L'anno prossimo al prof tocca far innamorare i suoi alunni di quel romanzo che tutti dicono di aver letto e che tutti odiano: I promessi sposi.Tutti dicono di averlo letto perché a scuola (un luogo dove si impara ad odiare anche Dante...) se ne leggono dei pezzi e si passa più tempo a farne i riassunti che a leggerlo per intero. Eppure a leggerlo ci vorrebbe meno tempo. Ma si sa che oggi il mondo, e la scuola in testa, non punta alla realtà, ma alle sue interpretazioni, spesso antologiche...
Tutti dicono di odiarlo proprio per questo motivo: non l'hanno letto (e concedo che ci sono delle parti noiose, ma i ritmi del cinema Manzoni non li conosceva...).
Allora il prof se lo sta rileggendo.
Ed è una continua scoperta. Una meraviglia.
Leggete questo risveglio di don Abbondio e ditemi se don Abbondio non è dentro di noi, ogni mattina:
"Il primo svegliarsi, dopo una sciagura, e in un impiccio, è un momento molto amaro. La mente, appena risentita, ricorre all'idee abituali della vita tranquilla antecedente; ma il pensiero del nuovo stato di cose le si affaccia subito sgarbatamente; e il dispiacere ne è più vivo in quel paragone istantaneo. Assaporato dolorosamente questo momento, don Abbondio ricapitolò subito i suoi disegni della notte, si confermò in essi, gli ordinò meglio, s'alzò, e stette aspettando Renzo con timore e, ad un tempo, con impazienza" (cap.II)




















