Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

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mercoledì 13 maggio 2009

Ordinaria follia scolastica

Si parla di cosa cerca una persona in una relazione.
Chiedo ad Alunnopianista:
Secondo te cosa cerca un ragazzo in una ragazza?
Alunnopianista ci pensa ma Alunnapianistanachelei lo brucia sul tempo:
Le sporgenze...

***

Prof è tutta colpa sua.
Cosa ho fatto?
Io volevo fare l'avvocato, adesso mi sono appassionata troppo alla letteratura, voglio leggere racconti, romanzi, approfondirli, afferrarne i segreti...
Io mi sono limitato a metterteli sotto gli occhi. La colpa è tua se ti sei appassionata...
Mi sono fregata...
Il cuore ti ha fregato. E comunque non abbandonare l'idea dell'avvocato, non si sa mai...

***

Davanti ad uno schermo illustro un power point, ma la classe non c'è: si distraggono, si fanno dispetti, parlano. Allora perdo la pazienza.
Torniamo in classe.
Rimango in silenzio negli ultimi 5 minuti di lezione.
Il mio silenzio diventa il loro silenzio.
Si fa lezione anche così. Col silenzio, ma per riaffermare la parola.

3 commenti:

Francesco M. ha detto...

Qualcosa di simile al terzo fatto è capitato anche alla mia classe durante una lezione di greco del prof. Picone.
Era rimasto molto deluso da un nostro comportamento e quel giorno era intenzionato a spiegare in modo freddo e distaccato, senza la sua solita allegria e le sue solite battute.
Ricordo che abbiamo resistito 5 minuti in quello stato: ci scusammo sinceramente e lui tornò più raggiante di prima!
Cavolo, ma quanto ci voleva (e ci vuole) bene?!?

NightOwl87 ha detto...

Il mio prof di storia dell'arte lo fece per tre mesi e più in 4° superiore...lo chiamava "scipero bianco".

Nessuno si scusò. Tutti continuarono a schezare, ridere, giocare...

Io chiedevo al prof di fare qualcosa, volevo andare avanti, mi incuriosiva quel che faceva... ma niente, lui sarebbe andato via l'anno successivo e aveva già rinunciato. E per una persona sola forse non gli sembrava sensato.

L'anno successivo un prof abbastanza giovane ci fece recuperare tutto il programma perso, ma atteggiandosi così tanto a "salvatore della patria" che arrivò a farmi odiare quel che faceva, anche perchè lo imponeva e toglieva tempo allo studio di altre materie come fisica e matematica (io ero allo scientifico) e le conseguenze le rimpiango ancora adesso.

Ovviamente i problemi di ora non sono dovuti solo a questo evento...ma ha contribuito.

Tutto giusto per ricordare che dipende dal prof e dagli studenti il valore del silenzio... a volte non afferma nulla. E' silenzio che toglie conoscenza e amore e basta.

Son fortunati i tuoi alunni, e qui mi ripeto.

Un saluto.

NightOwl87

Anonimo ha detto...

Primo episodio: no comment...
Secondo episodio: Il “non è mai troppo tardi” dovrebbe essere una regola quando si vuole raggiungere un sogno...si può fare l'avvocato anche seguendo le proprie passioni...
Terzo episodio: Il più bello!!!
Le parole sono preziose ma ancora di più lo è il silenzio perchè riesci ad entrare in sintonia con gli alunni oltre a tenere l’ordine...Nel silenzio entrano in gioco gli sguardi, riesci a farti capire e capisci molto di più di quando c’è rumore....si diventa complici!!!
Ma con i più piccoli è molto più difficile stare in silenzio per troppo tempo...basta che uno di loro fa o dice qualcosa di “comico” tutti gli altri rompono quell’ equilibrio e tu devi assolutamente trattenere le risate.
In questo caso che si fa??
Forse c’è una soluzione: diventare bambini anche noi e non a caso hanno inventato il “gioco del silenzio”...perchè giocando si impara!!!!Sembra banale ma non lo è!!! =)
Ci vuole tanta pazienza...
Ciao prof