Lo spirito del blog - La vita: commedia o tragedia?

Questione di inquadrature. La commedia è la vita in campo lungo e la tragedia la vita in primo piano. Se inquadri da lontano un uomo che cammina per strada e scivola su una buccia di banana, è divertente. Ma se ti avvicini, non è più divertente perchè si vede il dolore... Per comprendere la mia vita e quella altrui mi sforzo di osservare sempre attraverso la doppia inquadratura... Così quando prendi qualcosa troppo sul serio riesci magari anche a riderne e a conservare il buon umore... E invece quando prendi qualcosa troppo poco sul serio scopri che devi fermarti e comprenderla...

PS. Potete ricevere gli aggiornamenti direttamente al vostro indirizzo di posta elettronica, iscrivendovi al link a fianco.

domenica 9 novembre 2008

Perché cadiamo?


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Cadiamo perchè proviamo a volare...
ma è meglio provare a volare
che rimanere a terra no?
Magari prima o poi ci riusciamo,
a spiccare il volo...
P.

NightOwl87 ha detto...

Credo ci sia di più. :)
Ma voglio ragionarci un po' su prima dire qualcosa.

Prof 2.0 ha detto...

Ho messo questo video perché riflettevo sulle reazioni dei mie alunni a voti negativi. Reagiscono come fossero tragedie personali. Invece si tratta solo di cadute che insegnano a rialzarsi per migliorarsi e farsi meno male la volta dopo... Ma i vostri commenti vanno oltre e questo mi piace. Grazie!

Franca Maenza ha detto...

Certo ,la caduta dovrebbe servire a rialzarsi..il punto è, come ciascuno di noi ne elabora il senso.. molti non si sono rialzati.

NightOwl87 ha detto...

Perchè ti meravigli?

La tragedia (ad esempio il pianto) può essere per orgoglio e/o per frustazione... "tanto lavoro per poi prendere un 5"?
Io arrivavo a piangere anche per un 7.5 (e non è che nella mia classe andavano tanto più in là con i voti), ma soprattutto negli anni in cui la scuola "era tutto il mio mondo" l'unico feedback di qualità sull'esistenza eran i voti.

Poi magari qualcuno si dispera perchè sa che a casa gli piantano grane anche per un 6 accidentale (a me per fortuna non capitava ma ho conosciuto genitori che se non era il massimo non andava bene)... e il giudizio di uno di loro o di entrambi può essere fondamentale per un figlio.

Nonchè l'atteggiamento dei prof... su cui non mi soffermo o non si finisce più :).

Insomma non puoi pensare che tutti la vedono come una semplice caduta perchè per molti è quello il loro unico universo :)... ciò non toglie che ci vuole chi gli spiega che c'è un futuro, che non finisce tutto là, che si sbagliano a pensare di aver veramente dato fondo a tutte le loro risorse e che non ha senso fermarsi ma bisogna andare avanti.

O comuqnue, qualcuno che capisce per quale motivo la vivono in quel modo (ognuno hai suoi motivi) e gli fa vedere "guarda che non è così, vai per questa strada e ce la farai di nuovo".

---
Circa "l'andare oltre" sul senso del post... Io pensavo ti riferissi al qualcosa del tipo: "chi conta solo su se stesso prima o poi cade..." ma ovviamente mi sbagliavo.

Prof 2.0 ha detto...

franca maenza: forse perché è mancato qualcuno che aiutasse a rialzarsi e a comprendere il senso di quella caduta? o forse perché a volte non abbiamo pietà di noi stessi e dei nostri limiti? o forse ancora perché abbiamo dimenticato Dio?

Nightowl: è vero a 15 anni la scuola sembra l'universo e viceversa. E la scoperta di quello che vali si gioca sui voti. Ma è come quando scrivi. Se scrivi una cosa brutta non sei tu che fai schifo, ma quello che hai scritto. Semplicemente devi provare a farlo meglio...

inoltre non ti sbagliavi affatto sull'andare oltre. Quello lo do per scontato... ;-)

Franca Maenza ha detto...

Sicuramente l'una e l'altra cosa, ma non solo.
Quanto a Dio, non me la sento di esprimere un giudizio in questo ambito.E taccio.

Prof 2.0 ha detto...

franca: perché non solo? Se ti va di dire qualcosa è gradito.