Suona la campanella. L'ultima dell'anno. Finita.
Le aule si svuotano, aleggia nell'aria il profumo della vacanza e della libertà riconquistata. Ma anche il pesante alito della sconfitta, del fallimento di qualche alunno.
La campanella suona e annuncia un giudizio. Finale.
E il suo urlo inesorabile e metallico come la sirena del giudizio ispira la versione scolastica della famosa poesia di J.Donne "Nessun uomo è un'isola", che egli mi perdoni:
Le aule si svuotano, aleggia nell'aria il profumo della vacanza e della libertà riconquistata. Ma anche il pesante alito della sconfitta, del fallimento di qualche alunno.
La campanella suona e annuncia un giudizio. Finale.
E il suo urlo inesorabile e metallico come la sirena del giudizio ispira la versione scolastica della famosa poesia di J.Donne "Nessun uomo è un'isola", che egli mi perdoni:
Nessun alunno è un'isola,
completo in se stesso;
ogni alunno è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
la scuola ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
Il fallimento di qualsiasi alunno mi sminuisce,
perché io ne sono parte.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campanella:
suona per te.
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