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Mi prese per la prima volta e fu evidente: era il mio uomo.
Altri ne avevo conosciuti. Dalle dita affusolate, rudi, nervose, vigorose. Distinguevo gli uomini dalle mani. Le mani, in un uomo, sono la versione carnale dell’anima. Ne avevo conosciute, ma nessuna come le sue. Altre mi usavano o mi avevano usato. Mi ero prestata al loro gioco: il rischio di una storia al suo nascere. Poi ti svegli e capisci che ti sta usando ed è finita. Con le sue mani fu diverso.
Cosa avevano le sue mani? In quanto mani erano molto comuni, ma ti mettevano in contatto con la sua anima direttamente. Erano trasparenti. Era capace di amarmi esclusivamente con le mani. Amare con le mani è un segreto che pochi conoscono: imprevedibili e sicure. Un miscuglio difficilmente distillato in natura e non volevo dileguasse.
Mi abbandonai alla passione con assoluta dedizione, a costo della schiavitù. Non m’importava. Ero disposta a pagare quel prezzo pur di averlo.
Cominciò a confidarmi i suoi segreti, le sue storie, i suoi dolori. La nostra intimità divenne assoluta.
(fine prima puntata)
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