Prof 2.0 ha visitato il Globe Theatre (la ricostruzione), edificato nello stesso sito in cui un tempo Shakespeare lavorava con la sua compagnia teatrale. Chiudendo gli occhi prof si è immaginato la prima volta in cui è stata pronunciata quella straordinaria battuta di Romeo e Giulietta «Io sono tu e tu sei io», perfetta sintesi di cosa significhi costruire una "storia" insieme a qulcun'altro. Si arriva ad una comunione di vite tale che tu sei io e io sei tu, senza però perdere la propria identità, anzi definendola meglio e migliorandola.
Per associazione è tornato alla memoria un passaggio di un romanzo recente, in cui una donna che ha abbondanato il marito, interrogandosi sul loro fallimento matrimoniale e sul senso profondo della loro intimità, gli domanda:
«Ma io e te abbiamo mai condiviso l’intimità? E quanta, veramente? Be’, certo, abbiamo avuto quel tipo scontato d’intimità, quello familiare: la condivisione fisica, delle varie secrezioni, degli umori e degli ordinari spurghi corporali, una conoscenza enciclopedica dei vari rancori di famiglia e delle numerose volgarità liceali del partner, le rispettive défaillances dietetiche, i diversi stili di zapping col telecomando. (…) Eppure, alla fine dei conti, possiamo dire di esserci donati l’uno all’altra completamente? O addirittura, di essere capaci di condivisione? Proviamo a immaginare che la casa stia andando a fuoco e io abbia la possibilità di salvare una cosa soltanto. Cos’è quella cosa? Lo sai, tu? Proviamo a immaginare che io stia affogando e debba frugare dentro di me per salvare quell’unico ricordo che mi definisce per quello che sono. Qual è quel ricordo? Lo sai, tu? Cosa cercheremo di portare con noi? Non lo sappiamo né tu né io. Dopo tutti questi anni, non lo sappiamo ancora»
A ciascuno il suo esame di coscienza...
PS. Non credete troppo a Romeo e Giulietta: quei due, insieme, non sarebbero durati una settimana...
Per associazione è tornato alla memoria un passaggio di un romanzo recente, in cui una donna che ha abbondanato il marito, interrogandosi sul loro fallimento matrimoniale e sul senso profondo della loro intimità, gli domanda:
«Ma io e te abbiamo mai condiviso l’intimità? E quanta, veramente? Be’, certo, abbiamo avuto quel tipo scontato d’intimità, quello familiare: la condivisione fisica, delle varie secrezioni, degli umori e degli ordinari spurghi corporali, una conoscenza enciclopedica dei vari rancori di famiglia e delle numerose volgarità liceali del partner, le rispettive défaillances dietetiche, i diversi stili di zapping col telecomando. (…) Eppure, alla fine dei conti, possiamo dire di esserci donati l’uno all’altra completamente? O addirittura, di essere capaci di condivisione? Proviamo a immaginare che la casa stia andando a fuoco e io abbia la possibilità di salvare una cosa soltanto. Cos’è quella cosa? Lo sai, tu? Proviamo a immaginare che io stia affogando e debba frugare dentro di me per salvare quell’unico ricordo che mi definisce per quello che sono. Qual è quel ricordo? Lo sai, tu? Cosa cercheremo di portare con noi? Non lo sappiamo né tu né io. Dopo tutti questi anni, non lo sappiamo ancora»
(D.Coupland, La vita dopo Dio)
A ciascuno il suo esame di coscienza...
PS. Non credete troppo a Romeo e Giulietta: quei due, insieme, non sarebbero durati una settimana...
12 commenti:
Caro prof 2.0,
a volte credo sia tutta colpa di quello sciocco velo di Maia, che ci nasconde la profondità della realtà e l’unicità di ogni vita e ci lascia davanti agli occhi quell’inesorabile fluire di attimi pieni di numeri, valutazioni, giudizi,ma vuoti di senso..come se i nostri occhi non riuscissero a vedere altro che quel film che ci scorre davanti e che solo poche volte davvero ci appartiene..
ma per fortuna, come disse qualcuno, gli occhi sono lo specchio dell’anima e solo se ruotiamo questo specchio nell’inclinazione giusta potremo essere capaci di cercare al di là di quello che si vede e ritornare al cuore… perché solo aprendo il nostro cuore e mostrando la nostra anima potremo fare spazio a quella che ci attende fuori..
basta non dimenticare di andare oltre…con se stessi e poi con l’altro…
let me know to the marriage of true minds….
piccolamanomaldestra
scusa l'intrusione, ma quello che scrivi a volte è troppo familiare...
mi scuso per l'off topic....
caro prof 2.0, puoi dirmi come hai fatto a mantenere il post "begining with hope" come primo della lista?
Thanks!!
Sinceramente ritengo Romeo e Giulietta un opera sopravvalutata. Preferisco di gran lunga l'Amleto. Bellissimo il pezzo del libro citato: bisognerebbe farlo leggere a tutte le coppie intenzionate a costruire qualcosa insieme.
Le parole non ci mancano mai, ma la comunicazione autentica è la sfida delle famiglie di questo secolo. Non solo per la coppia, ma anche con i figli.
P.S.: Sicuro che Romeo e Giulietta non sarebbero durati più di una settimana? Lo hanno detto anche di me e di mio marito circa un mese dopo il "sì". Siamo ancora qui... spero il più a lungo possibile!!!
Se io sono il Cacciatore e lui me possiamo spartirci i chili totali. Grande!
Domenica scorsa ho parlato con una donna molto più grande di me, felicemente sposata con lo stesso uomo(oggi non è banale)da una vita.
Lei parlava del passaggio dai "graffiti" ai "teoremi". Quando si è nella fase dell'innamoramento si inizia a dire all'altro "senza di te non vivo". Questo è il graffito, la frase che si legge scritta con la bomboletta sull'asfalto davanti casa. Poi però bisogna passare ai teoremi: comprendere il significato della frase e applicarlo, se è ciò che si desidera, alla vita di coppia.
"Senza te non vivo".
E' splendido.
Se la casa sta andando a fuoco o se sto annegando, il mio pensiero va alla persona che amo (nel mio caso al fuco).
Ma c'è tutto un significato profondissimo in queste parole che sa di mistero e che, forse, non si riesce a cogliere completamente.
Trovate?
vydoaHo un'obiezione da fare a Shakspeare... io sono io tu sei tu. Siamo due persone diverse che non si confondono, ne si fondono... ma per amore si accolgono l'una nell'altra.
piccolamanomaldestra: intrusione? sei la o il benvenuto! Se quello che scrivo ti suona troppo familiare forse è perchè appartiene al cuore dell'uomo. Che ne pensi?
Slothy: il trucco è postdatare il post. Guarda la data del mio...
Giovanni: Riccardo III, Amleto, La tempesta su tutti...
Bidibi...: è vero la comunicazione è la sfida e bisogna trovare strumenti sempre più raffinati oggi... Vedi il blog! Romeo e Giulietta amavano il fatto di non potersi amare, amavano gli ostacoli posti all'amore, amavano l'amore. Invece bisogna amare l'altro...
Biancaneve: mi sembra ovvio!
Ape: ci sto riflettendo...
Isabel: d'accordo con te.
Ci sono molte persone che preferiscono immaginarlo l'amore piuttosto che viverlo quotidianamente...Persone che si mettono più o meno consapevolmente in situazioni impossibili, che non avranno mai una loro concretizzazione nella realtà..Un amore vissuto giorno dopo giorno, con le sue gioie ma anche le sue difficoltà e i momenti di crisi, fa troppa paura...Meglio pensare che non esista qualcuno adatto per noi e continuare a passare da un amore impossibile ad un altro sperimentando solo vuoto e solitudine non rendendosi conto che a volte provare ad essere felici è così semplice
TLS
L'amore non si inventa; si fa.
penso che non posso darti torto...luoghi diversi, esperienze diverse, lingue diverse...ma in fondo siamo stati tutti sintonizzati sulla stessa frequenza... sotto battiamo all'unisono..
Dear Prof,
il tuo post-scriptum è destabilizzante!
Ma come puoi rovinare un finale già così tragico!
E pensare che non mai più letto quel romanzo e nemmeno rivisto il celebre film di Zeffirelli, perchè ni faceva troppo soffrire il finale.
...forse se non fossero morti... da tragedia sarebbe diventata una soap-opera!
Visto che sei così informato: che mi dici dei coniugi Tramaglino.
Stanno ancora insieme?
Avevo sentito delle voci secondo cui Lucia avrebbe avuto un flirt con Ridge...
Tell me what.
Bye,
Charles
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