarsi degli uomini non è al sicuro né sulla terra né in un po’ d’acqua ed è meglio stare in alto nell’aria con sicurezza a goccia.

Grazie ragazzi perché siete capaci di regalarci i sorrisi di cui a volte noi prof (anche 2.0) non siamo capaci…

4 commenti:

Anonimo ha detto...

I tuoi alunni hanno una fervida immaginazione e grande capacità di sconvolgere le cose per far divertire la gente, o più semplicemente non riescono a distinguere un complemento oggetto da un soggetto o un aoristo indicativo da uno perfetto, reinterpreando il testo, come i 4/5 dei ragazzi di ogni classe??!
James& Laura

Prof 2.0 ha detto...

Cari James&Laura siete i miei alunni modello! In una classe 2.0 siete già compresi nell'elenco. La vostra simpatia dà un tocco di colore a questo blog. Continuate a postare... Quanto alla domanda credo che abbiate ragione voi, ma quando prendi i migliori errori di tutti vengono fuori questi capolavori degni della poesia futurista...

Anonimo ha detto...

Mi fa molto piacere leggere le riflessioni in questo tema di blog.

Qualche giorno fa avevo letto un servizio su "Panorama" di settimana scorsa (articolo di copertina), in cui si delineava un ritratto, secondo me, poco realistico dei giovani d'oggi. Erano definiti precocemente adulti e superficiali.

Per fortuna, come voi testimoniate, la realtà è diversa dalla carta stampata.

Credo si trattasse dell'ennesimo tentativo di vendere qualche copia in più da parte di un settimanale che mi pare predere costantemente colpi.

Charles

Prof 2.0 ha detto...

Precocemente adulti mi sembra impreciso, direi piuttosto precocemente alla ricerca delle esperienze degli adulti. Sul superficiali mi trovo più d'accordo, ma a questo dedicherò presto un post.