La scuola è una noia. I grandi sono una noia. Lo studio è una noia. Ma anche questa festa è una noia. Questo ragazzo è una noia. Questa ragazza pure.
La noia. Il nemico mortale delle nostre giornate. La noia che ti prende sia quando lavori sia quando sei in vacanza. Anzi a volte ci si annoia di più in vacanza che al lavoro. La noia non dipende da quello che si fa, ma è una condizione del cuore. Non è altro che un preziosissimo indicatore: non stai vivendo tutta la vita che c'è da vivere, la tua vita non è all'altezza della vita vera. Ti manca qualcosa. Ci sono due possibili soluzioni.
La prima facile, immediata, ma incerta: cercare subito un'emozione forte che mi tiri fuori dallo stato "annoiato". E allora: compro qualcosa di nuovo, mi sballo... Ma finito l'effetto "adrenalina" ritorno alla noia di prima, che però è diventata più profonda, perché sono caduto da più in alto.
Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all'altezza di sé stessa? Di cosa ho nostalgia? La risposta è sempre: manca la meraviglia. E la meraviglia sta in ciò che è nuovo. Ma non in senso temporale: l'ultima cosa che è uscita (l'ultimo film, l'ultimo paio di scarpe... insomma il nuovo della pubblicità). Ma il "nuovo" come: ciò che sa darmi sempre di più di quello che è. E dove si trova? Un po' nella realtà, un po' nel cuore che sa accoglierla: un amico vero, un grande romanzo, un panorama, il quadro di un grande artista, un progetto da realizzare, Dio... e chi più ne ha più ne metta. E cosa sa essere sempre nuovo ogni volta che lo interroghi? Ciò che ha profondità. Occorre scovare quel qualcosa di meraviglioso che si nasconde in ogni situazione, anche quella apparentemente ripetitiva, ma questo richiede impegno, attenzione, fatica.
E non sempre abbiamo questo coraggio...
La prima facile, immediata, ma incerta: cercare subito un'emozione forte che mi tiri fuori dallo stato "annoiato". E allora: compro qualcosa di nuovo, mi sballo... Ma finito l'effetto "adrenalina" ritorno alla noia di prima, che però è diventata più profonda, perché sono caduto da più in alto.
Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all'altezza di sé stessa? Di cosa ho nostalgia? La risposta è sempre: manca la meraviglia. E la meraviglia sta in ciò che è nuovo. Ma non in senso temporale: l'ultima cosa che è uscita (l'ultimo film, l'ultimo paio di scarpe... insomma il nuovo della pubblicità). Ma il "nuovo" come: ciò che sa darmi sempre di più di quello che è. E dove si trova? Un po' nella realtà, un po' nel cuore che sa accoglierla: un amico vero, un grande romanzo, un panorama, il quadro di un grande artista, un progetto da realizzare, Dio... e chi più ne ha più ne metta. E cosa sa essere sempre nuovo ogni volta che lo interroghi? Ciò che ha profondità. Occorre scovare quel qualcosa di meraviglioso che si nasconde in ogni situazione, anche quella apparentemente ripetitiva, ma questo richiede impegno, attenzione, fatica.
E non sempre abbiamo questo coraggio...
4 commenti:
la vita è un continuo barcamenarsi tra il dolore e la noia.....reminescenze liceali...
nonostanze il tempo sia trascorso dai tempi di schopenhauer...molte cose sono rimaste immutate...saluti Ornella
ps: il tuo blog è molto interessante prof. 2.0
Con tutto il rispetto per Schopenhauer io preferisco barcamenarmi tra la serenità e la gioia o almeno ci provo ;)
Ornella: grazie! La vita è una meraviglia. Il dolore è un fatto che non si può eliminare. E spesso è strada per la meraviglia. La noia è solo un estraneo con cui scambiare due chiacchiere per ritrovare sé stessi ad un livello più profondo.
Che ne pensi?
Direi con Jovanotti: "E non m'annoio, eh no che non m'annoio non m'annoio ( anche se poi dovrei cambiare il verso in " E sì mi stanco, eh sì che io mi stanco io mi stanco...")
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