Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?
Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...
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giovedì 5 novembre 2009
Coerenza
Fra poco ti scrosteremo anche dalla volta della Sistina e dall'abside della Cattedrale di Monreale, anche se sembri così bello. Ma la bellezza non è compatibile con la coerenza.
Aiutaci ora ad essere coerenti, Gesù.
Toglieremo le vacanze di Natale e quelle di Pasqua. Il ponte dei morti e quello dell'Immacolata.
Andremo a scuola tutti i giorni, anche la domenica, per dimenticarci che la tua Resurrezione ci consente di dormire fino a mezzogiorno una volta alla settimana e di mangiare un dolce, senza avere ragioni particolari per festeggiare.
Ti togliamo dai muri, perchè non solo ci offendi, ma sei diventato insignificante.
Liberiamo i nostri muri, finalmente!
E riempiamo i nostri palinsesti di grandi fratelli, perché tu di fraterno non hai più niente col tuo startene lì in croce senza fare nulla.
mercoledì 8 aprile 2009
Sapere/Sapore
Ragazzi una risposta richiedeva la scoperta di qualcosa che non abbiamo ancora studiato. Ma potevate arrivarci con quello che avevamo già fatto. Solo una persona ha trovato la soluzione, e l'ho premiata.
Non è giusto. Non è giusto! Ad un certo punto meglio la matematica... Lì non hai scampo...
Sembra che la curiosità, il desiderio di scoprire siano rimasti incastrati da qualche parte.
Ci sono solo risposte esatte o sbagliate come quelle dei quiz televisivi.
La ragione si è fatta strumentale (punta all'utile) e non trova la sua sapienzialità (il saper godere della verità-bellezza-bontà delle cose e non solo usarle).
Il sapere è scoperta. Dal noto all'ignoto. Dallo stupore alla conoscenza. Altrimenti non ha sapore.
Sarà un caso che si dica "buongustaio", ma anche "avere buon gusto?".
Continua la faticosa battaglia di svegliare questa sete di sapere e di sapore. E i prof sono i cuochi del sapere, purché anche loro amino cucinare. Giorno dopo giorno. Anno dopo anno... Sempre ai fornelli...
Per fortuna Dio ha inventato le vacanze.
Non è giusto. Non è giusto! Ad un certo punto meglio la matematica... Lì non hai scampo...
Sembra che la curiosità, il desiderio di scoprire siano rimasti incastrati da qualche parte.
Ci sono solo risposte esatte o sbagliate come quelle dei quiz televisivi.
La ragione si è fatta strumentale (punta all'utile) e non trova la sua sapienzialità (il saper godere della verità-bellezza-bontà delle cose e non solo usarle).
Il sapere è scoperta. Dal noto all'ignoto. Dallo stupore alla conoscenza. Altrimenti non ha sapore.
Sarà un caso che si dica "buongustaio", ma anche "avere buon gusto?".
Continua la faticosa battaglia di svegliare questa sete di sapere e di sapore. E i prof sono i cuochi del sapere, purché anche loro amino cucinare. Giorno dopo giorno. Anno dopo anno... Sempre ai fornelli...
Per fortuna Dio ha inventato le vacanze.
***
Un discepolo una volta si lamentava con il maestro: "Ci racconti delle storie, ma non ci sveli mai il loro significato".
Il maestro disse: "Che ne diresti se qualcuno ti offrisse un frutto e lo masticasse prima di dartelo?".
Nessuno può sostituirsi a te per trovare il tuo significato. Neppure il maestro.
Il maestro disse: "Che ne diresti se qualcuno ti offrisse un frutto e lo masticasse prima di dartelo?".
Nessuno può sostituirsi a te per trovare il tuo significato. Neppure il maestro.
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domenica 23 novembre 2008
Il mio primo libro
In un commento mi si chiedeva di fare un elenco di libri da consigliare. Non amo molto stilare liste, preferisco piuttosto, come già in precedenza, commentare ogni tanto qualche titolo, ma vedremo di trovare un compromesso. Intanto posso trasmettere, per quel che vale, tre regole a cui mi attengo prima di consigliare (non leggere, consigliare) un libro:
1) che io lo abbia letto
2) che il libro abbia superato la prova del tempo e, se recente, chiedermi se la supererà (qualcuno ha dubbi su quanti leggeranno Moccia tra 100 anni?)
3) che il libro porti alla realtà con rinnovato stupore: per l'uomo e per la creazione
***
«Caro mio, ci sono persone che non potranno mai arrivare in Fantàsia», disse il signor Coriandoli, «e ci sono invece persone che possono farlo, ma che poi restano là per sempre. E infine ci sono quei pochi che vanno in Fantàsia e tornano anche indietro. Come hai fatto tu.
E questi risanano entrambi i mondi»
E questi risanano entrambi i mondi»
M. Ende - La storia infinita
Il mio amore per la lettura comincia in quinta elementare con questo libro. Il primo che ho comprato per scelta, insieme a mio papà. Il primo almeno di cui abbia memoria (quindi il primo) e il primo che abbia riempito il mio mondo di bambino di un desiderio infinito di scoprire i segreti del mondo e raccontarli.
Quale è il primo libro di cui avete memoria?
ps. ho sostituito il video del post di venerdì di cui non si sentiva l'audio (grazie a Baffo per la segnalazione e grazie a P. per la citazione della Storia Infinita: ottimi alunni della classe 2.0).
Il mio amore per la lettura comincia in quinta elementare con questo libro. Il primo che ho comprato per scelta, insieme a mio papà. Il primo almeno di cui abbia memoria (quindi il primo) e il primo che abbia riempito il mio mondo di bambino di un desiderio infinito di scoprire i segreti del mondo e raccontarli.
Quale è il primo libro di cui avete memoria?
ps. ho sostituito il video del post di venerdì di cui non si sentiva l'audio (grazie a Baffo per la segnalazione e grazie a P. per la citazione della Storia Infinita: ottimi alunni della classe 2.0).
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giovedì 20 novembre 2008
Inappetenza da libri
Da una mail di una prof relativa al post del 17 novembre "Matematica della lettura":
"Non c'è bisogno di una riforma... Ho sempre dedicato un'ora alla lettura in classe, in modo libero e naturale come consiglia Pennac. Si fa come per l'inappetenza... tanti libri: non una lista, ma una cattedra sommersa di libri. Ognuno sceglie il suo e segna su di un foglio "chi comincia deve anche finire la lettura" o almeno giustificare l'interruzione. Si crea un clima da "biblioteca": tutti leggono, prof compreso, alla fine... entra spaventato il bidello: Ma che succede ...si è sentito male qualcuno ? Passo la mia esperienza: provare per credere. Una collega"
Grazie collega! Se avete voglia e tempo raccontatemi cosa facevano i vostri prof per farvi leggere (o non leggere...) e se altri prof vogliono regalare i loro consigli è il momento di farlo!
"Non c'è bisogno di una riforma... Ho sempre dedicato un'ora alla lettura in classe, in modo libero e naturale come consiglia Pennac. Si fa come per l'inappetenza... tanti libri: non una lista, ma una cattedra sommersa di libri. Ognuno sceglie il suo e segna su di un foglio "chi comincia deve anche finire la lettura" o almeno giustificare l'interruzione. Si crea un clima da "biblioteca": tutti leggono, prof compreso, alla fine... entra spaventato il bidello: Ma che succede ...si è sentito male qualcuno ? Passo la mia esperienza: provare per credere. Una collega"
Grazie collega! Se avete voglia e tempo raccontatemi cosa facevano i vostri prof per farvi leggere (o non leggere...) e se altri prof vogliono regalare i loro consigli è il momento di farlo!
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mercoledì 19 novembre 2008
Leggere: fuga o ritorno?
"Devo essere sincero: più mi avvicino alla logica e alla filosofia più mi allontano dalla lettura che non sia saggistica. E ti dirò di più: il mio amore (nocivo) per la poesia e alcuni grandi(ssimi) classici della letteratura europea è direttamente proporzionale alla mia volontà di separarmene. Non c'è poesia se non nell'azione. Sulla carta solo simboli di mondi fittizi che attentano alla vita e con-fondono la Verità"
Così mi scrive Francesco, studente di filosofia, in un commento. Provo a rispondere con un'altra mezza colonna di uno dei miei alunni:
"Il leggere è l'azione più semplice e più profonda allo stesso tempo. Il solo far scorrere gli occhi su una pagina stampata può rendere felici, far piangere, o addirittura cambiarti la vita. Può succedere, infatti, che una frase, una storia, ti porti a rivoluzionare il tuo mondo interiore. E' questa la magia della lettura: la sua unica arma è la parola, ma può colpirti il cuore e crearne uno nuovo"
A volte la lettura può confondere, farsi complice della solitudine, diventare una comoda fuga dalla realtà. Ma quando una mamma mi racconta che la figlia la sera prima ha rinunciato alla tv per leggere, mi tranquillizzo. Mi tranquillizzo se i libri portano alla realtà, non l'allontanano. Se arricchiscono la vita e non ne sono un attentato. Nel bellissimo paragrafo su riportato si parla di questo: la lettura aiuta il cuore a disporsi al reale in modo rinnovato. Nei libri belli tutto è così ricco di significato, forza, meraviglia da portarci a pensare che l'uomo sia così, che il mondo sia così.
Fammi andare a vedere...
A volte la lettura può confondere, farsi complice della solitudine, diventare una comoda fuga dalla realtà. Ma quando una mamma mi racconta che la figlia la sera prima ha rinunciato alla tv per leggere, mi tranquillizzo. Mi tranquillizzo se i libri portano alla realtà, non l'allontanano. Se arricchiscono la vita e non ne sono un attentato. Nel bellissimo paragrafo su riportato si parla di questo: la lettura aiuta il cuore a disporsi al reale in modo rinnovato. Nei libri belli tutto è così ricco di significato, forza, meraviglia da portarci a pensare che l'uomo sia così, che il mondo sia così.
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martedì 18 novembre 2008
Leggere o non leggere? Questo è il problema
Ho chiesto ai miei alunni cosa ne pensassero. In mezza colonna. Non di più.
"La lettura è la possibilità di sognare, di immedesimarsi nel personaggio del racconto, una sorta di distacco dalla realtà. Quante volte ci è capitato di leggere un libro e di essere travolti dal racconto, di venire sconvolti dalle parole dello scrittore, che ci rimangono impresse nella mente come fossero scritte col fuoco. La lettura è avventura, è l'emozione che si prova quando si passa dall'angolo del letto della propria stanza alla Francia rivoluzionaria del 1700, dove un profumiere psicopatico è intento a creare il più buon profumo del mondo"
"Chi legge molto impara e riesce a vedere il mondo in modo differente, ragiona su tutto quello che gli si pone davanti e non fa mai scelte affrettate. Impara che la pazienza è una virtù importantissima e si accorge di come è fatto il nostro mondo. Naturalmente questo dipende dai tipi di lettura che si intraprendono..."
"Come tutti i ragazzi della mia età preferisco trascorrere le giornate in compagnia piuttosto che in solitudine. La lettura è un momento solitario che non posso condividere. Eppure, quando leggo, non mi sento solo. La lettura, se affascinante, mi trasporta in un altro mondo, dove sono i personaggi a farmi compagnia con le loro storie... Leggere un libro è stare in compagnia di una storia e di un altro me stesso"
***
"Fra i diversi strumenti dell'uomo, il più stupefacente è, senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensioni del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono estensioni della sua vista; il telefono è estensione della voce; poi ci sono l'aratro e la spada, estensioni del suo braccio. Ma il libro è un'altra cosa: il libro è un'estensione della memoria e dell'immaginazione."Jorge Luis Borges
(Ringrazio un'amica per questa citazione)
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giovedì 16 ottobre 2008
Sono stufo, ma felice!
Sono stufo del giornale che mostra la famiglia come luogo di nefandezze e omicidi inspiegabili. Sono stufo perché per ognuno di questi casi ce ne sono almeno 100 di famiglie che, seppur con i loro limiti, sono unite e forti. Ma nessuna di queste 100 viene mai raccontata.
Sono stufo della paura che la tv incute nei ragazzi, risucchiando le loro speranze nel futuro e costringendoli a considerare solo il momento presente, perché tanto il mondo ti sta aspettando solo per devastare le tue illusorie speranze (ammesso che tu abbia trovato il coraggio di coltivarle...).
Sono stufo di Galimberti che vende libri scopiazzati, senza citare i colleghi dai quali attinge, e ripete che la ricerca di senso è un concetto religioso del tutto inutile.
Sono stufo di Ozpetek e dei suoi film in cui nell'ultima scena il padre uccide i due figli piccoli, come se non bastasse la cronaca più nera.Sono stufo della De Filippi che fa passare per profondità il litigio costruito ad arte.
Per questo tutti i giorni entro in classe e faccio la mia stupida e inutile battaglia, contro questi giganti che hanno migliaia e migliaia di spettatori.
E se guardo a questa foto dei miei genitori, che sorridono così dopo più di 40 anni di matrimonio, se guardo questa foto che oggi mio papà mi ha mandato, capisco perché questa battaglia non la abbandonerò mai e riempirà di senso (e non del "con-senso" delle folle) la mia vita. Perché questo sorriso è possibile ed è di chi per una vita ha costruito e realizzato speranze.
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giovedì 2 ottobre 2008
I prof regalano libri, non voti
"E sei io avessi fiducia in quegli sfortunati?... Devo averne altrimenti divento matta!"
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lunedì 16 giugno 2008
Dopo Babele...
Oggi a prof 2.0 non è successo nulla di particolare se non che:
Una ragazza coreana gli ha chiesto se i capelli ricci fossero reali... Non sanno cosa siano i capelli ricci da quelle parti...
Un prof inglese (lo snob Michael di qualche post fa) si è stupito che prof conoscesse Peter Pan e se ne è uscito con uno stupito e trapezoidale "you're educated!" (colto??? e va bene che avete Shakespeare e Dickens... ma "fly down"...).
Un ragazza giapponese ha confidato alla classe di essersi scottata con il "non sole" londinese di ieri (per saperlo: il cielo era coperto...) e vuole venire in Italia ad agosto. Non ha speranze...
Un ragazzo spagnolo, ignaro del significato, gli ha detto due parolacce in italiano: l'unica cosa che conosceva della nostra lingua... Dante non sapeva chi fosse...
Dopo Babele il mondo è bello perchè è avariato...
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